Studi e Analisi
La “lezione” che abbiamo appreso dal nostro Forum sulla 180
di Ivan CavicchiIl forum “180 “che Fassari ed io abbiamo aperto ormai circa due mesi fa in occasione della pubblicazione del mio libro “Oltre la 180” (Castelvecchi Editore) finisce qui.
Il forum è partito dal presupposto che esiste una crisi grave della salute mentale. Il libro è stato un pretesto per discutere di questa crisi.
Gli interventi sono stati 22. Tra gli interventi degli addetti ai lavori quelli delle associazioni di famigliari. Probabilmente i più densi di significati e i più pregnanti.
Come nella realtà
Naturalmente il forum ha registrato, in modo speculare, la discussione in atto da anni sulla salute mentale soprattutto tra i suoi operatori ma anche tra i famigliari dei malati. Ma non poteva che essere così.
Quindi non sorprende che, nella discussione, esso riproduca le due principali posizioni dialettiche quelle che, recentemente, in un saggio che sarà pubblicato tra breve dalla rivista “Psicoterapia e Scienze umane” diretta da Paolo Migone ho definito i “denotatori” e i “connotatori”.
Rimandando alla differenza tra il concetto di “denotazione” e il concetto della “connotazione”:
Problema contraddizione aporia
Credo di poter dire che un merito del forum è stato quello di dare luogo ad un confronto ragionevole nel quale la dicotomia di partenza tra denotatori e connotatori, a parte qualche irriducibile eccezione ideologica, si è molto attenuata.
Questo spiana la strada al superamento di un’altra dicotomia quella tra chi pensa che la crisi:
La crisi della salute mentale è “problema” “aporia” e “contraddizione” insieme. Altrimenti non sarebbe una crisi. Essa non c’è dubbio è in parte problem solving ma anche pensiero di riforma Quindi è sia “soluzione” che “risoluzione”.
Dopo il forum
Ma il punto debole di un forum (di qualsiasi forum) è che una volta finita la messa tutti escono dalla chiesa e tornano a casa. Cioè le idee riprendono posto nei vecchi ragionamenti, nelle solite abitudini cognitive, nel senso comune e come tanti borborigmi restano nella pancia di ognuno di noi a brontolare il loro malcontento.
Il problema è che se non si va oltre il mal di pancia trovare una risoluzione alla crisi diventa difficile.
Ci vorrebbe qualcosa in più. Dopo il forum ci vorrebbe un gesto, una mossa, magari, una idea di lavoro.
Ma questo gesto, questa mossa non ci sono. O almeno fino ad ora non si sono visti. Evidentemente la salute mentale è in crisi anche perché non è in grado a causa dei suoi limiti di trasformare la sua crisi prima di tutto in una proposta e quindi in un movimento di idee e in una condivisione collettiva. Non è facile sia chiaro ma ciò non toglie che il problema della proposta resta molto forte.
Limiti
Quali limiti? Prima di tutto il dato incontrovertibile della sua crisi è la prova che le cose fatte fino ad ora non hanno funzionato o quando meno non sono bastate ad andare avanti. Quindi che fino ad ora ha prevalso come era anche giusto che fosse una sostanziale apologia della 180 cioè la convinzione diffusa che basti la sua difesa e la sua applicazione per superare la crisi.
Dietro a questa apologia si intravede dopo più di 40 anni di luci e ombre un progetto ideologico convinto di essere l’unico vero progetto bastante , cioè l’unico progetto per antonomasia, che proprio perché tale non può che essere riconfermato. Il presumere che esista un progetto ideologicamente perfetto al riparo da qualsiasi problema di delegittimazione forse resta l’errore più importante che si è commesso.
Oggi la salute mentale sarà pure la vittima di politiche disattente ma nello stesso tempo non si può negare come dimostra proprio questo forum che essa è sicuramente vittima di se stessa. La maggior parte degli psichiatri che hanno partecipato al forum non hanno nascosto le responsabilità della salute mentale nei confronti della salute mentale. Sono innegabili.
Più amici che nemici
La salute mentale rappresenta un enorme paradosso essa se pensiamo alla sinistra di governo ha avuto più amici che nemici e aggiungo non solo ha avuto amici ma ha avuto amici molto potenti
Il che fa sorgere una domanda: ma allora con tutti i santi del paradiso al nostro fianco come mai siamo ridotti tanto male?
Come mai nonostante l’alto grado di consociativismo tra ministero competente e salute menatale la salute mentale è stata per esempio esclusa dal PNRR cioè non sia stata riconosciuta una priorità tra le priorità? Come mai nei suoi confronti tanta incuria e trascuratezza finanziaria da parte dello Stato e delle Regioni? Come mai la salute mentale o chi la rappresentava si è lasciata abbindolare dal miraggio del finanziamento garantito (la riserva del 5%) senza incassare neanche una piccola deroga per le assunzioni straordinarie.
Come mai la salute mentale ha autorizzato vere e proprie prese per i fondelli come la 180 bis. Cioè iniziative parlamentare sterili puramente ideologiche destinate a priori all’inconcludenza.
Andare oltre i falsi maestri
La mia idea è che alla fine la salute mentale ha pagato suo malgrado i problemi politici di una sinistra che non sa più cosa voglia dire riformare e cosa voglia dire essere di sinistra.
La salute mentale si è alleata, anche per ragioni comprensibili di opportunità politiche, con un “non pensiero” convinta che sarebbe bastata l’ideologia, cioè le chiacchiere, le petizioni di principio, le affermazioni retoriche a risolvere i gravi problemi di delegittimazione che si stavano accumulando anno dopo anno .
E già perché il problema di legittimare la salute mentale agli occhi di una società sempre più tesa verso il cambiamento con sempre più impellenti e estesi problemi di salute mentale anzi con una nuova forte domanda di salute mentale la sinistra amica della salute mentale non se l’è mai posto.
Oggi la salute mentale la sua legittimazione se la deve guadagnare sul campo ogni santo giorno.
Il problema della delegittimazione
Nel saggio che ho menzionato prima ho cercato di dimostrare che se ci sono le magagne le magagne è come se avessero un odore. E’ l’odore di magagne (percezione sociale) non l’ideologia che orienta la politica.
Detto in altri termini la crisi della salute mentale è un forte fattore di delegittimazione ed è il grado di delegittimazione percepito dentro una società che alla fine orienta la politica di qualsiasi marca essa sia .
Una vera sinistra, non nega come ci ha insegnato Gramsci, le contraddizioni ma le usa politicamente spingendo, come nel caso della salute mentale, l’ideologia a fare quello che fino ad ora non è riuscita mai a fare per esempio a farsi scienza e facendosi scienza a rimuovere le contraddizioni che ancora oggi intralciano la sua crescita evolutiva.
Questa sinistra ha ingannato la salute mentale con le sue macroscopiche incapacità e la salute mentale si è lasciata ingannare perché essa a sua volta senza un pensiero non è stata in grado di rispondere colpo su colpo alle sfide del tempo.
Ricostruire il potere contrattuale perduto
Oggi la puzza delle magagne è così forte da deprivare la salute mentale di un qualsiasi potere contrattuale perché in ragione dei suoi errori strategici essa ha continuato socialmente e politicamente a perdere di credibilità. La crisi della salute mentale di cui abbiamo parlato nel forum coincide con il punto più basso del suo potere contrattuale.
Il punto politico vero è questo: se la salute mentale non recupererà la propria credibilità con un proprio progetto con una propria visione strategica quindi con un salto rispetto alla propria autonomia intellettuale, alleandosi con i famigliari dei malati, quindi con la società dei bisogni, e emancipandosi dai suoi falsi mentori, la possibilità di completare la sinfonia resterà una tragica chimera.
Voglio infine sottolineare che questo Forum è stato possibile solo grazie alla partecipazione convinta di tutti i suoi autori, a costoro un ringraziamento sincero e un ringraziamento particolare va ad Andrea Angelozzi per aver assicurato alla discussione interventi prestigiosi.
Ivan Cavicchi
Leggi tutti gli interventi del Forum 180: Fassari, Cavicchi, Angelozzi, Filippi, Ducci, Fioritti, Pizza, d'Elia, Cozza, Peloso, Favaretto, Starace, Carozza,Thanopulos, G.Gabriele, Quintavalle, Nicolò, Ceglie, Lasalvia, Montibeller, Moro, Gorlani, Algeri.