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QS Edizioni - sabato 17 agosto 2024

Rezza (Min. Salute): “Per fermare le varianti occorre vaccinare nei Paesi poveri”. All'estero registrate lievi miocarditi tra ragazzi vaccinati: “Aspettiamo altri dati per valutare”

4 giugno - "Possiamo guardare con ottimismo la situazione attuale e futura dell’estate, ma al tempo stesso continuare a pieno ritmo con la campagna vaccinale e continuare ad assumere precauzioni a livello di comportamento individuali”. La raccomandazione arriva da Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, nella conferenza stampa sull'analisi dei dati del Monitoraggio regionale sull'epidemia di Covid-19.

Ma Rezza accende i riflettori anche su un altro rischio, quello delle varianti. Che richiede una strategia vaccinale globale: “Dobbiamo sperare e farci promotori di campagne di vaccinazione nei Paesi densamente abitati e poveri di risorse, perché lasciare correre il virus è pericoloso. Le varianti attualmente in circolazione, infatti, riducono solo parzialmente l’efficacia del vaccino. Ma continuando a correre, il virus potrebbe compiere ulteriori mutazioni pericolose, e questo va scongiurato”, ha detto Rezza.

Rispondendo alle domande dei giornalisti, il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute ha parlato anche di vaccinazioni nei minori. In merito ai rischi/benefici, Rezza ha riferito come sia stata recentemente segnalata, nella popolazione giovanile vaccinata in alcuni Paesi, “la possibile comparsa di miocarditi, soprattutto in persone tra 16 e 20 anni. Miocarditi apparentemente lievi, che si risolvono nel giro di poche settimane. Ma che ha fatto emergere la necessità di accertamenti”.

Rezza ha evidenziato come non sia inusuale, nel corso dei monitoraggi sugli effetti vaccino, scoprire l’esistenza di incidenze di base di alcune malattie che prima non erano mai state conosciute e valute. Dunque, “si sta cercando di capire quale sia l’eccesso di questi casi nei ragazzi vaccinati, soprattutto ‘ di sesso maschile. Al momento non ci sono dati definitivi. Prima di esprimere un giudizio, quindi, è necessario avere più dati, anche in merito alla gravità - che  sembra non esserci - di questa complicanza e reazione avversa”.
 
4 giugno 2021
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