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QS Edizioni - martedì 26 novembre 2024

Luci ed ombre delle province metropolitane italiane

6 luglio - Nel dettaglio le migliori e peggiori performance delle varie province metropolitane riscontrate dal Rapporto Osservasalute Aree Metropolitane 2010 redatto dall’Osservatorio per la Salute nelle Regioni dell'Università Cattolica.
 
Torino. Presenta i tassi standardizzati di dimissione ospedaliera in regime di ricovero ordinario (RO) più bassi (uomini: 970,58 per 10.000; donne: 1.005,88 per 10.000 contro valori medi nazionali di 1.395,98 e 1.348,26 rispettivamente). Anche il ricorso al day hospital sembra ben organizzato: i tassi sono rispettivamente per maschi e femmine 608,58 e 612,87, contro valori medi nazionali rispettivamente di 634,90 e 686,18. Ma l’area metropolitana di Torino presenta anche aspetti negativi, viene infatti bocciata per la qualità dell’aria: la città metropolitana presenta il numero massimo di giorni di superamento (in base a quanto stabilito dalla normativa) del valore limite delle concentrazioni medie giornaliere delle polveri fini (PM10): 150 giorni di superamento, ovvero un valore superiore sia al limite consentito dalla normativa che è pari a 35 giorni, sia alla media nazionale che è di 61 giorni di superamento l’anno. Bene invece per quanto riguarda la gestione dei rifiuti che fa segnare un primato: Torino è infatti la città metropolitana che presenta il valore maggiore di raccolta differenziata di rifiuti organici, del rifiuto verde e del legno (88,8 Kg/ab).
Milano. L’area metropolitana di Milano è quella che ha migliorato di più la gestione delle acque reflue: nel 2008 il 98% della popolazione usufruisce infatti dei trattamenti di depurazione delle acque reflue, contro una media nazionale dell’87,7%. 
Da notare invece che, nella provincia metropolitana di Milano, l’età delle neomamme è salita molto, infatti a Milano si è registrato il maggior incremento dell’età media della donna al parto che è passata da 30,3 anni nel 2001 a 32,1 nel 2005 (contro un valore medio nazionale di 31,1 anni), evidenziando un aumento di ben 1,8 anni. Inoltre è particolarmente frequente il ricorso all’Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) che registra un valore nel 2004 di 12,78 casi per 1.000 donne vs una media nazionale di 9,67.
Un segnale positivo è invece l’indice di attenzione all’eco-compatibilità: la provincia è terza in classifica per questo indice, con 6,1 punti (anno 2008), ma è estremamente bassa per l’area di Milano la disponibilità di verde urbano, nel 2008 pari a 16,2 m2 per abitante, contro un valore medio nazionale di 93,6, mentre è alto l’inquinamento da polveri fini (111 giorni annui di superamento del limite giornaliero).
 
Venezia. È la più rispettosa dell’ambiente, infatti è prima in classifica per l’indice di attenzione all’eco-compatibilità (6,92 nell’anno 2008). L’area metropolitana di Venezia è anche quella con il maggiore invecchiamento della popolazione maschile, infatti i soggetti maschi di 65-74 anni, 39.763 nel 2003, sono divenuti 43.856 nel 2007 (+10,29%) andando a costituire il 10,74% dei maschi residenti nella provincia metropolitana contro una media nazionale del 9,91%. Venezia è anche la provincia metropolitana con la speranza di vita a 75 anni più elevata per le donne (13,82 anni), a pari merito con Firenze.

Trieste. È l’area metropolitana dove si registrano i dati più bassi per la mortalità infantile e neonatale, rispettivamente 15,50 e 7,75 per 10.000 nati vivi contro un tasso medio nazionale di 37,01 e 27,06 per 10.000 nati vivi. L’area metropolitana di Trieste è anche quella con la quota maggiore di anziani di 65-74 anni: i maschi, 13.557 nel 2003, sono divenuti 14.663 nel 2007 (+8,16%) andando a costituire il 13,19% dei maschi residenti nella provincia metropolitana contro una media nazionale del 9,91%. Le femmine, invece, 17.325 nel 2003, sono passate a 17.991 nel 2007 (+3,84%) e ammontano al 14,36% delle femmine residenti in provincia contro una media nazionale del 10,94%. L’indice di vecchiaia nell’area metropolitana di Trieste è per entrambi i generi, il più elevato: 192,69% per gli uomini; 314,40% per le donne (dato 2007) contro un valore medio nazionale del 115,61% e del 170,43% rispettivamente.
Bene per quanto riguarda il monitoraggio della qualità dell’aria la provincia metropolitana di Trieste detiene il primato positivo in termini di numero di centraline per 100.000 abitanti nel 2008: 6,33 per 100.000 abitanti contro un valore medio nazionale di 2,33.
 
Genova. Qui le vittime della strada sono contenute, soprattutto al maschile: si riscontra infatti per gli uomini la mortalità più bassa a livello territoriale, pari a 0,80 per 10.000 (e la diminuzione maggiore di questa voce, -21,57% dal 1997) contro una media nazionale di 2,07 (e un decremento del 9,21% dal 1997). Si riscontra anche un valore basso tra le donne per la mortalità per accidenti da mezzi di trasporto (dati 2001): 0,37 casi per 10.000 contro una media nazionale di 0,53 (l’area di Genova presenta però l’aumento più consistente per questo dato, +54,17% dal 1997).
Per quanto invece riguarda il ricorso all’Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) a livello territoriale Genova è la provincia che presenta, nel 2004, il tasso più elevato (13,37 per 1.000 contro una media nazionale di 9,67 per 1.000) ed è anche la provincia dove si è registrato, dal 2000 al 2004, il maggior incremento (+11,23%) del tasso di IVG.
 
Bologna. Quella di Bologna, nonostante l’invecchiamento generale della popolazione, è l’area in cui dal 2003 al 2007 si è ridotta maggiormente la popolazione anziana rispetto a quella dei giovani per entrambi i generi, come risulta dall’indice di vecchiaia. L’area metropolitana di Bologna è quella in cui l’indice si è ridotto maggiormente, passando da 164,38% al 157,64% (-6,74%) per gli uomini; da 246,49% a 234,06% (-12,43%) per le donne, contro un valore medio nazionale nel 2007 del 115,61% e del 170,43% rispettivamente (con un aumento dal 2003 del 7,38% per i maschi, e del 7,50% per le femmine).
Si riscontra però un primato negativo per la mortalità in conseguenza di disturbi psichici (come le varie forme di psicosi), nel 2001 l’area di Bologna presenta il tasso maggiore per entrambi i generi (uomini: 2,72 per 10.000; donne: 2,84 per 10.000 contro valori medi nazionali di 1,73 e 1,67).
 
Firenze. Risulta la provincia dove la speranza di vita alla nascita è maggiore per entrambi i sessi, 79,85 per gli uomini e 84,64 anni per le donne (dati 2005) contro valori medi italiani di 78,09 e 83,66 anni rispettivamente.
Anche per la speranza di vita a 65 e a 75 anni, è Firenze la provincia che, per entrambi i generi, ha l’aspettativa di vita più elevata, con valori pari, rispettivamente, a 18,44 e 11,10 anni per gli uomini e a 22,08 e 13,82 anni per le donne (a pari merito con Venezia per quanto concerne l’aspettativa di vita a 75 anni delle donne).
Quanto al lato negativo, per il monitoraggio della qualità dell’aria la provincia metropolitana di Firenze presenta una densità di centraline nel 2008 di 1,37 per 100.000 abitanti contro un valore medio nazionale di 2,33. Firenze è l’area metropolitana che ha visto diminuire più di tutte la densità di centraline dal 2003: -38,29%.
 
Roma. I cittadini della provincia metropolitana di Roma sono i più fortunati per quanto riguarda la disponibilità di verde urbano (131,7 m2 per abitante), un indicatore importante per la salute dell’ambiente e della popolazione. Quanto al monitoraggio della qualità dell’aria la provincia metropolitana di Roma presenta la più bassa densità di centraline nel 2008, appena 0,44 per 100.000 abitanti contro un valore medio nazionale di 2,33. Le aree verdi contribuiscono in vari modi a regolare il microclima cittadino: mitigano i picchi di temperatura, filtrano e purificano l’aria dalle polveri e dagli inquinanti ed attenuano i rumori e le vibrazioni, con un’azione positiva anche sull’inquinamento acustico.
Nell’area di Roma, inoltre, si registra il tasso più alto di personale medico e odontoiatrico pari a 32,27 per 10.000 abitanti contro una media nazionale di 20,81.
Da segnalare anche un alto tasso di personale infermieristico pari a 64,36 (per 10.000) contro un valore medio nazionale di 45,25 (dato 2005).
Inoltre, come rovescio della medaglia, la capitale è quella che presenta il più alto tasso di motorizzazione degli autoveicoli pari a 706,7 per 1.000 contro un tasso medio nazionale di 616,7.
 
Napoli. All’area metropolitana di Napoli va il record di provincia più “giovane”, per entrambi i generi: infatti nella classe di età 65-74 anni gli uomini, 103.545 nel 2003, sono divenuti 108.573 nel 2007 (+4,86%) e costituiscono il 7,27% dei maschi residenti nella provincia metropolitana contro una media nazionale del 9,91%. Le donne, invece, 130.469 nel 2003, sono passate a 131.359 nel 2007 (+0,68%) e ammontano all’8,26% delle femmine residenti in provincia contro una media nazionale del 10,94%.
Napoli risulta però anche la provincia metropolitana meno longeva: la speranza di vita alla nascita è minore per entrambi i sessi, 75,82 per gli uomini e 81,33 anni per le donne, (dati 2005), contro valori medi italiani di 78,09 e 83,66 anni rispettivamente.
Anche per la speranza di vita a 65 e a 75 anni, la provincia che, per entrambi i generi, ha l’aspettativa di vita più bassa è Napoli, con valori pari, rispettivamente, a 15,89 e 9,45 anni per gli uomini e a 19,33 e 11,70 anni per le donne.
 
Bari. La provincia metropolitana di Bari è quella che tra tutte ha ridotto di più il tasso di Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG): si riscontra infatti dal 2000 al 2004 una riduzione del 17,68%, a fronte di un aumento medio a livello nazionale del 3,98% nello stesso arco di tempo. Ciò nonostante nell’area di Bari il tasso di IVG risulta piuttosto alto, 12,71 casi per 1.000 donne di 15-49 anni contro una media nazionale di 9,67 casi.
L’ambiente è però un punto debole di questa provincia: infatti per quanto riguarda la gestione dei rifiuti la provincia metropolitana di Bari registra una quantità procapite di rifiuti urbani raccolti di 618,9 kg/ab (chili per abitante) nel 2008, contro una media nazionale di 615,8. E si noti che l’area di Bari presenta nel 2008 un valore basso per la raccolta differenziata di rifiuti organici, del rifiuto verde e del legno (18,1 Kg/ab), contro una media nazionale di 52,0.
 
Reggio Calabria. L’area metropolitana di Reggio Calabria è quella che presenta meno morti causati dai tumori sia tra gli uomini sia tra le donne: nel 2001 il tasso standardizzato di mortalità per questa causa è di 32,01 per 10.000 per i maschi contro un valore medio nazionale di 40,32; tra le donne il tasso è di 16,85 per 10.000 contro un valore medio nazionale di 20,78.
Nell’area di Reggio Calabria si registra però un tasso di personale medico e odontoiatrico molto basso, pari a 18,30 per 10.000 abitanti contro una media nazionale di 20,81. Si tratta del tasso più basso dopo quello di Venezia.
 
Palermo. Sono giovani le mamme della provincia metropolitana di Palermo: l’età media della donna al parto è, infatti, di 29,9 anni (Palermo è seconda per questo dato, solo le aree di Napoli e Catania hanno mamme più giovani con un’età media per entrambe di 29,6 anni), contro un valore medio nazionale di 31,1 anni (dato 2005). L’area di Palermo presenta anche un tasso di fecondità totale molto alto, pari a 1,505 figli per donna contro un tasso medio italiano di 1,311.
Complessivamente l’area palermitana appare però ancora debole per quanto riguarda l’attenzione all’ambiente che non gode di ottima salute. Infatti presenta nel 2008 il valore più basso per la raccolta differenziata di rifiuti organici, del rifiuto verde e del legno (1,2 Kg/ab), contro una media nazionale di 52,0.
 
Messina. È l’area metropolitana in cui la salute dell’apparato respiratorio è migliorata di più: infatti è in quest’area che si registrano (dal 1997 al 2001) le riduzioni maggiori di mortalità per malattie dell’apparato respiratorio, per entrambi i generi, (uomini: -21,29%; donne -27,14%). Il tasso di mortalità per queste malattie (asma bronchiale, bronchite cronica ed enfisema, infezioni polmonari, tumori pleuro-polmonari, fibrosi polmonari, insufficienza respiratoria) registrato nell’area di Messina per gli uomini ha un valore basso (9,91 per 10.000 contro una media nazionale di 9,69), per le donne il tasso è di 3,57 contro una media nazionale di 3,74.
È qui però presente la più bassa disponibilità di verde urbano di tutte le aree metropolitane considerate: 8,2 m2 per abitante, contro un valore medio nazionale di 93,6 (dato 2008).
 
Catania. La provincia metropolitana di Catania è quella che spicca per avere le neomamme più giovani, infatti l’età media della donna al parto è di 29,6 anni (a pari merito con Napoli), contro un valore medio nazionale di 31,1 anni (dato 2005). E sempre la donna appare fortunata per un altro dato: Catania (che ha una speranza di vita alla nascita di 77,42 per gli uomini e 82,51 anni per le donne - dati 2005 - contro valori medi italiani di 78,09 e 83,66 anni rispettivamente) è l’area metropolitana dove le donne hanno guadagnato più anni di vita attesa dal 2001, +1,67 anni.
Complessivamente l’area di Catania appare ancora debole invece per quanto riguarda l’attenzione all’ambiente che non gode di ottima salute: è infatti ultima in classifica per l’indice di attenzione all’eco-compatibilità, con 4,31 punti (anno 2008).
 
Cagliari. L’area metropolitana di Cagliari è quella che presenta il minor ricorso all’Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) che registra un valore nettamente inferiore rispetto alla media nazionale (nel 2004 5,65 casi per 1.000 donne vs una media nazionale di 9,67) e un trend in diminuzione (-11,02% dal 2000).
Per quanto riguarda la salute riproduttiva della donna, l’area presenta il tasso di fecondità totale più basso di tutte le province metropolitane, pari a 0,982 figli per donna contro un tasso medio italiano di 1,311. L’età media della donna al parto è di 32,1 anni contro un valore medio nazionale di 31,1 anni (dato 2005).
 
 
Giovanni Rodriquez
 
6 luglio 2010
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