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“Il modello di finanziamento disegnato dalla legge 833 del ’78 – rimarca il coordinatore della ricerca, Federico Spandonaro del CREA – voleva valutare i costi e i benefici di ogni scelta, premiando efficienza ed equità. Ma così non è stato e ancora non è: si riproduce un meccanismo basato sulla spesa storica che tende a premiare le gestioni più inefficienti, ricomprendendo nel termine sia l’inefficienza tecnica che quella allocativa delle risorse stesse. Le condizioni generali della finanza pubblica e i continui interventi di razionalizzazione – prosegue Spandonaro – hanno inciso fortemente sulla capacità delle Regioni di far seguire un meccanismo di premialità finanziaria alla definizione di un sistema di valutazione delle Aziende”. Restano però i grandi scarti tra le risorse teoricamente spettanti alle singole Aziende e quelle effettivamente assegnate dalle Regioni. Differenze che, se di dimensioni contenute, per Spandonaro “possono essere attribuite a un adattamento alle specificità territoriali, ma che sopra un certo livello dimensionale sottendono un rischio di iniquità e di carenza di governo nel sistema di riparto”.
26 febbraio 2015
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