8 luglio -
I dati del Rapporto Osmed 2009 “testimoniano, ancora una volta, il momento di grande criticità delle imprese del farmaco che negli ultimi anni hanno registrato un forte rallentamento degli investimenti, un saldo estero in passivo (-720 milioni); una riduzione dell’occupazione (-10%); una grande pressione sulla redditività e prezzi dei farmaci più bassi in Ue (-20%)”. Lo afferma il presidente di Farmindustria, Sergio Dompé, ricordando inoltre come il Rapporto Osmed confermi il calo del prezzo dei farmaci del 3,2%, dopo una serie di diminuzioni consecutive dal 2003 in avanti e la riduzione della spesa farmaceutica a carico del Ssn dell’1,7%, in continuo calo dal 2006 e con livelli inferiori del 4% a quelli del 2001.
Ma proprio riguardo alla fase critica dell'industria farmaceutica, Dompé ribadisce come a questo "si aggiunge la manovra che fissa una riduzione del 3% dei ricavi netti dell’industria farmaceutica, tra i più bassi in Europa (61% contro l’80% riconosciuto in Inghilterra). Una diminuzione che deve incredibilmente finanziare l’aumento dei margini delle farmacie. E questo – ricorda il presidente di Farmindustria - nonostante le imprese siano già chiamate a contribuire con 600 milioni di risparmi sui medicinali equivalenti, cui si aggiungono gli oneri derivanti dallo spostamento di altri 600 milioni di euro di farmaci dall’ospedale alle farmacie”. Per quanto riguarda infine i consumi, Dompé sottolinea come le confezioni pro-capite in Italia siano in linea con la media dei principali Paesi europei, “e talvolta inferiori come nel caso della Francia, pur con una quota più elevata di popolazione anziana”.