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QS Edizioni - venerdì 22 novembre 2024

Studi e Analisi

Controlli veterinari alle frontiere. Nel 2014 respinte 123 partite di merci potenzialmente pericolose per la salute.Il report del Ministero

immagine 5 agosto - I Posti di Ispezioni frontaliera hanno controllato 49.423 partite di animali, prodotti di origine animale (o.a.) e mangimi da oltre 100 Paesi terzi. Respinte 306 partite. Il controllo veterinario ha portato al respingimento/distruzione di 123 partite di merci potenzialmente pericolose per la salute del consumatore o per la salute degli animali. IL RAPPORTO
Nel 2014 i Posti di Ispezione Frontaliera italiani hanno sottoposto a controllo 49.423 partite di animali, prodotti di origine animale (o.a.) e mangimi da oltre 100 Paesi terzi con un decremento dell’1,8% rispetto all’anno precedente. I respingimenti, in numero di 306 partite di merci sono risultati pari allo 0,6% circa delle partite presentate all’importazione con una percentuale analoga a quella riscontrata nel 2013 (0,6%). Controllate dagli Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari, 11.892 partite (0,69% del totale) e 4.128 di esse sono state sottoposte a controlli di laboratorio. Il controllo veterinario ha portato al respingimento/distruzione di 123 partite di merci potenzialmente pericolose per la salute del consumatore o per la salute degli animali. Questi alcuni dati del Rapporto del Ministero della Salute sull’attività e il controllo per l’anno 2014 dei Posti di Ispezione Frontaliera (PIF) e Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari (UVAC).
 
Attività e controllo dei Posti di Ispezione Frontaliera (PIF) nel 2014
I 23 P.I.F. italiani svolgono, assieme ai 253 P.I.F. localizzati negli altri Paesi membri dell’Unione Europea, un’importante azione di controllo sulle partite di animali, prodotti di origine animale e mangimi importati nell’Unione Europea dai Paesi terzi. Si tratta di una fondamentale azione di verifica delle garanzie sanitarie fornite dal Paese esportatore per ogni singola partita di merce diretta all'Unione Europea.
 
Nel 2014 i P.I.F. italiani hanno sottoposto a controllo 49.423 partite di animali, prodotti di origine animale (o.a.) e mangimi da oltre 100 Paesi terzi con un decremento dell’1,8% rispetto all’anno precedente. Il controllo è stato di tipo sistematico, su ogni partita, al fine di verificare la correttezza della documentazione e l’identità del prodotto. L’ispezione sanitaria sulle merci di interesse veterinario è stata condotta invece con una frequenza di controllo diversa a seconda della tipologia e del Paese di provenienza.
 
Quando ritenuto opportuno dai veterinari ispettori, oppure in osservanza di specifiche istruzioni ministeriali o dell’UE, il controllo fisico/materiale è stato integrato da un controllo di laboratorio. La media percentuale del controllo di laboratorio rispetto al totale delle partite sottoposte a controllo fisico/materiale è stata, nel 2014, del 8,3%, percentuale identica a quella riscontrata nel 2013. I respingimenti, in numero di 306 partite di merci sono risultati pari allo 0,6% circa delle partite presentate all’importazione con una percentuale analoga a quella riscontrata nel 2013 (0,6%).
 
In relazione alla tipologia di controllo (documentale, di identità, fisico, di laboratorio), sono risultati prevalere i respingimenti causati da carenze di natura formale con percentuali analoghe a quelle riscontrate nel 2013: il 61,1% è stato effettuato a seguito di controllo documentale, l’1,3% a seguito di controllo fisico, il 7,8% a seguito di controllo d’identità, l’8,6% a seguito di controllo di laboratorio ed il restante 21,2% per altri motivi.
 
Nel 2014 è stata realizzata un’importante attività di coordinamento per l’organizzazione dei controlli all’importazione degli alimenti di origine animale destinati a EXPO Milano 2015. Il coordinamento è stato particolarmente complesso da realizzare per la numerosità ed eterogeneità dei soggetti nazionali e internazionali coinvolti (EXPO SpA; Ag. Dogane; Regione Lombardia; PIF; USMAF; UVAC; IIZZSS; NAS; Commissione europea; Ambasciate Paesi partecipanti, ecc). 44 18.8 E’ proseguita l’attività di coordinamento tra Ministero della Salute e Agenzia delle dogane e dei Monopoli in quanto nel 2014 è stata implementata la condivisione delle informazioni contenute nelle banche dati relative ai certificati rilasciati dalle due amministrazioni. Pertanto, concluse tutte le fasi sperimentali, lo Sportello Unico Doganale è attualmente operativo per tutte le categorie merceologiche soggette a controllo veterinario presso i PIF.
 
Attività e controllo degli Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari (UVAC) per il 2014
Nel 2014 gli U.V.A.C. hanno svolto una preziosa opera di coordinamento dell’attività di vigilanza e controllo veterinario sulle partite di animali e prodotti di origine animale provenienti dagli altri Stati membri della Comunità europea. Il numero di operatori registrati (35.545) è aumentato del 6,2% rispetto al 2013 (33.479). E’ importante sottolineare che dal 1996 il numero di operatori registrati/convenzionati (9.981) è aumentato del 256% a testimonianza di un continuo incremento del volume dei traffici intracomunitari e di una progressiva maggiore responsabilizzazione da parte degli importatori ottenuta anche grazie all’incisiva azione di controllo di U.V.A.C. e AA.SS.LL. All’aumento del numero di operatori registrati/convenzionati ha in buona parte contribuito anche l’allargamento progressivo dell’UE che è passata dai 12 Paesi del 1993 ai 28 Paesi attuali.
 
Sono state sottoposte a controllo documentale e fisico 11.892 partite (0,69% del totale) e 4.128 di esse sono state sottoposte a controlli di laboratorio. Il controllo veterinario ha portato al respingimento/distruzione di 123 partite di merci potenzialmente pericolose per la salute del consumatore o per la salute degli animali. Più in particolare si è trattato di 46 partite di teleostei, 25 di pesce preparato, 10 di equidi, ecc. Ove possibile e laddove le irregolarità erano meno gravi (es. certificati o documenti commerciali incompleti, identificazione degli animali non corretta), si è invece provveduto alla regolarizzazione della situazione (61 partite).
 
L’attività degli Uffici, in particolare nel campo della sanità animale, è stata quella di monitorare le introduzioni di animali vivi da quei Paesi membri nei quali si sono registrati nuovi focolai di malattie infettive. Inoltre, a seguito delle varie emergenze di sanità pubblica susseguitesi nel 2014, gli UVAC hanno continuato a svolgere il consueto importante ruolo di gestione dei controlli sanitari sulle merci potenzialmente coinvolte, in stretto coordinamento con le Autorita centrali e locali competenti.

In Italia si è confermata l’utilità di gestire le informazioni relative agli scambi intracomunitari anche con il sistema Nazionale SINTESI (modulo UVAC), che costituisce, anche alla luce delle novità introdotte con il sistema TRACES, il punto di riferimento principale per la registrazione e la convenzione degli operatori e per la registrazione delle partite di provenienza intracomunitaria a loro destinate.
Nel corso del 2014 sono state realizzate ulteriori modifiche del sistema SINTESI che hanno tenuto conto di tutti gli aggiornamenti e le innovazioni, suggerite anche dagli utenti.
 
I principali vantaggi della reingegnerizzazione sono rappresentati dall’utilizzo di componenti architetturali condivisi che minimizzano le attività e i costi di manutenzione, standard di sicurezza, alte prestazioni e moderne tecnologie al fine di: 
− semplificare gli adempimenti amministrativi da parte delle imprese verso gli uffici UVAC, nonché verso le Aziende Sanitarie Locali (ASL), rispettando i principi previsti dal Codice dell’Amministrazione Digitale (dlgs. 82/2005 e s.m.i)
− garantire interoperabilità e cooperazione applicativa con altri sistemi nazionali e comunitari (es. TRACES, Sistemi doganali, banca dati degli stabilimenti riconosciuti ai sensi del Reg. 853/2004 e Reg. 1069/2009, banca dati nazionale dell’anagrafe bovina).
Il sistema SINTESI dal 2013 può avvalersi dell’interoperabilità con il sistema nazionale BDN (Banca Dati Nazionale dell’anagrafe zootecnica) ed ha inoltre migliorato la qualità dei dati riguardanti le anagrafi delle strutture (operatori registrati e strutture di riferimento) e la loro geolocalizzazione.
5 agosto 2015
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