La lista d'attesa dei cittadini inglesi per le cure attraverso il NHS in Inghilterra era di 4,4 milioni, quando la pandemia di SarsCov2 aveva colpìto nel marzo 2020. Oggi è di 6 milioni.
Secondo le analisi e le proiezioni preparate per i ministri e i dirigenti del SSN da importanti centri di ricerca e da analisti di politica sanitaria, il numero di persone in Inghilterra in attesa di cure ospedaliere programmate, potrebbe raggiungere i 10,7 milioni entro marzo 2024.
Anche nelle analisi più prudenziali, secondo la rivista Spectator, le lista d'attesa potrebbero raggiungere i 9,2 milioni.
Le cifre sono emerse il giorno dopo che il segretario alla salute,
Sajid Javid, ha detto in aula alla Camera dei Comuni che l'arretrato – già record di 6 milioni – continuerà a crescere per altri due anni .
La sua ammissione, mentre descriveva il "piano di risanamento" destinato a far fronte all'arretrato, ha suscitato inquietudine tra i parlamentari conservatori. Essi temono che la lista d'attesa continui a crescere in vista delle prossime elezioni generali del maggio 2024, minacciando di danneggiare gli sforzi del partito per presentarsi come un forte sostenitore del servizio sanitario nazionale.
Lo Spectator ha riferito mercoledì che, secondo il NHS England, "lo scenario ottimistico mostra che, nel marzo 2024, la lista d'attesa sarebbe di 9,2 milioni, scendendo a 8,5 milioni entro il marzo 2025". I dati sono emersi il giorno prima che NHS England pubblicasse i suoi ultimi dati mensili sulle prestazioni che coprono le attese per le operazioni, il trattamento del cancro, le cure di pronto soccorso e l'accesso a test diagnostici come scansioni da TAC e Risonanze magnetiche e Raggi X.
Lo stesso Javid, aveva precedentemente affermato che le liste d'attesa potrebbero raggiungere fino a 13 milioni se non venissero presi provvedimenti correttivi per garantire un trattamento più rapido visto che circa 10 milioni di persone non hanno chiesto aiuto al SSN durante la pandemia e che un numero imprecisato di loro, potenzialmente fino all'80%, lo farebbe probabilmente nei prossimi due anni.
I laburisti e i liberaldemocratici hanno chiesto la cancellazione dell'aumento dell'1,25% della tassazione e che i 12 miliardi di sterline all'anno, necessarie per aumentare le risorse per il NHS e l'assistenza sociale, debbano essere trovate rivedendo altre poste di bilancio.
Il Daily Mail sta conducendo una campagna molto forte contro quello che sarà il più grande aumento delle tasse per molti anni. Ma
Boris Johnson e
Rishi Sunak, il Cancelliere dello Scacchiere (il nostro ministro del Tesoro e delle Finanze), hanno insistito sul fatto che occorre andare avanti così.
Tuttavia l’aumento delle liste d’attesa destano grande preoccupazione a Downing Street.
Nell'ambito del piano di recupero, NHS England si è impegnato a garantire che entro questo luglio nessun paziente debba attendere più di due anni per le cure programmate e che a nessuno venga ritardata la cura di più di un anno entro marzo 2025.
Tuttavia, in una lettera ai leader locali del NHS in merito al nuovo piano, due figure di spicco del servizio sanitario,
David Sloman e Sir
James Mackey, hanno affermato che quelle date erano semplicemente "ambizioni" piuttosto che obiettivi vincolanti. I leader del SSN e il ministro Javid concordano sul fatto che l'incertezza su quante persone cercheranno assistenza nei prossimi anni rende impossibile prevedere quanto grande diventeranno le cifre nei prossimi anni.
In base al programma di trattamento di lunga data del NHS, il 92% dei pazienti che necessitano di un'operazione dovrebbe essere trattato entro 18 settimane. Ma quell'obiettivo - non è stato mai raggiunto dal 2015, ed il personale incolpa il Governo di sottofinanziamento e carenza di risorse umane.
Wes Streeting, il segretario alla salute ombra, ha dichiarato: “Le famiglie lavoratrici vengono costrette a ingoiare un altro aumento delle tasse dei Tory. Eppure è chiaro dal piano del governo che i pazienti attenderanno ancora più a lungo per le cure”. Con un budget di 136 miliardi di sterline per NHS England e NHS Improvement, che consuma fino al 17,5% delle entrate fiscali, dovrebbe esserci una risposta chiara a questo problema. Ma i ministri si chiedono quando sarà il momento di annunciare cosa avrebbe ottenuto il servizio sanitario con i suoi 12 miliardi di sterline in più derivanti dall'aumento delle tasse.
Ma la discussione incalza anche sui tempi per la cura del cancro.
Non è un segreto che la cura del cancro sia stata duramente colpita durante il blocco pandemico, con un enorme calo delle diagnosi. Come ci si aspettava, ora c'è stato un forte aumento dei ricoveri urgenti, con coloro che avrebbero potuto essere diagnosticati solo prima, ma ora si fanno avanti.
Come parte del denaro extra, i ministri volevano un ritorno a quello che viene definito lo "standard di diagnosi più veloce" per il cancro: ovvero il 75 per cento dei pazienti con sospetto cancro diagnosticato o guarito entro 28 giorni.
Nell'ottobre dello scorso anno, il NHS si era impegnato a tornare allo "standard di diagnosi più veloce" per il cancro
entro la fine del 2022. Ma in vista dell'annuncio del piano di risanamento, la tempistica per raggiungere questo obiettivo era notevolmente assente.
La difficoltà, si affrettano a sottolineare i funzionari del SSN, è che poiché un numero maggiore di persone si presenta per sospetto cancro, quella percentuale sarà difficile da mantenere. A dicembre 2021 il numero totale dei pazienti è sceso a 218.634. Ma è scesa anche la percentuale di persone viste entro 28 giorni: scesa al 70,5 per cento, la più bassa da alcuni mesi. Dicembre è stato un mese in cui Omicron stava crescendo e le operazioni di vaccinazione sono aumentate per fornire il maggior numero possibile di booster. Quindi le risorse sono state, ancora una volta, dirottate dalle normali procedure.
La scorsa settimana è stato pubblicato il piano per affrontare l'arretrato di cure elettive da Covid-19 con un chiaro riconoscimento che "per avere successo dobbiamo crescere e supportare la nostra forza lavoro". Il NHS sa da tempo che il numero di personale è stato il fattore limitante per stare al passo con la domanda e una domanda sempre più crescente da parte dei pazienti.
Le stesse stime dell'NHS parlano di 100.000 posti vacanti , di cui circa 18.000 medici e 40.000 infermieri. Il Royal College of Physicians (RCP) ha riferito che quasi la metà dei posti vacanti pubblicizzati per i consulenti rimane vacante per anni, con il tasso di posti vacanti nel 2020 al livello più alto in quasi un decennio.
Sajid Javid ha affermato la scorsa settimana che nel servizio sanitario nazionale c'erano più medici e infermieri in questi 2 anni, il che è vero, ma va contestualizzato spiegando che ci sono anche molte più persone bisognose di cure. Più persone che lavorano nel SSN sono sempre le benvenute, ma ciò di cui si ha veramente bisogno sono valutazioni serie su quanti medici si ha bisogno ora e in futuro, in base alla domanda prevista dei pazienti, che cresce sempre di più e soprattutto di pazienti anziani con pluripatologie.
Potrebbe sorprendere molti il fatto che, nonostante il fatto che il NHS sia il più grande datore di lavoro in Europa, non ci siano dati indipendenti pubblicamente disponibili, su quanto personale sanitario occorre formare, reclutare e trattenere per stare al passo con la domanda ora e in futuro.
Tutte le organizzazioni di successo si affidano a una pianificazione della forza lavoro a lungo termine per soddisfare la domanda, quindi perché trattare il SSN e l'assistenza sociale come un'eccezione?
La baronessa
Dido Harding, a cui è stato chiesto di coordinare il piano del personale del NHS, ha affermato alla Camera dei Lord l'anno scorso, che l'assenza di dati nel piano definitivo 2019 non era "perché il governo non era d'accordo con i numeri" ma perché "non potevano ottenere l'approvazione per pubblicare il documento con le previsioni in esso contenute".
Ecco perché l'RCP oltre al comitato ristretto per la salute e l'assistenza, e a molti parlamentari chiedono di sostenere un emendamento al disegno di legge sulla salute e l'assistenza in modo che il segretario di Stato debba pubblicare valutazioni indipendenti regolari sul numero della forza lavoro necessaria. È stato deludente che questo sia stato respinto dai parlamentari quando è stato discusso lo scorso novembre.
Come ha affermato la baronessa
Cumberlege quando l'emendamento è stato nuovamente discusso, durante la fase di commissione del disegno di legge il mese scorso: "Se non abbiamo numeri credibili, affidabili e aggiornati, come possiamo pianificare?"
Se osserviamo da vicino i dati disponibili, possiamo vedere che la forza lavoro di cui si dispone è lontana dalla forza lavoro di cui si ha bisogno ora, per non parlare tra 10 o 20 anni. L'anno scorso, il BMA ha scoperto che il NHS è a corto di circa 50.000 medici ed ha anche ricordato che il rapporto tra medici e popolazione è molto più basso rispetto ai paesi dell'UE comparabili, (U.K. è leggermente indietro rispetto alla Lituania e alla Repubblica ceca). Questo, insieme alla crescente disuguaglianza, potrebbe essere il motivo per cui U.K. è solo uno dei due paesi dell'OCSE la cui aspettativa di vita è più bassa rispetto al 2010 (l'altro sono gli Stati Uniti).
Il governo quindi ha ragione in termini relativi a dire che si hanno 5.000 medici in più rispetto allo scorso anno, infatti a ottobre 2020 c'erano quasi 131.000 medici e ad ottobre 2021 quasi 136.000. Di quell'aumento del 3,8%, la maggior parte erano consulenti e medici SAS (specialisti specializzati e associati) assunti a contratto per aiutare con la pandemia. Il numero dei tirocinanti è cresciuto di appena 144, meno di un quarto dell'uno per cento.
È questa lenta crescita di nuovi medici che preoccupa di più ed è per questo che l'RCP ha pubblicato un progetto che chiedeva una significativa espansione dei posti medici nel 2021, un invito sostenuto dal BMA, dal Medical Schools Council e da altri college medici reali.
Solo il governo può raggiungere questo obiettivo, aumentando il numero di posti nelle scuole di medicina e quindi finanziando nuovi posti di formazione e più educatori clinici.
Naturalmente, occorre mantenere quante più persone possibile a lavorare nel SSN migliorando le condizioni. Ma la dimensione della forza lavoro limita quanto possiamo migliorare le condizioni di lavoro e quanta assistenza possiamo fornire.
Andrew Goddard presidente del Royal College of Physicians ha affermato che: “Nei prossimi 20 anni, molte di queste mani si prenderanno cura dei più anziani tra noi. Entro il 2040, quasi un quarto di noi avrà 65 anni o più. Sappiamo da molti anni che dobbiamo aumentare la forza lavoro in linea con la domanda dei pazienti, ma finora non abbiamo fatto nulla al riguardo”.
Non sprechiamo ulteriore tempo affrontiamo una volta per tutte l’aumento delle necessarie risorse umane in sanità. Se non tiriamo le somme con saggezza dopo questa terribile Pandemia, quando lo faremo”?
E si, me lo chiedo anche io, se non ora quando?
Ma questo vale per tutti in Europa e noi non ne siamo esenti.
Grazia Labate
Ricercatrice in economia sanitaria già sottosegretaria alla sanità
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