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QS Edizioni - giovedì 21 novembre 2024

Studi e Analisi

Il ministro Schillaci ha cambiato idea sul passaggio a dipendenza dei MMG?

immagine 13 luglio - Il tema ha sollevato il dovuto interesse tra gli studiosi. Manca tuttavia parte larga della politica e aspettiamo soprattutto il Ministro Schillaci che dovrebbe fare sentire la sua voce assumendosi le responsabilità che gli competono anche a costo di scontentare qualcuno ma accontentare molti.

Il MMG del futuro: diploma di specializzazione e rapporto di dipendenza
Abbiamo più volte sostenuto che la riqualificazione del ruolo del MMG, sulla cui necessità tanti concordano, passa attraverso un migliore percorso formativo (diploma universitario in sostituzione del corso triennale regionale) e un nuovo rapporto di lavoro che superi il regime libero professionale.
Per completezza aggiungiamo anche che sarebbe indispensabile una riforma complessiva del ruolo dei medici, pubblici o privati accreditati che siano, con l'istituzione di un unico contratto di filiera in cui comprendere anche il MMG. Per i medici di base attualmente in servizio sarebbe anche opportuno prevedere come norma transitoria, a domanda, il mantenimento della convenzione esclusivamente ad personam.

La regolazione della medicina generale in ambito europeo.

Dobbiamo al Prof. Mapelli, di cui abbiamo apprezzato la sua estrema correttezza nel riconoscere l’errore, da galantuomo di altri tempi, nonché la sua competenza per la interessante disanima sui requisiti di accesso al ruolo di MMG e relativo stato giuridico in ambito europeo; dal suo lavoro si evince che:


- in 7 stati il titolo di accesso è il diploma universitario di specializzazione e i medici sono dipendenti. Tra questi paesi la Spagna e il Portogallo, dove i medici devono frequentare, rispettivamente, il corso di specializzazione in Medicina Familiar y Comunitaria e quello di Medicina Geral e Familiar. I corsi durano 4 anni e sono gestiti in piccola parte dall’Università e per il resto da tutor delle strutture territoriali.
- in 9 stati, compreso il nostro, non è prevista specializzazione universitaria e i medici sono libero professionisti
- in 5 stati, tra cui la Germania la medicina generale è equiparata alla medicina interna ha durata di 5 anni e i MMG sono liberi professionisti in regime convenzione con le diverse casse mutue o altro.

Esiste dunque un'evidente, anche se non assoluta, correlazione tra formazione specialistica universitaria e rapporto di dipendenza; da precisare tuttavia che nel Regno Unito, dove i medici sono liberi professionisti, è possibile un doppio canale in quanto la formazione post lauream è gestita dal Royal College of General Practitioners, i cui compiti sono in primis la qualificazione professionale o in alternativa dall' università.

Le differenze in termini di qualità della formazione
Per quanto riguarda invece le caratteristiche della formazione il quadro che emerge con evidenza è quello di una grande e ingiustificata variabilità tra i diversi Paesi del vecchio continente con punte di eccellenza ed altre di caduta.
In Germania, come già detto, la durata è di 5 anni, due dei quali trascorsi nella Medicina generale, mentre nel Regno Unito il sistema formativo è molto complesso ma anche più omogeneo, essendo previsto un biennio identico per tutti i laureati prima di potere accedere alla specializzazione. In molti altri paesi tra cui la Spagna la durata della formazione è invece di quattro anni
Agli ultimi posti Francia e Italia dove la durata è di soli tre anni con un solo anno trascorso in ambito di medicina generale. Nel nostro stato poi la formazione viene gestita anche dai sindacati di categoria, con un chiaro conflitto di interessi, e questo si traduce in un livello di qualità formativa decisamente sotto gli standard europei.

Il nostro stato agli ultimi posti

È su questa base di verità che Livio Garattini e Marco Bacinella Martini, che si sono molto occupati di questi aspetti comparativi sono arrivati alla conclusione che "L'Italia è l'unico paese in cui la Mg è una sorta di specialità "di seconda classe", non equiparabile a tutte le altre".

Gli impegni non ancora mantenuti del Ministro Schillaci
In una più volte citata intervista del Ministro alla Stampa, il prof. Orazio Schillaci aveva manifestato la sua intenzione di proporre il rapporto di dipendenza per i MMG e il diploma di specializzazione per l'accesso al ruolo. A queste affermazioni non ha ancora più fatto seguito nulla ma nel dibattito pubblico sta comunque prendendo piede l'idea di rottamare il corso triennale a favore del diploma di specializzazione.
Nel già citato articolo Mapelli sostiene che questo avrebbe senso solo se si optasse per il rapporto di dipendenza, sottovalutando quegli aspetti della scarsa qualità della formazione che abbiamo segnalato e che ci colloca purtroppo in coda rispetto agli altri paesi.
Un motivo in più per voltare definitivamente pagina rivedendo percorso di studio, ruolo giuridico e collocazione funzionale del MMG all' interno della rete dei servizi distrettuali.
Il tema dunque ha sollevato il dovuto interesse tra gli studiosi. Manca tuttavia parte larga della politica e aspettiamo soprattutto il Ministro Schillaci che dovrebbe fare sentire la sua voce assumendosi le responsabilità che gli competono anche a costo di scontentare qualcuno ma accontentare molti.

Roberto Polillo
Saverio Proia

13 luglio 2023
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