Studi e Analisi
Monitoraggio Covid. Prosegue la corsa del virus: nell’ultima settimana +44% di nuovi casi. Crescono i ricoveri in ospedale. Ministero: “Nessun allarme”
Nell'ultima settimana si registrano 21.316 nuovi casi, ancora in aumento rispetto agli 14.866 della scorsa settimana (+44%). L’incidenza sale a 36 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 25 della scorsa settimana. Cresce anche l’occupazione dei letti in Area medica che si attesta al 3% (era al 2,7% la scorsa settimana) con un totale di 1.872 ricoverati. Aumenta anche l’occupazione delle terapie intensive (0,6% rispetto allo 0,4% della precedente rilevazione) dove sono ricoverate 49 persone. È quanto emerge dal bollettino settimanale del Ministero della Salute e dell’Iss.
I decessi sono stati 94, rispetto a 65 di sette giorni fa (+44%). Sale il tasso di positività che si attesta al 12,6% rispetto al 10,5% del precedente bollettino. Infine, salgono anche i tamponi: ne sono stati effettuati 168.704 contro i 142.118 della settimana precedente (+18,7%)
La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia 90+ anni (69 casi per 100.000 abitanti), in aumento rispetto alla settimana precedente. L’incidenza è in aumento anche in tutte le altre fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 56 anni, sostanzialmente stabile rispetto alle settimane precedenti.
L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero al 29 agosto 2023 è pari a 1,12 (1,04 – 1,20), sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente e ancora sopra la soglia epidemica (Rt=1,15 (1,06 – 1,24), al 22 agosto 2023).
La percentuale di infezioni riportate in soggetti con almeno un’infezione pregressa (reinfezioni) è in aumento e intorno al 39%.
I tassi di malattia grave (ricovero, ricovero in terapia intensiva e decesso) sono stabili o in lieve aumento in tutte le fasce d’età. I tassi di ospedalizzazione e mortalità aumentano con l’età e i tassi più elevati si trovano nella fascia d’età 90+ anni.
“L’attuale andamento clinico-epidemiologico non desta allarme, ma richiede attenzione e misure di prudenza - spiega il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia-.
Il Ministero, nell’interesse primario della tutela dei cittadini più fragili, si muove in una duplice direzione: da una parte misure di protezione e prevenzione per la tutela e sicurezza sia dei pazienti che degli operatori e dall’altra predisposizione di una campagna di vaccinazione annuale che punti a proteggere coloro che in passato sono stati più colpiti da COVID: anziani, fragili, immunocompromessi”.