toggle menu
QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

Irione (Ernst & Young): “Servono politiche mirate all'innovazione”

9 maggio - “In Italia il red biotech è un settore solido, capace di aumentare costantemente le proprie performance e trainante dell’intero comparto delle biotecnologie. In questo ambito, con 188 imprese (79% del totale), oltre 6 miliardi di euro di fatturato (90% del totale), più di 5.000 addetti impiegati in R&S (90% del totale) e quasi un miliardo e mezzo di euro di investimenti in R&S (86% del totale) le imprese del farmaco biotech sono il segmento più rilevante”. Così Antonio Irione, Advisory Life Science Leader di Ernst & Young, ha commentato il Rapporto 2012 sulle biotecnologie in Italia.

“Si tratta di un settore dinamico, con un forte potenziale di crescita – ad oggi la pipeline è di 319 prodotti farmaceutici, il 61% dei quali in fase di sviluppo avanzata – e attivo soprattutto negli ambiti di applicazione oncologia, neurologia e delle malattie infettive. Come evidenzia il nostro studio, le imprese che si occupano in Italia del farmaco biotech sono per la maggior parte pipeline centric, cioè orientate al prodotto, cooperano soprattutto attraverso accordi di partnership e manifestano una tendenza alla specializzazione in una fase della pipeline in base all’eccellenza delle competenze e alla disponibilità di risorse. Anche in considerazione dell’importante contributo in termini di innovazione terapeutica e del forte impatto sociale di questo settore – ha concluso Irione - esso va sostenuto con politiche mirate a tutela dell’innovazione in ogni fase di sviluppo del prodotto”.
 
9 maggio 2012
© QS Edizioni - Riproduzione riservata