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QS Edizioni - domenica 30 giugno 2024

È bagarre sull’ipotesi di limitare l’assistenza pediatrica fino ai 6 anni

30 gennaio - La polemica è esplosa oggi in occasione della presentazione del Libro bianco sulla salute dei bambini. Tutto nasce dal testo elaborato dai tecnici delle Regioni per il nuovo Patto per la Salute. Bisogna ricordare, però, che lo stesso presidente della Conferenza dei Presidenti regionali, Vasco Errani, ha definito i contenuti di quel documento come “solo ipotesi, non discusse né vagliate dalle Regioni”.

Ufficiale o meno, la proposta è effettivamente forte. Si legge infatti alla pagina 10 del documento: "L’assistenza della Pediatria di libera scelta non è garantita in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Numerose aree del territorio nazionale soffrono di una carenza di pediatri e le regioni sono costrette ad incrementare significativamente il numero dei minori in carico ai PLS. Vanno quindi modificate le norme convenzionali che regolano i parametri relativi agli assistiti in carico, prevedendo di assegnare ai PLS unicamente i bambini da 0 a 6 anni, prevedendo incrementi di massimale solo in questa fascia di età, e trasferire gli assistiti al compimento del settimo anno, ai Mmg".
 
E così, rispondendo ai giornalisti presenti questa mattina, il presidente della Società italiana di pediatria (Sip), Alberto Ugazio, ha definito questa ipotesi come “una proposta assolutamente assurda”. “Innanzitutto perché la pediatria italiana è da sempre universalistica e cambiarla in questo modo potrebbe risultare pericoloso – ha spiegato  – e poi ricordiamo che i medici di famiglia non si occupano più di bambini da oltre 50 anni. Mentre nell’adulto i dosaggi delle cure sono sempre gli stessi, nei bambini cambiano a seconda del peso e delle dimensioni del piccolo ”.
 
Una scelta di questo genere, secondo il presidente Sip, non farebbe che creare gravi difficoltà proprio ai bimbi che sarebbero costretti a lasciare il loro pediatra non certo per ricevere cure migliori. Ugazio si è detto dubbioso anche sui presunti risparmi economici che deriverebbero da un cambiamento di questo genere. “Sono certo che aumenterà la pediatria libero professionale – ha concluso - perchè in pochi si fideranno a portare il proprio bambino da un medico di medicina generale. E quindi si finirà solo per scaricare la spesa sanitaria sulle spalle dei cittadini”.
30 gennaio 2012
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