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QS Edizioni - sabato 17 agosto 2024

Cos’è il Programma Nazionale Valutazione Esiti (PNE)

22 marzo - L’elaborazione e la costruzione del PNE sono state affidate ad Agenas dal Ministero della Salute nel 2010 con l’obbiettivo di introdurre la valutazione sistematica degli esiti, come valutazione della qualità delle prestazioni sanitarie, in istituzioni pubbliche e private accreditate con il SSN.
 
Insomma, il SSN attraverso il sistema del PNE valuta, aggiorna e monitora le sue performance e per farlo le misura con indicatori selezionati e coerenti che identificano le reali capacità di risposta assistenziale delle strutture. Gli esiti delle cure, per l’appunto. I quali esiti, però, specificano Ministero e Agenas non devono essere intesi alla stregua di mere classifiche. Essi rappresentano bensì dei benchmark tra strutture e Regioni e nascono con lo scopo di mostrare ai gestori della sanità quali risultati si possono raggiungere e quali sono invece le difficoltà del sistema.

Nello specifico, il sistema di valutazione si basa su 45 indicatori (32 sulle prestazioni e 13 sull'efficienza) rilevati in tutte le strutture pubbliche e private del SSN. Al fine però, di fare una valutazione precisa il PNE adotta anche alcune variabili: Mortalità a breve termine, procedure chirurgiche, tempi d’attesa, riammissioni a breve termine, complicanze dopo specifici interventi chirurgici, ospedalizzazioni per determinate condizioni.
 
Ma il sistema non si ferma a indicare solo il dato ‘grezzo’ degli esiti. Per rendere infatti i dati confrontabili ha inserito anche un valore ‘aggiustato’ che considera possibili disomogeneità tra le popolazioni come l’età, il genere, presenza di comorbità croniche, etc, e il cosidetto fattore ‘p’ che misura invece il rischio relativo di errore di un risultato (quando il fattore ‘p’ è inferiore al 5% vuol dire che il dato è statisticamente rilevante). Solo incrociando, il dato ‘aggiustato’ con il fattore ‘p’ si rendono gli esiti confrontabili tra loro.
 

 
22 marzo 2012
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