10 dicembre -
Il Ssn può ripartire da tre certezze: il bilancio dello Stato che è privo di tagli per la sanità, i costi standard tramite cui effettuare il riparto del fondo nazionale e il Patto per la Salute. Lo ha sottolineato il ministro
Beatrice Lorenzin.
“La spesa pubblica in sanità è più bassa rispetto alle altre realtà europee – ricorda – Per questo non sono più tollerabili sprechi che però non sono assolutamente dovuti a carenze formative degli operatori del sistema, ma vanno attribuiti esclusivamente a errori della governance”. Ed è proprio su questo aspetto che bisogna lavorare con decisione e fermezza. “Servono misure di controllo e regole performanti, perché ogni genere di giudizio va emesso sulla base della funzionalità. In questi giorni gli organi di informazione hanno diffuso elenchi di ospedali da chiudere utilizzando dati a dir poco strampalati. Con parametri di valutazione chiari e incisivi si eviterebbe anche tanta disinformazione”.
Per quanto riguarda il lavoro dei decisori, Lorenzin auspica “un importante salto di qualità dopo i disastri prodotti dal Titolo V, soprattutto dobbiamo velocizzare una velocizzazione nel sistema di rapporti tra Stato e Regioni”. Allo stesso tempo è essenziale “puntare sulla ricerca e sulla capacità di renderla industria, sfruttandone l’enorme potenziale in termini occupazionali e produttivi. Sono quindi necessari massicci investimenti”.
A livello di prestazioni erogate l’Italia “non ha nulla da invidiare agli altri Paesi europei, anzi possiamo vantare numerose eccellenze. Per migliorare ulteriormente la qualità pubblico e privato devono procedere assieme per affrontare nel migliore dei modi – conclude – un sistema che sarà demograficamente e socialmente sempre più complesso”.