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QS Edizioni - venerdì 22 novembre 2024

Studi e Analisi

La psicologia va messa al centro del Sistema Salute

di Maria Antonietta Gulino, Saverio Proia
immagine 24 novembre - La pandemia ha generato un aumento importante delle richieste di prestazione psicologica. Tante persone oggi hanno bisogno di ritrovare certezze interiori e poggiare nuove basi su cui impostare il prossimo futuro. Fino ad oggi in Italia le attività di psicologia e psicoterapia hanno rivestito troppo spesso una funzione solo aggiuntiva, quasi un bene di lusso e non essenziale, privilegiando la componente biochimica della salute.

Perché la psicologia deve essere messa al centro del sistema Salute, sia dal lato degli utenti che da quello degli operatori sanitari: è con questa finalità che il 22 novembre al Forum Risk di Arezzo si è svolta la sessione sulle “Linee di indirizzo per la Funzione della Psicologia nel SSN”.

Un tavolo di discussione su temi nazionali della Sanità di oggi e di domani, in cui come Consiglio Nazionale e Ordine degli Psicologi della Toscana abbiamo sottolineato quanto il benessere psicologico debba rivestire nel prossimo futuro un ruolo chiave e trasversale. Un momento di confronto prezioso, con interventi e relazioni del Ministero della Salute, del direttore di Agenas, della presidente di Federsanità, delle federazioni degli Ordini Sanitari, dei politici regionali, per garantire un approccio integrato e organizzato alla cura della persona, sia nella sua componente biologica che nella sua componente psicologica.

I temi su cui riflettere sono ancora molteplici: il documento elaborato dal tavolo di lavoro del Ministero della Salute, che verrà approfondito nella Conferenza unificata Stato Regioni, si pone gli obiettivi di ottimizzare da un punto di vista organizzativo e gestionale le competenze e il ruolo della Psicologia nel servizio pubblico, garantendo integrazione multiprofessionale e specificità di intervento. Un sistema pubblico che prevede una puntuale organizzazione della Funzione Aziendale Psicologica garantisce una migliore risposta preventiva e di cura ai disagi della popolazione e un rapporto migliore tra costi e benefici per la società.

La pandemia ha generato un aumento importante delle richieste di prestazione psicologica. Tante persone oggi hanno bisogno di ritrovare certezze interiori e poggiare nuove basi su cui impostare il prossimo futuro. Fino ad oggi in Italia le attività di psicologia e psicoterapia hanno rivestito troppo spesso una funzione solo aggiuntiva, quasi un bene di lusso e non essenziale, privilegiando la componente biochimica della salute. La letteratura scientifica e le attuali richieste della cittadinanza (si veda il numero enorme di richieste per il Bonus Psicologico), dimostrano che questi due percorsi devono muoversi a pari livello.

Oltre a un'equità nella diffusione del servizio di psicologia, è stato ribadito al Forum Risk Management di Arezzo, serve offrire un'appropriatezza delle risposte. Non possiamo dimenticare che aiutare la psiche significa apportare un contributo di valore alla vita stessa delle persone: si prevengono comportamenti di rischio, disturbi e disagi, si interviene sugli stili di vita e sullo stress, si rende più efficace la gestione di situazione croniche. Serve accompagnare quindi il benessere psicologico a quello somatico: due elementi che devono essere integrati per preservare la piena salute della persona, come indicato dall'OMS.

La Psicologia ha bisogno di assumere una veste trasversale e strutturale-organizzativa, grazie a un coordinamento tra le funzioni e i servizi delle aziende sanitarie, che si muova dagli ambienti domiciliari fino a quelli ospedalieri in modo da poter rispondere a esigenze individuali e collettive. Occorre strutturarsi, al pari di altri ambiti della salute, ed essere così nelle condizioni di poter svolgere anche monitoraggi degli esiti delle attività psicologiche al fine di individuare le migliori metodologie e creare progresso nelle cure e nella prevenzione. Sviluppiamo quella rete di psicologia pubblica oggi reclamata dalle persone per un cambiamento culturale che non si può più rimandare.

Ha inquadrato i contenuti del documento il Dirigente sanitario della Direzione Generale delle Professioni Sanitarie del Ministero della Salute, Francesco Gilardi e al fine di elaborare le linee di indirizzo Ministero della Salute ha dato corso all’attivazione di un Tavolo di lavoro per la psicologia.

La finalità del Tavolo ministeriale è stata quella di indicare le modalità strategiche per attuare, in una logica di appropriatezza e massima integrazione, gli obiettivi assegnati alla professione psicologica-psicoterapica nella normativa vigente e nell’impianto del PNRR per il SSN, mediante:

- ottimizzazione organizzativa e massima integrazione delle competenze e attività psicologiche con le attività complessive del SSN in una logica di “sistema a rete”;

- massimo apporto alla valorizzazione di un sistema incentrato sui bisogni reali della persona, su un approccio preventivo, proattivo, di promozione delle risorse, e sulla casa come primo luogo di cura, prossimità e continuità tra i diversi livelli del sistema (dalla casa, alla comunità all’ospedale);

- valorizzazione del ruolo della psicologia per un approccio integrato (multidisciplinare e multiprofessionale) alla persona e come ponte tra gli aspetti sanitari e sociali, anche per generare risparmi e valorizzare la logica costi-benefici attraverso interventi più appropriati ed efficaci.

Scopo di questo Tavolo ministeriale è stato quello di indicare e proporre attraverso l’elaborazione delle presenti Linee di Indirizzo le scelte programmatiche e strategiche nonché le tipologie organizzative per promuovere e assicurare questa missione trasversale della psicologia attraverso un coordinamento operativo-organizzativo a livello aziendale, che il Parlamento a dicembre 2020 con la legge 176 (art.20 bis) ha indicato come una unica “area funzionale” aziendale, con i seguenti compiti:

garantire la salute e il benessere psicologico individuale e collettivo

assicurare le prestazioni psicologiche, anche domiciliari, ai cittadini e agli operatori sanitari,

ottimizzare e razionalizzare le risorse professionali degli psicologi dipendenti e convenzionati

garantire le attività previste dai livelli essenziali di assistenza (LEA).

Ha sottolineato il Direttore della UOC Psicologia Toscana Sud Est, Margherita Papa che la psicologia nei sistemi sanitari deve rispondere alla domanda di affrontare con appropriatezza ed efficacia l'evoluzione dei bisogni psicologici. È necessario quindi avere una regia per definire i bisogni, i costi, i benefici ed i criteri di valutazione. Una regia, come può essere la funzione aziendale, che affronti le criticità rappresentate dalla eterogeneità di offerta dei servizi sul territorio, della messa in opera dei Lea in tutti gli ambiti, della dispersione del personale in varie forme contrattuali, della individuazione di indicatori uniformi per il monitoraggio delle attività e degli esiti.

Mentre il Direttore UOC Psicologia ASST Bergamo, Maria Simonetta Spada ha ribadito che, partendo da un concetto di salute inclusivo, ampio e dinamico è stata messa in evidenza la complessità del contesto entro cui si muove la psicologia che si interfaccia con molteplici domande provenienti da diversi soggetti e interlocutori. L’importanza di muoversi lungo un continuum che va dalla promozione della salute l’intervento specialistico, anziché rispondere a logiche organizzative, si scontra oggi con organizzazioni della psicologia troppo spesso parcellizzate e con configurazioni dipendenti più della storia dei singoli che dalle necessità della popolazione. La fase che stiamo attraversando, in uscita dalla pandemia, chiede la costruzione di politiche e di pratiche per promuovere sostenere la salute di tutti intercettando il più prettamente possibile disagio e malessere dei singoli e dei gruppi ed evitare percorsi destinati alla cronicizzazione.

La Funzione aziendale di Psicologia è stata ben definita dal Presidente del CNOP, David Lazzari chiarendo che è una modalità organizzatoria delle Aziende sanitarie votata dal Legislatore nazionale a larghissima maggioranza tendente a razionalizzare e ottimizzare la risorsa professionale degli psicologi indipendente dalla loro collocazione all’interno dei dipartimenti nei quali sono collocati operativamente.

Tale modalità organizzatoria, la cui natura giuridica sarà individuata da ciascuna Regione o Azienda sanitaria, se area dipartimentale, UOC, UOSD o UOS, anche in relazione alle scelte strategiche e al numero di psicologi dipendenti e convenzionati, non è nuova nella legislazione sanitaria. A parte il servizio/UOC farmaceutico, il servizio di anestesia sono ormai presenti i servizi delle professioni infermieristica ed ostetrica (talora distinti servizi per le ostetriche), il servizio sociale professionale, ovviamente monoprofessionali e inoltre i servizi delle professioni tecnico sanitarie, i servizi delle professioni della riabilitazione e quelli delle professioni della prevenzione, certo questi ultimi non sono monoprofessionali ma comprendono professioni omogenee.

Del resto non sarebbe pensabile far ricadere nel DSM la competenza gerarchica e funzionale di tutti i psicologi dipendenti e convenzionati, stante la collocazione degli stessi in diversi ambiti aziendali a maggior ragione per quanto prevedono il PNRR e il DM 77/2022.

Come per le altre professioni sopracitate la Funzione aziendale della psicologia non può essere di ostacolo al lavoro interprofessionale non essendo una struttura chiusa bensì una “cabina di regia” per la migliore valorizzazione e ottimizzazione dell’intervento professionale psicologico, anzi diventa un volano per l’implementazione del lavoro integrato di equipe interprofessionale.

Nel quadro di un proficuo rapporto di lavoro interprofessionale e di collaborazione tra le loro rappresentanze istituzionali hanno portato il loro saluto e contributo positivo per la FNOMCeO Roberto Monaco, per la FNOPI Pierpaolo Pateri e per la FNO TSRM PSTRP Francesco della Gatta.

E’ intervenuto inoltre il Presidente della Commissione Sanità della Regione Toscana, Enrico Sostegni proponente della legge regionale sullo psicologo di base da pochi giorni approvata; è intervenuta la Presidente nazionale della FEDERSANITA’-ANCI Tiziana Frittelli, sottolineando, tra l’altro, come la tragedia della pandemia abbia valorizzato e rilanciato il ruolo della psicologia e degli psicologi come componente fondamentale nella tutela della salute, infine, ha concluso l’evento il Direttore Generale di AGENAS Domenico Mantoan evidenziando l’importanza del ruolo della psicologo nelle professioni della Casa di Comunità e la necessità strategica di realizzazione della funzione aziendale di psicologia per una presenza delle competenze psicologiche articolata a livello ospedaliero e territoriale.

Maria Antonietta Gulino
Presidente Ordine Psicologi della Toscana

Saverio Proia
Comitato Scientifico Fondazione Gutenberg

24 novembre 2022
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