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QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

Rimondi : “Bisogna promuovere una domanda pubblica in tecnologie sanitarie che premi l’innovazione”

8 ottobre - “Gli investimenti in ricerca rendono il nostro settore vivo e competitivo, oltre a contribuire a innovare la Sanità e a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Il calo registrato dalla domanda pubblica è un dato sconfortante che dimostra come il Servizio sanitario nazionale stia pian piano rinunciando a investire in innovazione tecnologica a discapito della qualità della cure dei cittadini. È importante ricominciare a crescere, anche puntando a promuovere una domanda pubblica in tecnologie sanitarie che premi l’innovazione”. È quanto  ha dichiarato Stefano Rimondi, Presidente di Assobiomedica nel corso del convegno dell’Associazione tenutosi oggi a Roma.
 
“L’Italia è un paese – ha continuato Rimondi - che ha enormi potenzialità in campo medico-scientifico grazie a un’ottima classe medica e a un’industria che produce tecnologie di livello, oltre a una gran quantità di laboratori di ricerca pubblica. Se questi soggetti fossero messi in condizione di fare sistema, creando delle reti nazionali di eccellenza, che riuniscano i migliori poli per specifiche competenze, si metterebbe un primo tassello per la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro. È quanto mai necessario oggi fare in modo che, con una strategia di coordinamento centrale, si crei un’interazione viva e produttiva tra industria e laboratori di ricerca, che permetta di non disperdere le risorse e le potenzialità a livello locale e dia maggiori possibilità a queste realtà di accedere ai finanziamenti pubblici”.
 
Secondo Rimondi è importante tornare a crescere puntando anche sulle start-up e introducendo, come hanno già fatto in paesi come Francia e Belgio, lo status di ‘impresa innovativa’ in settori industriali ritenuti strategici. “Il Governo – ha concluso Rimondi - aveva promesso agevolazioni per le start-up, sarebbe bene che venisse incontro concretamente a queste realtà, introducendo un credito d’imposta stabile per i prossimi 10 anni con meccanismi di valutazione che premino la produttività degli investimenti e trattengano risorse qualificate nel nostro Paese”.
8 ottobre 2013
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