Nel 2023 il 9,5% della popolazione dell’UE non poteva permettersi un pasto contenente carne, pesce o un equivalente vegetariano ogni due giorni. Un fenomeno in crescita di 1,2 punti percentuali rispetto al 2022 (8,3%). I dati arrivano dall’Eurostat e mostrano come l’Italia sia in linea con la media, con 8,3% dei cittadini che nel 2023 non hanno potuto contare su un pasto adeguato ogni due giorni. Il Paese dove il fenomeno è più alto è la Romania (23,3% della popolazione generale), mentre il rischio è più basso a Cipro (1,3%) e in Irlanda (1,6%).
Concentrandosi sulle persone a rischio di povertà, i dati dell’Eurostat mostrano come nel 2023 la quota, a livello UE, era del 22,3%, indicando un aumento del 2,6% rispetto al 2022 (19,7%). A livello nazionale, la quota più alta di persone a rischio povertà che non possono permettersi un pasto adeguato si registra in Slovacchia (45,7%), seguita da Ungheria (44,9%) e Bulgaria (40,2%). La quota più bassa è stata invece registrata in Irlanda (4,2%), seguita da Cipro (5,0%) e Portogallo (5,9%). In Italia dato è poco sotto la media Ue: 19,2%.