gatti sono tra gli animali domestici più comuni e amati dall’uomo, ma posso rappresentare anche un rischio durante la gravidanza. Il motivo è nella toxoplasmosi, un'infezione causata dal parassita Toxoplasma gondii che i gatti spesso ospita in maniera asintomatica, ma che può essere dannoso per il feto, provocando anche malformazioni o addirittura l'aborto o la morte in utero.
Poiché la malattia è spesso asintomatica, idealmente sarebbe bene conoscere il proprio stato prima della gravidanza, e cioè sapere se nel proprio siero siano presenti gli anticorpi per la toxoplasmosi. Se la donna è protetta il test non deve più essere ripetuto. Nel caso in cui invece la gestante sia "suscettibile", è necessario che segna alcune norme igieniche di prevenzione primaria.
Ma quanti casi si registrano ogni anno di toxoplasmosi congenita, cioè trasmessa dalla madre al figlio in gravidanza? Nel 2021, l’Ecdc ha raccolto i dati segnalati da 21 paesi dell'Unione europea/Spazio economico europeo (tra questi non c’è l’Italia, mentre il Portogallo ha segnalato per la prima volta nel 2021) registrando 150 casi, in crescita rispetto ai 133 dell’anno precedente.
Il tasso complessivo di notifica nell'UE è stato di 5,51 casi ogni 100.000 nati vivi. La Francia, tra i paesi che ha comunicato i dati, è al primo posto con 117 casi, il 78% di tutti quelli confermati grazie allo screening attivo delle donne incinte.