Peggiora ancora la situazione in Italia per quanto riguarda la circolazione del Covid. Nell’ultima settimana aumenta ancora l’indice Rt che arriva a 1,23 rispetto all’1,21 di sette giorni fa. Cresce ancora l’incidenza che dai 98 di sette giorni fa arriva a 125 casi per 100 mila abitanti. Aumenta ancora l’occupazione dei letti con il Friuli Venezia Giulia che andrà in giallo da lunedì. Da valutare la Pa di Bolzano che ha dati al limite.
Ecco i dati principali emersi dalla cabina di regia:
- L’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare: 125 per 100mila abitanti (19/11/2021-25/11/2021) vs 98 per 100mila abitanti (12/11/2021-18/11/2021), dati flusso Ministero Salute.
-Nel periodo 3 novembre – 16 novembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,23 (range 1,15 – 1,30), stabile rispetto alla settimana precedente e al di sopra della soglia epidemica. É in leggero aumento e sopra la soglia epidemica l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,15 (1,11-1,19) al 16/11/2021 vs Rt = 1,09 (1,04-1,14) al 9/11/2021).
-Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 6,2% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 25 novembre) vs il 5,3% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 18/11). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale all’8,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 25 novembre) vs il 7,1% al 18/10.
-Una Regione risulta classificata a rischio alto, 18 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, una Regione è ad alta probabilità di progressione a rischio alto secondo il DM del 20 aprile 2020.
-10 Regioni/PPAA riportano un’allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.
- In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (23.971 vs 15.773 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (34% vs 34% la scorsa settimana). È stabile anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (45% vs 45%), come anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (21% vs 21%).