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QS Edizioni - mercoledì 4 dicembre 2024

Studi e Analisi

Pma. A causa della pandemia ridotta l’attività del 19%. I nati in meno sono quasi 3 mila. La Relazione al Parlamento

immagine 18 ottobre - Pubblicato dal Ministero della Salute il documento che analizza l’attività di Procreazione medicalmente assistita. Osservata una diminuzione dell’applicazione di tutte le tecniche di PMA, sia di I livello (inseminazione) sia di II e III livello (fecondazione in vitro); sia con gameti della coppia, sia con gameti donati. Le coppie trattate sono passate da 78.618 a 65.705, i cicli effettuati sono passati da 99.062 a 80.099 (-19,1%) e i bambini nati vivi sono passati da 14.162 a 11.305 (-20,2%). Rimane bassa (20,6%) la quota di centri che esegue più di 500 cicli l’anno rispetto alla media Ue del 45,3%. LA RELAZIONE

Dal 2019 al 2020, per effetto della pandemia Covid-19, si è osservata una diminuzione dell’applicazione di tutte le tecniche di PMA, sia di I livello (inseminazione) sia di II e III livello (fecondazione in vitro); sia con gameti della coppia, sia con gameti donati. Le coppie trattate sono passate da 78.618 a 65.705, i cicli effettuati sono passati da 99.062 a 80.099 (-19,1%) e i bambini nati vivi sono passati da 14.162 a 11.305 (-20,2%).

A tracciare il quadro sull'attuazione della Legge 40 del 2004 in materia di Procreazione medicalmente assistita (PMA), è la Relazione al Parlamento sulla PMA 2022. Trasmessa alle camere il 9 settembre, la relazione riporta gli interventi attivati dal Ministero e dalle Regioni nell’anno 2021 e i dati relativi all’attività delle strutture autorizzate all’applicazione delle tecniche di PMA nell’anno 2020, effettuata da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.

Diminuiscono tutte le tecniche di PMA
Dal 2019 al 2020, per effetto della pandemia Covid-19, si è osservata una diminuzione dell’applicazione di tutte le tecniche di PMA, sia di I livello (inseminazione) sia di II e III livello (fecondazione in vitro); sia con gameti della coppia, sia con gameti donati. Le coppie trattate sono passate da 78.618 a 65.705, i cicli effettuati sono passati da 99.062 a 80.099 (-19,1%) e i bambini nati vivi sono passati da 14.162 a 11.305 (-20,2%).

Per quanto riguarda l’applicazione delle tecniche con gameti donati si osservata una riduzione, delle coppie trattate (da 8.188 a 8.049), dei cicli (da 9.686 a 9.279) e dei nati (da 2.289 a 2.147).

Dei 9.279 cicli con gameti donati, 492 sono cicli di I livello e 8.787 sono cicli di II-III livello. Degli 8.787 cicli di II-III livello, 1.536 cicli iniziati sono con donazione di seme (pari al 17,5%); 6.738 sono quelli con donazione di ovociti, freschi e congelati, (pari al 76,7%); 513 sono i cicli con donazione sia di seme che di ovociti (pari al 5,8%).

I cicli che hanno utilizzato seme donato importato per un fattore di infertilità maschile sono stati 1.610, pari al 90,6% di tutti i cicli effettuati con donazione di seme, mentre i cicli eseguiti con donazione di ovociti per un fattore di infertilità femminile sono stati 6.224, pari al 98,3% del totale dei cicli con donazione di ovociti.

Centri PMA pubblici e privati
I centri di PMA di II e III Livello privati sono in numero superiore rispetto all’insieme dei pubblici e dei privati convenzionati (99 vs 69 + 17), ma nel complesso svolgono meno cicli di trattamento con tecniche di II-III livello che utilizzano gameti della coppia, anche se hanno mostrato una capacità di recupero di attività superiore ai centri pubblici, nel secondo semestre dell’anno della pandemia. Infatti, il 37,3% dei centri è pubblico ed effettua il 30,8% dei cicli; il 9,2% è privato convenzionato ed effettua il 26,2% dei cicli; il 53,5% è privato ed effettua il 43,1% dei cicli. In generale, quindi, il 67,6% dei cicli di trattamenti di II e III Livello con gameti della coppia si effettua nell’ambito del SSN (in centri pubblici + privati convenzionati). Il 74,8% dei cicli di II-III livello con gameti donati, viene effettuato in centri privati.

Distribuzione dei centri PMA sul territorio nazionale
Si conferma la disparità di distribuzione dei centri pubblici e privati convenzionati sul territorio nazionale, più presenti nel Nord del Paese.

L’indicatore del numero di cicli effettuati ogni milione di donne in età fertile è più alto nelle Regioni del Nord e del Centro, mentre in tutte quelle del Sud l’offerta di cicli è al di sotto della media nazionale.

Un consistente numero di centri PMA di II e III Livello presenti sul territorio nazionale svolge un numero ridotto di procedure nell’arco dell’anno: solo il 20,6% di questi centri ha eseguito più di 500 cicli, contro una media europea del 45,3% (European IVF Monitoring, EIM anno 2017).

Età delle donne che si sottopongono a PMA
Resta elevata l’età media delle donne che si sottopongono alle tecniche a fresco con gameti della coppia: 36,9 anni (valore più elevato rispetto alla media europea pari a 35 anni, European IVF Monitoring, EIM dati 2017). Le donne che si sottopongono alla fecondazione in vitro con ovociti donati hanno in media un’età pari a 41,8 anni; le donne che si sottopongono alla stessa fecondazione in vitro, ma con seme donato, che hanno in media 34,7 anni.

La principale indicazione per i cicli effettuati con ovociti donati si conferma essere l’età materna avanzata, indicando come questa tecnica sia utilizzata soprattutto per infertilità fisiologica e non per patologie specifiche.

Efficacia dell’applicazione delle tecniche di PMA
In generale, l’efficacia dell’applicazione delle tecniche di II-III livello con gameti della coppia è migliorata, nonostante il costante incremento dell’età media delle donne trattate ed un aumento della scelta terapeutica nota come “freeze-all” che interrompe il ciclo a fresco per il congelamento di tutti gli ovociti prelevati e/o embrioni prodotti. Le percentuali di gravidanza conseguenti a tecniche con crioconservazione, aumentano sia se calcolate per scongelamento che per trasferimento.

Diminuisce il numero di embrioni trasferiti in utero
Di conseguenza diminuiscono sia i parti gemellari che i trigemini, questi ultimi in linea con la media europea nonostante una persistente variabilità fra i centri. Diminuisce leggermente la percentuale di esiti negativi sulle gravidanze monitorate per la fecondazione in vitro sia da tecniche a fresco sia da tecniche con scongelamento.

18 ottobre 2022
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