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QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

Studi e Analisi

Posti letto. Prosegue il taglio. Negli ultimi 3 anni via altri 20.000. Ma non basta ancora

di Luciano Fassari
immagine 7 settembre - Continua il ridimensionamento dei posti letto negli ospedali. Il taglio riguarda soprattutto gli acuti. In totale si è passati dai 251.023 del 2009 ai 230.338 del 2012. I maggiori tagli in Molise, Valle d’Aosta e Lazio. La media nazionale è al 3,9 per 1000 abitanti. Vicino al 3,7 previsto dalla spending review. Ma per raggiungerlo servirà un'ulteriore riduzione di 7 mila letti
Prosegue senza sosta la riduzione dei posti letto ospedalieri pubblici e privati del nostro Ssn. Se l’anno passato in una nostra inchiesta avevamo calcolato che tra il 2000 e il 2009 ne erano stati tagliati 45.000, oggi secondo una nostra elaborazione degli ultimi dati del Ministero della Salute aggiornati al 2012, risulta che il trend non si è fermato, anzi: tra il 2009 e il 2012 ne sono stati cancellati altri 20.685 (considerando sia i posti per gli acuti che quelli per non acuti). Si è passati infatti dai 251.023 del 2009 ai 230.338 del 2012 ovvero 20.685 posti in meno (-8,3%).
 
Una bella sforbiciata che tuttavia non è ancora sufficiente per avvicinare l’Italia al limite previsto dalla Spending review del Governo Monti di 3,7 pl per 1.000 abitanti di cui 0,7 per non acuti (sul tema manca ancora il regolamento sugli standard ospedalieri fermo da un anno in Stato-Regioni e che dovrebbe essere anch’esso oggetto di discussione all’interno del Patto per la Salute). Per rispettare i parametri, e considerando la popolazione Istat al 1 gennaio 2012 pari a 59.394.207 residenti, occorrerà infatti tagliare come annunciato del resto lo scorso anno dall'ex ministro Balduzzi circa 14 mila letti per acuti e e incrementare di circa 6.600 i letti dedicati ai non acuti, con un saldo in ogni caso negativo di oltre 7mila posti letto da tagliare.
 
Dagli ultimi dati (vedi tabella pl acuti e tabella pl non acuti 2012) risulta infatti una media del 3,9 di cui lo 0,6 per non acuti. Ma chi ha tagliato di più? In percentuale i maggiori decrementi sono stati fatti in Molise (-21,7%), in Valle d’Aosta (-15,4%) e nel Lazio (-13,6% che vuol dire una cosa come 3.604 posti in meno negli ultimi 3 anni). Tagli ingenti anche in Puglia (-13,5%), in Sicilia (-13,3%) e in Calabria (-13%). Una bella sforbiciata è stata fatta anche in Lombardia che ha visto diminuiti i pl di 3.602 unità pari ad un -8,4%. Da notare come l’unica Regione a non aver tagliato i posti sia l’Emilia Romagna con un +1,7%.
 

POSTI LETTO PUBBLICI E PRIVATO ACCREDITATO DAL 2009 AL 2012

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

Regioni

Anno 2009

Anno

2012

Diff 2009/2012 e  in%

in % su 1000 ab. 2009 (di cui per acuti)

in % su 1000 ab. 2012 (di cui per acuti)


 

 

 

 

 

 

Piemonte

18.806

18.332

-2,5

4,2 (3,3)

4,2 (3,1)


Valle d'Aosta

535

453

-15,4

4,2 (3,6)

3,6 (3,6)


Lombardia

43.039

39.437

-8,4

4,4 (3,6)

4 (3,3)


Pa Bolzano

2.163

2.089

-3,4

4,4 (3,7)

4,1 (3,6)


Pa Trento

2.477

2.261

-8,7

4,8 (3,5)

4,3 (3,3)


Veneto

19.673

18.918

-3,9

4,1 (3,5)

3,9 (3,3)


Friuli Venezia Giulia

5.260

5.075

-3,5

4,3 (3,9)

4,2 (3,8)


Liguria

7.134

6.406

-10,2

4,4 (3,9)

4,1 (3,6)


Emilia Romagna

19.960

20.299

+1,7

4,6 (3,7)

4,7 (3,8)


Toscana

14.748

13.786

-6,5

4 (3,6)

3,8 (3,4)


Umbria

3.256

3.169

-2,7

3,6 (3,3)

3,6 (3,2)


Marche

6.447

6.069

-5,9

4,1 (3,5)

3,9 (3,4)


Lazio

26.473

22.869

-13,6

4,7 (3,6)

4,2 (3,4)


Abruzzo

5.669

4.976

-12,2

4,3 (3,6)

3,8 (3,2)


Molise

1.771

1.386

-21,7

5,5 (4,5)

4,4 (3,6)


Campania

20.887

18.646

-10,7

3,6 (3,2)

3,2 (2,9)


Puglia

15.960

13.816

-13,5

3,9 (3,5)

3,4 (3)


Basilicata

2.157

2.135

-1

3,6 (3,2)

3,7 (3,1)


Calabria

7.929

6.900

-13

4 (3,5)

3,5 (3)


Sicilia

19.433

16.857

-13,3

3,9 (3,6)

3,4 (3)


Sardegna

7.246

6.469

-10,8

4,4 (4,2)

3,9 (3,7)


 

 

 

 

 

 


Italia

251.023

230.338

- 20.685 (-8,3%)

4,2 (3,6)

3,9 (3,3)





Fonte: elaborazione Quotidiano Sanità su dati Ministero della Salute
 
Luciano Fassari
7 settembre 2013
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