“Health Search è il prototipo di ciò che manca al sistema sanitario del nostro Paese. Tutti, dal Ministero dell’Economia in giù o in su, fino ad ogni singolo Direttore Generale, ne avrebbero un bisogno drammatico” per realizzare un’efficace clinical governance del sistema. Così il presidente della Simg,
Claudio Cricelli, presenta il
VI Rapporto Health Search elaborato dall’Istituto di ricerca della Società italiana di medicina generale (scaricabile gratuitamente sul sito
www.simg.it) allo scopo di realizzare un quadro organico dello stato di salute della popolazione e del comportamento diagnostico-terapeutico in medicina generale.
La novità di questa sesta edizione, spiega
Gianpiero Mazzaglia, direttore ricerche Health Search sta nell’avvio di un percorso che, “negli anni, intenderà valutare i costi della sanità specifici per patologie, possibilmente anche a parità di performance sanitarie. Definire, quindi, i costi standard, per diventare un supporto importante in ambito di sanità pubblica”. In questa prima fase, osserva Cricelli, “l’analisi dei costi sanitari in rapporto alle condizioni cliniche offre la dimostrazione che i costi sono proporzionali alla gravità/complessità/comorbilità dei pazienti/cittadini più che alla loro età. Poiché gli anziani sono più severamente ammalati costano anche di più ma è evidente che per ridurre la spesa nel tempo occorre non tanto ‘impedire che invecchino’ bensì far sì che ‘invecchino bene’. Queste considerazioni possono apparire scontate ma costituiscono al contrario una evidenza straordi¬naria a favore della clinical governance del sistema”.
Il VI rapporto Health Search si articola in 6 capitoli e 4 appendici. Dopo una prima parte dedicata alla descrizione del network dei medici di medicina generale partecipanti al progetto Health Search, nonché la valutazione della qualità dell’informazione contenuta nel database, il rapporto si addentra nell’attività clinica analizzata rispetto a gold-standard predefiniti (Clinical Governance) basati sulle evidenze scientifiche disponibili, idealmente supportate da dati provenienti dalla pratica clinica. Nel capitolo 3 viene presentato il servizio degli indicatori personali elaborati tramite i dati dell’Health Search – CSD LPD.
Il carico di lavoro del medico di medicina generale
Il Rapporto ha voluto porre la massima attenzione al tema del carico di lavoro del medico di medicina generale, utilizzando l'indicatore del numero medio di “contatti medico/paziente” (dove per “contatti” si intendono tutte le visite in ambulatorio che terminano con la registrazione di una diagnosi, di una prescrizione farmaceutica, di un’ indagine diagnostico-strumentale e/o di qualunque altro intervento che il mmg registra nella cartella clinica informatizzata. La registrazione, ad esempio, di una o più diagnosi e/o di una o più terapie e/o nel corso della stessa giornata di ambulatorio costituisce un singolo contatto, mentre l’attività di certificazione, di assistenza ed anamnesi che rientrano nella routine della medicina generale non rappresentano un contatto).
La stima che emerge da questa analisi rappresenta, pertanto, solo il carico di lavoro dei MMG relativo all’attività clinica, mentre sfugge, con buona probabilità, tutta l’attività burocratica svolta quotidianamente dai MMG e che viene stimata in oltre il 50% del tempo dedicato.
L’analisi ha comunque permesso di verificare che i contatti medi annuali per paziente sono cresciuti nel corso degli anni, passando da 6.6 contatti per paziente del 2003 a 7.1 del 2009. Emerge inoltre un maggior numero di contatti per il sesso femminile in tutti gli anni osservati e un numero di contatti maggiori per i MMG che operano nel sud e nelle isole. Quando alle fasce di età, si registra un aumento di visite dal medico di famiglia con l’avanzare dell’età: a fronte di 2.9 contatti per paziente registrati nella fascia 15-24 si arriva a 11.6 contatti negli ultra85enni, con un picco nella fascia di età 75-84 (14.5 contatti/anno).
Dal Rapporto emerge inoltre che, nel corso degli anni, vi è stato un aumento del numero di richieste di indagini diagnostico-strumentali da 22.0/100 contatti nel 2003 a 23.4/100 contatti nel 2009. In questo caso, il numero dei contatti risulta, per tutti gli anni, superiore per il sesso femminile rispetto al sesso maschile e, a livello regionale, maggiore al nord-est che al sud ed alle isole. Interessante rilevare la relazione inversa tra aumento dell’età ed il numero medio di indagini diagnostico-strumentali, sia per gli uomini che per le donne. Come avviene anche per le visite specialistiche. In questo ultimo ambito l’aumento registrato, senza distinzione di sesso, età e regione, è stato dao 13.0/100 contatti nel 2003 ai 14.1/100 contatti nel 2009.
L’ipertensione essenziale rappresenta la patologia che impegna maggiormente i MMG (dal 15.9% del 2005 al 15.5% del 2009 dei contatti totali), seguita da diabete mellito (dal 4.8% del 2005 al 5.3% del 2009) e dai disordini del metabolismo lipidico (dal 3.1% del 2005 al 3.3% del 2009).
L'analisi economica
L’ultimo capito è dedicato alla novità del presente rapporto, cioè la prima analisi economica che utilizza i dati di Health Search – CSD LPD, per il progetto SiSSI (Simulazione Spesa Sanitaria Italiana). Sulla base delle informazioni contenute nel database Health Search – CSD LPD, l’obiettivo principale del progetto è di fornire analisi dettagliate sull’utilizzo delle risorse nel nostro sistema sanitario, dei relativi costi e della loro efficacia nel determinare il livello di salute della popolazione, cercando di fornire misure di produttività ed efficienza nel settore sanitario.
Ad esempio, il rapporto stima che la spesa pro-capite per un paziente affetto da diabete mellito di tipo 2 sia cresciuta del 54% tra il 2001 ed il 2009, ma l’analisi per classi di età permette di cogliere i diversi profili evolutivi. Gli individui di età compresa tra i 35 ed i 44 anni sono quelli per cui la spesa media è aumentata maggiormente (65%) mentre per la classe di età 75-84, caratterizzata dalla spesa media complessiva più elevata in tutti gli anni oggetto dello studio, l’incremento è stato del 46%. Dal 2001 al 2009 la differenza tra la spesa complessiva per un paziente della classe di età 65-74 e quella di un paziente nella classe di età 35-44 è cresciuta da 250 a 370 euro, mentre il differenziale di spesa di un individuo della classe di età 65-74 rispetto ad uno della classe 45-54 è cresciuto da 173 euro del 2001 a 250 euro del 2009.
“L’andamento della spesa media rispetto al grado di severità clinica dimostra chiaramente che il costo di un paziente con DM2 è in larga parte spiegato dalla severità clinica”, spiega il Rapporto. Rispetto ad un paziente senza eventi e senza complicanze il costo risulta infatti raddoppiato. Questa ipotesi è confermata dalla stratificazione per severità clinica e fasce di età dove, in presenza di gruppi di pazienti con severità clinica omogenea, l’incremento dell’età ha un effetto meno rilevante sul costo.
L’impatto delle varie voci di spesa per questi pazienti risulta la seguente: i farmaci, nel 2009, hanno assorbito il 48% della spesa complessiva (era il 42% del 2001) gli accertamenti diagnostici il 36% (44% del 2001). Un leggero incremento nel corso degli anni osservati si rileva per i ricoveri che passano dal 14% del 2001 al 16% del 2009.
L’analisi geografica indica un costo del paziente affetto da DM2 superiore nelle Regioni del nord-est e del sud Italia, mentre il costo più basso si osserva al centro. In particolare, si spende di più in Friuli Venezia Giulia, in Emilia Romagna, nelle Marche, ed in Puglia.