Studi e Analisi
Influenza e sindromi simil influenzali. Incidenza cala di poco a 7,7 casi per 1.000 abitanti
Nella nona settimana del 2023 l’incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia è in lieve diminuzione e pari a 7,7 casi per mille assistiti (8,2 nella settimana precedente) e si colloca nella fascia di intensità bassa.
L’incidenza delle ILI è in lieve diminuzione nelle fasce di età pediatrica. I bambini sotto i cinque anni i più colpiti con un’incidenza pari a 21,5 casi per mille assistiti (23,0 nella settimana precedente). È quanto emerge dall’ultimo bollettino Influnet curato dall’Iss.
Nell’ultima settimana i casi stimati di sindrome similinfluenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 453.000, per un totale di circa 11.565.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza. Il valore dell’incidenza totale è pari a 7,68 casi per mille assistiti. Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 21,52 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 10,59 nella fascia 15-64 anni a 7,25 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 3,37 casi per mille assistiti
Il numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto, oltre che dai virus influenzali, anche da altri virus respiratori, tra i quali il virus respiratorio sinciziale, nei bambini molto piccoli, e il SARS-CoV-2.
In Toscana, Marche e Abruzzo l’incidenza delle ILI è sopra dieci casi per mille assistiti. In Basilicata è tornata sotto il livello basale.
La Calabria non ha attivato la sorveglianza InfluNet.
Durante la settimana 09/2023 si registra un leggero decremento nella proporzione dei campioni risultati positivi per influenza (16,5%) rispetto alla settimana precedente (18,6%).
Nel complesso, dall’inizio della stagione, 5.421 campioni clinici sono risultati positivi al virus influenzale. Di questi, 4.804 sono risultati di tipo A (88,6%) e 617 di tipo B (11,4%). Nell’ambito dei virus A, il sottotipo H3N2 è risultato finora predominante.