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QS Edizioni - giovedì 26 dicembre 2024

Studi e Analisi

Lo sviluppo del territorio è decisivo per la cura delle malattie del sistema nervoso

di Alfredo Berardelli
immagine 15 settembre - Il potenziamento della medicina di prossimità è essenziale per molte malattie neurologiche croniche per le quali è necessario costruire percorsi assistenziali e cure adeguate da attuare nel territorio

Le malattie del sistema nervoso sono al primo posto fra le condizioni acute o croniche responsabili di perdita dell’autonomia. Dati dell’OMS stimano che fino ad un terzo della popolazione mondiale ne soffra. Si tratta di malattie complesse, spesso difficilmente inquadrabili in tutti i loro aspetti, a volte ancora senza trattamenti risolutivi.

Le unità operative di neurologia in Italia si sono dotate negli ultimi anni di armamentari diagnostici e terapeutici sempre più nuovi che hanno consentito di raggiungere risultati significativi nell’assistenza e nella cura delle malattie neurologiche. A titolo di esempio, se condotto in strutture dedicate, il trattamento dell’ictus e del trauma cranico migliora la sopravvivenza e riduce il danno residuo, la gran parte delle cefalee è curata efficacemente, l’epilessia può essere trattata in circa tre quarti dei casi, i disturbi del movimento come la malattia di Parkinson e le distonie hanno profili di cura individualizzati sempre più soddisfacenti, le alterazioni neurovegetative e quelle del sonno possono essere trattate efficacemente sulla base di una corretta valutazione, l’assistenza alla sclerosi multipla è sensibilmente migliorata, la migliore definizione dei disturbi cognitivi e del comportamento che ricorrono nelle demenze ha consentito di offrire prognosi e assistenza più adeguate, alcune malattie neuromuscolari vedono finalmente evoluzioni favorevoli con nuovi trattamenti, i disturbi degli organi di senso sono proficuamente affrontati in equipe con altri specialisti in una rinnovata sinergia, le infezioni ed i tumori del sistema nervoso possono essere attenuati nelle loro conseguenze.

Nonostante la situazione e le restrizioni finanziarie degli ultimi anni, i neurologi italiani hanno sempre garantito buoni livelli di assistenza, ma, pur riconoscendo il sacrificio e gli sforzi quotidianamente affrontati dal personale medico e paramedico, vanno riconosciuti i punti di debolezza che la recente pandemia COVID ha sottolineato: strutture ospedaliere obsolete; obsolescenza del parco tecnologico; scarsità di risorse destinate ai servizi territoriali e specialistici; difficoltà nell’integrazione e nella continuità delle cure; inadeguata integrazione tra servizi ospedalieri, territoriali e sociali ed infine riduzione del personale nell’ultimo decennio (medici e infermieri). Tutti aspetti più volte evidenziati dal “Forum delle Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri e Universitari Italiani” (FoSSC).

Solo il potenziamento delle risposte assistenziali potrà fornire una migliore qualità di vita e una solida speranza per il futuro in chi è portatore di un danno del sistema nervoso. Il PNRR offre oggi una straordinaria opportunità per migliorare la disuguaglianza sanitaria e rigenerare il sistema sanitario, con l’allocazione di risorse finalizzate con due scopi principali. Il primo consiste nella modernizzazione degli ospedali con un nuovo impulso a innovazione, ricerca e digitalizzazione del SSN con l’ammodernamento attraverso nuove tecnologie o la sostituzione di quelle ormai obsolete col loro adeguamento agli standard di sicurezza attuali e la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi. Il secondo è rappresentato dal potenziamento dell’assistenza territoriale con reti di prossimità, strutture intermedie (come le Case e gli Ospedali di Comunità) e l’assistenza domiciliare, implementando i servizi digitali e di telemedicina. Il potenziamento della medicina di prossimità è essenziale per molte malattie neurologiche croniche per le quali è necessario costruire percorsi assistenziali e cure adeguate da attuare nel territorio (reti per le malattie degenerative ed infiammatorie croniche del Sistema Nervoso).

Prof. Alfredo Berardelli
Presidente Società Italiana di Neurologia

Leggi gli interventi precedenti: CognettiFoschi, Staiano e Corsello

15 settembre 2022
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