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QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

Studi e Analisi

Un accreditamento europeo per gli istituti oncologici italiani

di Stefano Canitano
immagine 16 maggio - Il sistema è stato elaborato dall’Oeci, l’organizzazione che riunisce in rete la maggioranza degli istituti Oncologici Europei. In Italia Alleanza Contro il Cancro ha attivato il programma insieme al Ministero. L’accreditamento permetterà di certificare le prestazioni di cura e le procedure di ricerca al livello più alto delle conoscenze e della organizzazione.
Si sono svolte a Bruxelles le Giornate Oncologiche dell’Organization of European Cancer Institutes, organizzazione che riunisce in rete la maggioranza degli istituti Oncologici Europei. L’organizzazione, nella quale è presente una consistente rappresentanza di istituti italiani, che rappresenta circa il 20% dei componenti, ha lo scopo di standardizzare al massimo possibile e al massimo dell’aggiornamento e dell’eccellenza, i percorsi terapeutici e di ricerca sul cancro a livello europeo, di promuovere la ricerca e la collaborazione fra Istituti e di consorziare gli istituti stessi per progetti di ricerca in collaborazione con la commissione Europea.
 
In questo quadro l’OECI ha elaborato un sistema di accreditamento all’eccellenza al quale hanno già aderito molti centri partecipanti al programma. L’organizzazione fra le altre cose coinvolge molte realtà emergenti dell’Europa dell’est, oltrepassando i limiti della Unione Europea, ponendo le basi per collaborazioni intereuropee anche con paesi non UE.
 
In Italia Alleanza Contro il Cancro, che è la rete che riunisce i centri italiani, ha attivato il programma di accreditamento OECI insieme al Ministero della Salute, che lo ha finanziato attraverso i fondi per la Ricerca Finalizzata. Il programma condurrà all’accreditamento secondo i parametri OECI la maggioranza dei centri oncologici italiani.
Attualmente è attiva la partecipazione di 11 centri, che grazie a questo supporto hanno usufruito di un consistente contributo a sostegno dei costi della procedura.
 
L’accreditamento permetterà di certificare in Italia le prestazioni di cura e le procedure di ricerca al livello più alto delle conoscenze e della organizzazione.
Le procedure condivise, oltre che garantire su tutto il territorio italiano un elevato standard di cure, permettono anche di controllare costi ed appropriatezza delle procedure diagnostiche e terapeutiche, nello sviluppo della medicina personalizzata. 
 
Secondo Marco Pierotti, Direttore Scientifico dell’Istituto Tumori di Milano e presidente dell’OECI dal 2009 al 2011: “Questo processo di accreditamento permetterà agli istituti italiani un confronto reale, non solo fra di loro ma anche con le più avanzate realtà oncologiche europee. Ritengo questo molto importante perché, dai dati che ho potuto acquisire, una volta di più l’eccellenza dei centri italiani non ha la possibilità di emergere ed essere riconosciuta nel contesto europeo”.
 
L’insufficiente conoscenza delle eccellenze italiane è fra l’altro la causa di una consistente quota di “emigrazione sanitaria”, spesso non corrispondente ad un reale gap nelle performance sanitarie rispetto ai centri nazionali.
 
 
Stefano Canitano

Medico all’Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma
Segretario regionale del Lazio del Sindacato Nazionale Radiologi
16 maggio 2013
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