1 giugno -
Le fratture del collo del femore sono eventi traumatici particolarmente frequenti nell’età anziana e tra le donne, in particolare quelle con grave osteoporosi, patologie internistiche e della coordinazione motoria. Le Linee guida internazionali concordano sul fatto che il trattamento migliore delle fratture del collo del femore sia l’intervento chirurgico per la riduzione della frattura e la sostituzione protesica, che innalzano le possibilità di ripresa del paziente e di ritorno a funzionamento dell’arto. Diversi studi hanno dimostrato che a lunghe attese per l’intervento corrisponde un aumento del rischio di mortalità e di disabilità del paziente, di conseguenza, le raccomandazioni generali sono che il paziente con frattura del collo del femore venga operato entro 24 ore dall’ingresso in ospedale. Il processo assistenziale in questo caso è fortemente influenzato dalla capacità organizzativa della struttura, che può determinare la puntualità dell’intervento o ritardi che possono anche variare fortemente, arrivando fino ai 17 giorni (e quindi superando di ben 16 giorni i tempi di riferimento). (media esiti Italia 31,17%)
Prima di iniziare l’analisi di questo indicatore occorre specificare come i risultati delle quattro regioni siano fortemente negativi. Solo sei strutture riportano esiti favorevoli. Iniziando la nostra analisi dal
Molise solo l’ospedale S. Timoteo di Termoli con il 46,4% ha registrato una performance positiva mentre negative sono quelle della CC Rosario di Venafro con il 9,1% e quella del presidio ospedaliero A. Cardarelli di Campobasso con il 17,8%. In
Campania le migliori risultanze le ha segnate il presidio ospedaliero San Francesco d'Assisi di Oliveto Citra con il 93,3% e l’ospedale Civile di Agropoli con il 75,6%. Gli ultimi esiti sono invece quelli dell’ospedale S. Paolo di Napoli con l’1,6%e quelli dell‘ospedale S. M. delle Grazie di Pozzuoli e dell’ospedale Loreto Mare di Napoli entrambe con l’1,8% interventi al femore effettuati entro le 48 ore. In
Puglia solo l’ospedale Canosa di Puglia con il 47,5% ha registrato una perfomance al di sopra della media mentre in cima agli ultimi esiti troviamo l’ospedale S. Caterina Novella di Galatina con l’1,8%, il presidio ospedaliero Sud di Bari al 3,2%, seguito dall’ospedale Teresa Masselli di San Severo con il 3,3%.
In
Basilicata le perfomance non sono positive. Nessuna struttura ha infatti registrato un esito favorevole e statisticamente certo mentre la metà delle strutture di cui sono presenti i dati ha risultanze statisticamente valide al di sotto della media (l’ospedale S. Carlo di Potenza 7,2%, l’ospedale Civile Villa d'Agrì di Marsicovetere 18,7% e l’ospedale di Policoro 22,3%).