Studi e Analisi
Lauree Professioni sanitarie. Calano le domande di ammissione ai corsi di laurea triennale, aumentano quelle per le magistrali
di Angelo Mastrillo, Lorenzo Bevacqua e Elisabetta CenerelliCon questo rapporto annuale siamo alla 28ma edizione consecutiva dall’avvio dei Corsi di studio Universitari delle Professioni sanitarie; dal 1996 al 2000 con i Diplomi Universitari e dal 2001 con i Corsi di Laurea triennale e dal 2004 dei Corsi di Laurea Magistrale. Questa relazione è svolta nell’ambito della Conferenza Nazionale Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie (CLPS) presieduta da Alvisa Palese.
La rilevazione dei dati sui vari Corsi di studio è possibile solo grazie alla preziosa e costante collaborazione di tutte le 48 Università che ogni anno comunicano i rispettivi dati. Mentre i dati sui fabbisogni formativi sono disponibili grazie alle Regioni e ai 4 Ordini delle 22 Professioni, che forniscono anche i numeri degli abilitati per ciascuna Professione.
Primi risultati dei dati delle Università: è in calo il numero delle domande di ammissione ai 22 Corsi di Laurea triennale delle Professioni Sanitarie con 66.686 rispetto alle 72.736 dello scorso anno, pari al -8,3% . Al contrario, si rileva un aumento delle domande per i Corsi di Laurea Magistrale delle Professioni Sanitarie, da 14.595 dello scorso anno alle attuali 15.461, con +5,9%.
Per le triennali, rispetto allo scorso anno i posti a bando sono aumentati del +4,4%, da 32.998 a 34.453 a fronte di un calo delle domande da 72.736 a 66.686 con la conseguente riduzione del rapporto domande/posto (D/P) da 2,2 del 2022 all’attuale 1,9 e 2,6 del 2021.
Per quanto riguarda i fabbisogni formativi si rileva un aumento da parte di quasi tutte le Regioni con +1.989 posti (+5,1%) dai 38.640 dello scorso anno agli attuali 40.629 e con numero finale di 42.704 stabilito dall’Accordo della Conferenza Stato-Regioni n.149 del 21 giugno 2023, invece che entro il 30 aprile, come da Decreto Legislativo 522 del 1999.
Cala lievemente con -1,7% il fabbisogno totale da parte delle Categorie da 44.399 dello scorso anno agli attuali 43.656, in particolare per Infermieristica con la riduzione del -7,4% da 29.064 dello scorso anno agli attuali 26.899.
E’ invece in aumento il potenziale formativo offerto dagli Atenei al Ministero dell’Università, da 32.998 dello scorso anno agli attuali 34.453 posti (+4,4%).
Trattasi di un Potenziale che per il terzo anno consecutivo il Ministero dell’Università ha pubblicato in ritardo, con Decreto dell’11 settembre 2023, a soli 3 giorni prima dell’esame di ammissione del 14 settembre, invece dei 60 giorni prima dell’esame, come da art. 4, comma 1, Legge 264 del 1999, creando difficoltà alle segreterie amministrative universitarie.
Così sono stati assegnati tutti i posti, indipendentemente dai fabbisogni indicati dalle Regioni e dalle Categorie, determinando per sei Corsi un esubero rispetto alle richieste di Regioni e Categorie, fra cui Dietista +46% e Tecnico di Neurofisiopatologia con +41%.
Anche quest’anno si conferma che rispetto all’aumento dell’offerta formativa delle Università non si registra analogo incremento delle domande di iscrizione dei candidati.
Ripartizione dei posti per Università
La ripartizione dei posti e delle domande per ognuno dei 22 Profili e delle 48 Università è riportata in Tab. 2, con i totali in Tab. 1 per Università. Ogni Ateneo ha attivato in media 10 Corsi di Laurea; l’unica Università ad attivare tutti i 22 Corsi resta Milano Statale; seguita dall’ Università di Roma Sapienza con 21 Corsi, Roma Tor Vergata 19, Padova, Genova e Bari con 18, Torino 17, Napoli Federico II con 16. Quindi altre Università: con 14 Corsi Palermo, con 13 Corsi Pavia, Bologna, Pisa, Chieti, Napoli Vanvitelli, Messina e Catania, con 12 Verona, Modena, Firenze, Siena e Roma Cattolica, con 11 Brescia, Parma e l’Aquila, con 10 le Università di Ferrara e di Ancona.
A seguire, con 9 Corsi Varese e Cagliari, con 8 Trieste e Catanzaro, con 7 Milano Bicocca e Perugia. Con 6 Novara, Foggia e Sassari, con 5 Udine e Roma UniCamillus, con 4 Milano Humanitas e Milano San Raffaele, Udine, Campobasso e Salerno, con 3 Roma Campus e infine con un solo Corso Trento, Casamassima LUM, Enna, le neoistituite di Napoli Parthenope e di Cosenza.
Resta invariato rispetto agli ultimi anni il rapporto percentuale nella ripartizione dei posti fra le Lauree triennali e le Magistrali a ciclo unico, con il 69,4% dei posti alle Professioni Sanitarie, il 27,3% a Medicina e Chirurgia e il 3,3% a Odontoiatria.
Sospensioni e riattivazioni di alcuni Corsi
L’offerta formativa è aumentata anche sul numero dei Corsi di Laurea, da 459 a 468, e si compensa fra sospensioni e nuove attivazioni.
Si rileva la nuova prima attivazione di 11 Corsi di Laurea: Assistente sanitario a Bolzano con l’Università di Padova e l’Università di Napoli Vanvitelli; Igienista Dentale con le Università di Parma e di Foggia. Infermiere con le Università di Napoli Parthenope e di Cosenza (entrambi i Corsi sono di nuova istituzione), Tecnico di Radiologia dell’Università di Milano Humanitas e l’Università di Campobasso, Tecnico di Laboratorio dell’Università di Milano Humanitas, Educatore professionale Università di Parma e Tecnico della Prevenzione con l’Università di Varese.
L’Università di Catanzaro sospende i tre Corsi di Logopedista, Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Tecnico di Neurofisiopatologia, e ne riattiva altri quattro: Igienista Dentale, Tecnico di Laboratorio, Tecnico di Radiologia e Tecnico della Prevenzione.
L’Università Cattolica di Roma sospende nella sede di Bolzano i quattro Corsi per Dietista, Igienista Dentale, Logopedista e Terapista Occupazionale e riattiva i due Corsi per Tecnico di Laboratorio e Tecnico di Radiologia, inoltre riattiva Tecnico della Prevenzione nella sede di Roma.
Analoga situazione, ma con alternanza ciclica annuale, riguarda le Università di Trieste e di Udine per i tre Corsi per Ostetrica, Tecnico di Laboratorio e Tecnico di Radiologia.
L’Università di Cagliari sospende il Corso per Ostetrica e riattiva quello per Tecnico di Neurofisiopatologia.
L’Università di Pavia sospende per Tecnico Ortopedico e Tecnico di Neurofisiopatologia, riducendo i Corsi da 15 a 13.
L’Università di Ancona sospende per Educatore professionale e Dietista, e riattiva Assistente sanitario, riducendo i Corsi da 11 a 10.
Distribuzione posti per Professione
L’aumento di 1.455 posti, +4,4% sui 32.998 dello scorso anno, riguarda la maggioranza delle 22 professioni (Tab. 4), ad eccezione di sette: Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria (-14%), Terapista Occupazionale (-13%), Tecnico Ortopedico (-3%), Tecnico di Neurofisiopatologia (-2,7%), Dietista (-2,6%). Logopedista e Tecnico Audiometrista (-1%).
Mentre, al contrario, l’incremento maggiore, in valori assoluti, riguarda Infermiere con +684, da 19.375 a 20.059 (+3,5%), per Tecnico di Radiologia +243 da 1.327 a 1.570 (+18,3%), Fisioterapista +100 da 2.622 a 2.722 (+3,8%), Ostetrica +80 da 1.097 a 1.177, Assistente sanitario +69 da 602 a 671 (+12%), Tecnico Prevenzione +69 da 852 a 921 (+8,1%), a cui seguono le altre con valori inferiori.
L’aumento maggiore in percentuale è quindi per Tecnico di Radiologia, Tecnico di Laboratorio e Assistente sanitario.
Distribuzione posti per Regioni
Analogo incremento riguarda tutte le Regioni. Fra gli aumenti maggiori, sia in valori assoluti che percentuali, le Università della Campania con +290 da 2.070 a 2.360 (+14%), della Calabria con +236 posti, da 755 a 991 (+31%) e della Sicilia con +236 da 2.668 a 2.904 (+8,8%) le Università della Regione Lazio con +208 da 5.971 a 6.179 (+3,5%).
Per Campania e Calabria, incidono le nuove Università di Napoli Parthenope e di Cosenza con i Corsi per Infermieristica.
A seguire le Università del Veneto con +159 da 2.617 a 2.776 (+6,1%), della Lombardia con +153, da 4.432 a 4.585 (+3,5%), della Regione Emilia-Romagna con +121, da 2.931 a 3.052 (+4,1%), della Puglia con +77, da 1.658 a 1.735 (+4,6%). Con valori assoluti minori: Trento con +40 da 285 a 325 (+14%) per il neoistituto corso per Assistente sanitario con l’Università di Padova.
A seguire, le Università della Liguria +31, da 821 a 852 (+3,8%) e del Molise +30 da 550 a 580 (+5,5%). Al disotto di 10 e fino a 5: Friuli-Venezia Giulia, Bolzano e Sardegna. Stabili Valle d’Aosta, Umbria e Basilicata. Quindi le Università delle quattro Regioni in cui c’è una riduzione dei posti a bando: Abruzzo -18 da 1.089 a 1.071 (-1,7%), Piemonte -32 da 1.929 a 1.897 (-1,7%), Toscana -45 da 1.938 a 1.893 (-2,3%) e Marche -50 da 810 a 760 (-6,2%).
Distribuzione posti per Università
Rispetto alla suddivisione dei 34.453 posti, solo in 10 Università il numero è superiore a mille: Roma Sapienza con 4.062, Padova 1.815, Roma Tor Vergata 1.645, Milano 1.583, Verona 1.288, Messina 1.043 Torino 1.230, Napoli Vanvitelli 1.050, Messina 1.043 e infine Bologna con 1.032.
Tutte le altre Università hanno invece un’assegnazione di posti inferiore a mille: Ferrara e Palermo 964, Napoli Federico II 915, Bari 912, Firenze 910, Roma Cattolica 889, Catanzaro 875, Genova 852, Brescia 769, Catania 767, Ancona 760. Al disotto di 700 posti: Novara 647, Modena 636, Perugia 617 e Pisa 611.
A seguire: Foggia 582, Chieti 579, Pavia 572, Parma 568, Milano Bicocca 565, L’Aquila 492, Varese 466, Cagliari 415, Siena 372, Trieste 361, Udine 330 e Milano Humanitas 315. Sotto 300 posti: Sassari 275, Salerno 255, Milano San Raffaele 250, Campobasso 235, Roma Campus 198, Lecce 196, Roma UniCamillus 135, Casamassima LUM 120, Cosenza 116, Enna 100, Napoli Parthenope 80 e infine Trento con 40.
Distribuzione posti per Profili
La ripartizione dei posti per Profili vede il maggiore numero di Corsi e di sedi per il corso di Infermiere con 47 Corsi su 236 sedi per 20.059 posti, poi Fisioterapista con 42 su 90 sedi per 2.722 posti, Tecnico di Radiologia con 40 Corsi su 62 sedi su 1.570 posti, Tecnico di Laboratorio con 37 su 49 e 1.375 posti, Ostetrica con 34 Corsi su 44 sedi e 1.177 posti. Sotto i mille posti: Tecnico Prevenzione con 30 Corsi su 37 sedi e 921 posti, Logopedista con 28 Corsi su 28 sedi e 906 posti, Igienista Dentale con 31 Corsi su 37 sedi e 895, Educatore professionale con 15 Corsi su 18 sedi e 809 posti, Assistente sanitario 16 Corsi su 19 sedi e 671 posti.
Seguono Dietista con 22 Corsi e 23 sedi per 530 posti, Tecnico Riabilitazione psichiatrica 19 Corsi e sedi con 480 posti, Terapista Neuropsicomotricità con 14 Corsi e 16 sedi per 412 posti, Ortottista 18 Corsi e sedi con 320 posti.
Al disotto di 300 posti Tecnico Audioprotesista con 298 posti su 14 Corsi e 15 sedi, Infermiere Pediatrico con 278 posti su 8 Corsi e 9 sedi, Terapista Occupazionale 238 posti su 7 Corsi e sedi, Tecnico Fisiopatologia Cardiocircolatoria 208 posti su 13 Corsi e sedi, Tecnico Ortopedico 193 posti su 9 Corsi e 10 sedi, Tecnico Neurofisiopatologia con 180 posti su 12 Corsi e 13 sedi, Podologo con 117 posti su 6 Corsi e sedi e infine Tecnico Audiometrista con 94 posti su 6 Corsi.
Situazione occupazionale secondo Alma Laurea
Consultando i dati sul sito www.almalaurea.it si rileva che per i 167.467 laureati di primo livello dell’anno 2021 per tutte le 16 aree disciplinari si registra un aumento medio della quota di occupati di 4,9 punti percentuali dal 35,7% dei laureati di primo livello del 2020 agli attuali 40,6% dei laureati del 2021.
In particolare, per i 16.856 laureati di primo livello delle 22 Professioni Sanitarie dell’anno 2021 si rileva che, rispetto agli 11.720 laureati che hanno risposto all’indagine (70%) si registra un lieve calo della quota di occupati (sono 9.205), pari a -2,4 punti percentuali, essendo sceso al 78,5% rispetto all’ 80,9% dello scorso anno, quando si era invece registrato un incremento di 2,6 punti percentuali sul 78,3% rilevato tra i laureati del precedente anno 2019.
Per effetto di questi risultati, si conferma ancora una volta per le Professioni Sanitarie il primo posto assoluto fra i vari gruppi disciplinari. Resta in ogni caso la diminuzione rispetto a 15 anni fa, di -8,5 punti percentuali, dall’ 87,0% del 2007 al 78,5% del 2021, mentre era all’ 80,9% tra i laureati dell’anno 2020.
Trai laureati del 2021, rispetto a quelli del 2020, si osservano valori di livello occupazionale diversi fra le quattro aree: -4,4 punti percentuali per l’area Infermieristica che scende dall’ 84,3% al 79,9%; lieve calo per le professioni della Riabilitazione con -1 punto percentuale, dal 78,9% del 2020 al 77,9% del 2021.
Mentre al contrario è più alta l’occupazione, di +2,5 punti percentuali, per l’area tecnica dal 71,6% al 74,1% e soprattutto per l’area della Prevenzione, di ben +10,5 punti percentuali, dal 66,3% del 2020 al 76,8% del 2021.
Differenze occupazionali fra le 22 Professioni sanitarie
Analizzando in dettaglio le 22 professioni sanitarie sugli ultimi dati AlmaLaurea dei laureati dell’anno 2021, si rilevano per l’alto tasso occupazionale ai primi cinque posti e sopra la media del 78,5%: Assistente sanitario con 84,1%, probabilmente per l’incidenza del periodo di pandemia che ha richiesto un deciso aumento del personale, con netto aumento anche rispetto al 56,8% dell’anno 2007.
A seguire al secondo posto, con 81,3%, Terapista Neuro psicomotricità età evolutiva che era all’ 83,3% nel 2020 e al terzo Igienista Dentale con 81,2%, quindi al quarto posto Infermiere con 80,6% seguito da Tecnico di Radiologia con 80,4%.
Mentre, al contrario, agli ultimi cinque posti, fra il 72,3% e il 52,9%, si trovano: Ortottista con 72,3% che era al 58,9% nel 2020, Tecnico Audioprotesista con 71,1%, Ostetrica con il 70,2%, Tecnico di Fisiopatologia cardiocircolatoria con il 54,9% e a chiudere Dietista con 52,9%.
Se si guarda invece la media degli occupati di tutte le 22 professioni sugli ultimi 15 anni, fra i laureati dal 2007 al 2021, ai primi cinque posti sono Logopedista e Igienista Dentale con 86% per entrambi, Fisioterapista con 84%, Tecnico Audioprotesista 83% e Educatore professionale con 81%.
A seguire, con 79% Podologo, 78% Terapista Neuro psicomotricità età evolutiva, nonché Infermiere e Tecnico Ortopedico con 77%. sono sotto la media del 74% le restanti 13 Professioni: Terapista Occupazionale 73%, Tecnico Riabilitazione Psichiatrica 68%, Infermiere pediatrico 63%, Assistente sanitario 62%, Tecnico Radiologia 61%, Ortottista 60%, Tecnico Prevenzione 59%, Tecnico Audiometrista con 57%, Dietista 56%, Tecnico Neurofisiopatologia 53%, seguiti agli ultimi tre posti da Ostetrica con 53%, Tecnico Laboratorio 49% e Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria al 40%.
Ne deriva che l’area delle Professioni Sanitarie, che negli ultimi 2-3 anni ha dovuto fare fronte alla pandemia da Covid19, continua a mantenere stabile al primo posto i livelli occupazionali, seppure con fluttuazioni nel corso dei vari anni.
Domande di ammissione per Università
Preso atto del calo del numero totale delle domande da 72.736 dello scorso anno alle attuali 66.686, con 6.050 domande in meno, pari al -8,3%, vediamo in dettaglio il calo in valori percentuali per ogni Università: Bologna con -21%, Messina con -20%, Pisa e Bari -17%, Milano Humanitas e Catania -16%, Roma Sapienza -15%, Cagliari -14%, Milano -13%, Genova e Salerno con -11%, Torino, Parma e Ancona -10%, L’Aquila -9,5%, Brescia -8,6%, Milano Bicocca -8,4%, Napoli Federico II -8,3%, Roma Campus con -8,2%, Verona e Napoli Vanvitelli -7,3%, Trieste -6,7%, Pavia -4,4%, Firenze -4,3%, Sassari con -3,8% e Roma Cattolica con -3,1%.
Al contrario sono in aumento le altre 14 Università di Chieti con +1,4%, Modena +1,7%, Milano S. Raffaele e Catanzaro +2,1%, Perugia +2,3%, Ferrara e Palermo +2,6%, Novara +4.8%, Enna +5,9%, Udine +6,9%, Foggia +8,5%, Campobasso +9,4% e Varese +11%. Il valore maggiore è di Lecce con +62%, che dipende dal raddoppio dei posti a bando a seguito del passaggio della sede di Tricase dall’Università di Bari all’Università di Lecce.
Le professioni più attrattive
Il rapporto D/P medio fra i 22 Corsi è di 1,9 (Tab. 4), in calo rispetto sia al 2,2 dello scorso anno che al 2,6 del 2021, che riguarda tutti i Corsi tranne Logopedista. Come classifica si confermano quasi tutte le posizioni degli anni scorsi: al primo posto si conferma Fisioterapista con rapporto D/P pari a 6,8; al secondo posto Logopedista con 4,7, al terzo Ostetrica con 4,3, al quarto Dietista con 3,7 e al quinto posto Igienista Dentale e Tecnico Radiologia con 2,8.
Seguono quindi a 2,4 Infermiere Pediatrico, Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva a 2, Tecnico di Laboratorio, Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica e Podologo con 1,4; Tecnico di Neurofisiopatologia a 1,3, Infermiere e Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria con 1,1.
Sotto il rapporto D/P di 1: Ortottista 0,9, Educatore Professionale con 0,8; Tecnico Prevenzione con 0,7; Tecnico Audioprotesista con 0,6, Tecnico Audiometrista e Tecnico Ortopedico con 0,5. Infine, analogamente agli scorsi anni, nelle ultime 2 posizioni ci sono Assistente Sanitario con 0,4 e Terapista Occupazionale con 0,3 per 71 domande su 238 posti a bando.
Tuttavia, va precisato che successivamente le coperture dei posti aumentano tramite le graduatorie derivate dalle domande di seconda e terza scelte dei Corsi.
Docenti per gli insegnamenti professionalizzanti MED/45-50
Si conferma la insufficiente presenza di docenti appartenenti allo specifico profilo professionale, chiamati in ruolo da parte delle Università, e la prevalenza dell’affidamento degli insegnamenti a docenti a contratto, in gran parte dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale.
Sul totale di 666 docenti dei SSD MED/45-50, che lo scorso anno erano 567 e che fanno parte dei 9.800 dell’intera area 6 di Medicina solo 94, pari ad appena il 14%, appartengono ai profili delle professioni sanitarie dei Settori specifici.
Il Settore MED/45 comprende 68 docenti strutturati di cui 66 appartengono alla professione infermieristica; tuttavia, sono ancora di gran lunga insufficienti se si considera l’esistenza di 47 Corsi distribuiti su ben 236 sedi.
Nessun ruolo fra i 241 del MED/46 Tecniche di Laboratorio mentre sono 3 su 4 del MED/47 in Ostetricia, 20 su 42 per MED/48 Riabilitazione e appena 3 su 134 del SSD MED/49 Dietistica e 3 sui 177 per MED/50 Tecniche mediche applicate, di cui 2 Igienisti Dentali e 1 Logopedista.
Ora si attende che comunque il “sistema” si adatti alle indicazioni adottate dalla Conferenza Stato-Regioni con le Linee guida per i Protocolli di intesa Regioni-Università del 29 luglio 2022.
Procedure sugli esami di ammissione
Nel consultare i bandi pubblicati dalle Università sono emerse due diverse modalità di elaborazione delle graduatorie, in analogia agli anni precedenti:
- per punteggio, con priorità alla classifica generale sulla prova d’esame e poi alla scelta, che così favorisce la possibilità di sfruttare le seconda e terza opzione per gli studenti meritevoli. Riguarda la maggioranza delle Università statali, 32 su 41.
- Per preferenza, in cui prevale invece prima la scelta del corso e poi il punteggio conseguito nella prova di esame di ammissione, sfavorendo quindi le successive opzioni, che riguarda le sette Università di Brescia, Trieste, Udine, Genova, Chieti, Napoli Federico II e Catania.
Circa i test ogni Ateneo prepara il suo in modo autonomo. Mentre, come è noto, per quello di Medicina e Chirurgia quest’anno si è transitato al sistema TOLC.
Tuttavia, anche per le Professioni Sanitarie ormai oltre la metà delle 41 Università statali si avvale del CINECA per un questionario unico, come ad esempio per le 19 Università di Verona, Udine, Trieste, Parma, Modena, Bologna, Firenze, Siena, Ancona, Perugia, Roma Tor Vergata, L'Aquila, Chieti, Salerno, Bari, Foggia, Messina, Cagliari e Sassari.
Il costo della tassa di iscrizione all’esame di ammissione è quasi invariato rispetto allo scorso anno in tutte le Università, con media di 54 €. Conferma per il costo maggiore, con 100 €, Università di Novara, Pavia, Varese, Napoli Campania e Salerno.
Mentre continua ad essere da diversi anni la più economica l’Università di Cagliari con 26 €, con lieve ritocco su 24 € dello scorso anno. Sono sulla media di circa 50 € la maggioranza delle altre Università come Torino, Brescia, Milano, Verona, Genova, Bologna, Parma, Firenze, Ancona, Chieti, Napoli Federico II, Lecce, Cosenza, Catanzaro e Messina.
Situazioni su ognuna delle 22 Professioni
Si riportano le tabelle con i dati di tutte le 22 Professioni, con la relativa sintesi sui totali sia per ogni Professione che per ogni Regione.
Al fine di poter meglio apprezzare le differenze e alcune incoerenti sproporzioni - sia in esubero che in carenza - rispetto agli indicatori demografici, si riportano sia i valori percentuali suddivisi per ogni Regione e per ogni Professione, che il rapporto dei Posti per Centomila Abitanti (PCA).
Inoltre, è stato aggiunto il risultato dell’eventuale ricalcolo sulla ripartizione in base all’indicatore demografico della popolazione rispetto ai fabbisogni indicati dalle varie Regioni.
Riflessioni sulla programmazione posti A.A. 2023-24
Per il terzo anno consecutivo il Ministero dell’Università ha messo a bando tutti i posti dell’offerta formativa proposti dalle Università, con un totale di 34.453; numero che è inferiore al totale di 42.704 del fabbisogno stabilito con l’Accordo della Conferenza Stato-Regioni del 21 giugno 2023.
La carenza è di -8.251 posti, pari al -19%, in prevalenza su Infermieristica per -6.840 posti, pari al -25% rispetto ai 26.899 del fabbisogno. Dall’analisi dettagliata per ognuna delle 22 Professioni si rilevano tre diverse situazioni:
Equilibrio o quasi, che riguarda solo le tre Professioni di Logopedista (+1,7%). Ortottista (-0,6%) e Ostetrica (-1,1%).
Offerta inferiore per 13 professioni, con i posti delle Università inferiori ai fabbisogni: Educatore Professionale e Terapista Occupazionale (-55%), Tecnico Audiometrista (-49%), Podologo (-45%), Audioprotesista (-37%) e Tecnico Ortopedico (-31%), Assistente sanitario (-30%), Infermiere (-25%), seguiti da Tecnico Riabilitazione psichiatrica (-12%), Tecnico Fisiopatologia Cardiocircolatoria (-7,6%), Terapista Neuro Psicomotricità età evolutiva (-6,4%), Fisioterapista (-4,5%) e Tecnico di Laboratorio (-3,4%).
Offerta superiore, al contrario, che riguarda sei professioni e soprattutto Dietista con +46% fra Università con 530 posti rispetto ai 364 del fabbisogno e Tecnico di Neurofisiopatologia con +41% fra i 180 dell’Università e i 128 del fabbisogno, entrambe come lo scorso anno 2022. Con valori minori, Igienista Dentale con +34% fra 895 e 667, Tecnico di Radiologia con +28% fra 1.570 dell’Università e 1.229 del fabbisogno; Infermiere Pediatrico +12% fra 278 e 249, Tecnico della Prevenzione +8,2%, fra 921 e 851.
Corsi di Laurea Magistrale
Siamo al 20° anno di attivazione per le cinque classi di Infermieristica-Ostetrica, Riabilitazione, Tecnico Diagnostica, Tecnico Assistenziale e Prevenzione.
In totale sui 20 anni di attivazione, dall’anno 2004 al 2023, sono stati 45.641 i posti a bando, meno dei 60.051 chiesti dalle Regioni (-24%), con una media di 2.282 posti all’anno. In ulteriore aumento il fabbisogno deciso dalla Conferenza Stato-Regioni da 9.457 dello scorso anno a 10.248 (+8%).
Rispetto al numero delle domande presentate su ognuna delle cinque classi per questo A.A. 2023-24 sui 3.699 posti a bando ci sono 15.461 domande, che sono superiori alle 14.595 dello scorso anno, pari al +5,9%.
Per la prima volta, grazie alla disponibilità del Consorzio AlmaLaurea, si riportano anche i dati sul numero dei Laureati per ogni anno, che è pari al 82% medio del totale sugli ultimi 20 anni, di cui gli ultimi tre sono come stima.
Va precisato che il valore percentuale superiore al 100% dei Laureati dei primi otto anni, dal 2004 al 2011 è dovuto alla iscrizione in sovrannumero di numerosi professionisti che ricoprivano già ruoli dirigenziali, sia in ambito assistenziale che in quello formativo dei Corsi di Laurea.
Il Corso più richiesto per le iscrizioni, in valori assoluti, resta quello della I classe Infermieristica e Ostetrica con 12.095 domande su 1.914 posti, con D/P di 6,3; segue la Riabilitazione 1.753 domande su 810 posti e D/P di 2,2; la Prevenzione con 785 domande su 325 posti con D/P di 2,4; Tecnico Assistenziale 184 domande su 113 posti con D/P di 1,6 e Tecnico Diagnostica con 644 domande su 537 e D/P di 1,2.
Prospettive per l’ A.A. 2024-25
La Conferenza CLPS auspica che la definizione dei fabbisogni del prossimo anno 2024 da parte del Ministero della Salute e della Conferenza Stato-Regioni venga fatta entro il 30 aprile, come prevede il Decreto Legislativo 502 del 1992, al fine di dare tempo utile alle Università di poter rivedere i criteri della determinazione dei posti da mettere a bando, rimodulando e riequilibrando alcune carenze rispetto ad alcuni esuberi di offerta formativa. Inoltre, di pubblicare i bandi entro i 60 giorni prima dell’esame di ammissione, come stabilito dall’ art. 4, comma 1, della Legge 264 del 1999.
L’obiettivo resta quello di ricercare un equilibrio tra bisogni sanitari e sociali emergenti, occupazione, mercato del lavoro e preparazione culturale di qualità di tutte le 22 Professioni Sanitarie.
Angelo Mastrillo, Segretario della Conferenza Nazionale Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie
Lorenzo Bevacqua e Elisabetta Cenerelli, Docenti nel Corso di Laurea in Tecniche di Neurofisiopatologia dell’Università di Bologna