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QS Edizioni - domenica 24 novembre 2024

Baio (Terzo Polo): “Serve agenzia che vigili su dispositivi medici”

di Giovanni Rodriquez
3 maggio - "Serve una Agenzia italiana dei dispositivi che vigili su appropriatezza, qualità e prezzi, così come esiste per il farmaco. Questo consentirebbe una riqualificazione della spesa e risponderebbe all'esigenza di spending review, necessaria per far fronte alle difficoltà finanziarie del nostro Paese. Operazione necessaria ma che non può e non deve penalizzare la salute dei cittadini”. A sostenerlo è la senatrice Emanuela Baio capogruppo del Terzo Polo (ApI-Fli) in commissione sanità, commentando i dati del rapporto del Censis presso oggi all’incontro promosso con Assobiomedica.

“In questo scenario – secondo Baio - sono due gli stakeholder da tutelare: i cittadini e le imprese. Dobbiamo puntare sulla appropriatezza, sulla qualità e sulla garanzia di accesso per i cittadini alla strumentazione più aggiornata possibile, assicurando la sanità pubblica come servizio universale”.

“Purtroppo – ha proseguito la senatrice - si sono già verificati casi di protesi e dispositivi arrivati sul mercato italiano difettosi o inadeguati. Per non parlare delle difficoltà dei cittadini che per ottenere un presidio devono compiere circa 10 passaggi fra la prescrizione e l'ottenimento. E' indispensabile una semplificazione perché ne va della vita delle persone. Anche l’accesso a determinati strumenti è complicato se non impossibile e la tariffazione è spesso inadeguata (troppo alta, con danni per il Ssn o troppo bassa, con danni per le imprese). Ne consegue che, in alcuni casi, il privato sia più conveniente del pubblico”.

È dunque “compito inderogabile di un Paese civile – secondo Baio - mettere a disposizione di tutti i cittadini, senza differenza di reddito, tramite il Servizio Sanitario Nazionale, prestazioni di  eguale qualità. Parallelamente è dirimente supportare le imprese per l'innovazione tecnologica e garantire loro i pagamenti certi della PA i cui ritardi incontrollati stanno letteralmente 'strozzando' le imprese, soprattutto se piccole e medie”.
 
Giovanni Rodriquez
3 maggio 2012
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