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QS Edizioni - domenica 30 giugno 2024

Mortalità per tumori. Si riducono le differenze fra Centro-Nord e Mezzogiorno

23 gennaio - I tumori rappresentano la seconda causa di morte subito dopo le malattie del sistema cardiocircolatorio sia in Italia, sia nei 27 paesi dell’Ue. La diminuzione della mortalità per tumore è legata al successo di misure di prevenzione primaria, che influiscono sulla riduzione del rischio di sviluppare la malattia, ma anche agli avanzamenti diagnostici e terapeutici che aumentano la sopravvivenza dei malati. Nel 2009 il tasso standardizzato di mortalità per tumori in Italia è pari a 26,0 decessi ogni diecimila abitanti, in leggero calo rispetto al valore di 26,2 del 2008. I livelli di mortalità per tumori sono maggiori negli uomini (35,7) rispetto alle donne (19,4), sebbene la mortalità degli uomini stia diminuendo nel tempo più rapidamente di quella delle donne.

Nel 2009, il livello italiano della mortalità per tumori si colloca al di sotto del valore medio europeo (16,7 contro 17,4 decessi per diecimila abitanti). Tra i paesi con i tassi di mortalità più alti, con valori superiori ai 19,0 decessi per diecimila abitanti, si trovano quelli dell’Europa orientale e la Danimarca. La mortalità più elevata si registra in Ungheria (24,8 decessi per diecimila abitanti). Cipro, Finlandia e Svezia si distinguono per la mortalità per tumori più bassa, con valori inferiori a 15,0 per diecimila abitanti.

Tra il 2006 e il 2009 la maggioranza dei paesi europei mostra una diminuzione dei tassi di mortalità (mediamente -0,6 ogni diecimila abitanti) particolarmente accentuata in Danimarca (-2,0) e nella Repubblica Ceca (-1,5), mentre si osservano valori stabili per Ungheria, Slovenia e Romania e un aumento per Cipro, Portogallo (+0,7) e Lussemburgo (+0,4).

La mortalità per tumori mostra una geografia simile per i due sessi: il Mezzogiorno presenta tassi standardizzati più contenuti rispetto al Centro-Nord (rispettivamente 24,2 e 26,8 decessi per diecimila abitanti), configurando un differenziale territoriale opposto a quello della mortalità per malattie cardiovascolari. Negli ultimi anni, tuttavia, si osserva un avvicinamento dei valori per le aree considerate. Tra il 2006 e il 2009 il Mezzogiorno presenta infatti un decremento di mortalità minore rispetto a quello del Centro-Nord (-0,4 rispetto a -0,8). Un comportamento anomalo rispetto al contesto del Mezzogiorno si registra nelle province di Napoli, Carbonia-Iglesias e Medio Campidano dove il tasso standardizzato di mortalità per tumori è superiore al valore medio osservato nel Nord-ovest. La diminuzione dei tassi di mortalità per tumori è dovuta soprattutto al decremento che si osserva tra gli uomini, mentre per le donne si osserva una stabilità dell’indicatore tra il 2006 e il 2009.

La provincia con il tasso di mortalità più basso è Isernia (20,2), mentre, all’opposto, il valore più elevato si registra a Lodi (32,6). Va poi segnalato che quasi tutte le province in cui si trovano i maggiori centri urbani sono caratterizzate da tassi di mortalità superiori alla media nazionale: tra queste, oltre a Napoli (28,5), si trovano Milano (28,2), Genova (27,3), Roma (26,7) e Torino (26,3).

Fonte: Istat, “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”, edizione 2013
23 gennaio 2013
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