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QS Edizioni - sabato 27 luglio 2024

Focus Rssp/8. Riabilitazione: aumenta disponibilità posti letto

13 dicembre - Lo scopo dell’intervento riabilitativo è “guadagnare salute”, in un’ottica che vede la persona con disabilità e limitazione della partecipazione non più come “malato”, ma come “persona avente diritti” (conferenza di Madrid del 2002, anno europeo della persona con disabilità). Il compito è prendere in carico la “persona”, al fine di consentire alla persona stessa di raggiungere, nell’ottica del reale empowerment, le condizioni di massimo livello possibile di funzionamento e partecipazione, in relazione alla propria volontà e al contesto. Il “percorso assistenziale integrato” è il riferimento complessivo che rende sinergiche le componenti sanitarie e non sanitarie dell’intervento riabilitativo. In tale ambito il Progetto Riabilitativo Individuale (PRI) rappresenta lo strumento specifico, sintetico e organico per tutto ciò.
Allo stato attuale i trattamenti riabilitativi erogati sono quelli previsti dal vigente DPCM di definizione dei LEA. I volumi di attività e la distribuzione dei servizi sono molto sbilanciati tra le diverse Regioni e, talvolta, tra aree diverse della medesima Regione, o verso risposte prevalenti in regime di ricovero o verso risposte prevalenti in regime ambulatoriale.
Tutte le Regioni hanno affrontato la fase intensiva in regime di degenza ordinaria con l’attivazione di strutture dedicate – pubbliche ospedaliere, ospedaliere accreditate ed extraospedaliere – con percentuale diversa da Regione a Regione, mentre sulla fase estensiva gli interventi riabilitativi sono spesso articolati in maniera sovrapposta a quelli di mantenimento, e talvolta si confondono con gli interventi di inclusione sociale.


Disponibilità di posti letto cresciuta, resta disomogeneità territoriale

L’attività ospedaliera nelle discipline di Recupero e Riabilitazione Funzionale, Neuroriabilitazione e Unità Spinale viene erogata quasi esclusivamente in regime di degenza ordinaria. Poco meno del 9% dei posti è dedicato alle prestazioni in modalità diurna. La disponibilità di posti letto sulla popolazione residente è cresciuta sia in termini assoluti (4 punti % in 7 anni), sia in rapporto all’offerta ospedaliera nel complesso, arrivando alla percentuale del 10,65% sul totale dei posti letto nel 2009 e si attesta sul valore medio nazionale dello 0,4‰, mostrando una disomogeneità tra le diverse Regioni. Analoghe differenze si evidenziamo per il tasso di ospedalizzazione e nella dotazione di posti “ex art. 26”, producendo una condizione di sostanziale difformità nell’approccio operativo complessivo.



 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Cause ricoveri e interventi migliorativi
Le cause più frequenti di ricovero sono attribuibili alle malattie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo, alle malattie del sistema nervoso e dell’apparato cardiocircolatorio.

Interventi migliorativi prioritari riguardano:

■ la presa in carico omnicomprensiva della persona;
■ l’adeguata tempistica degli interventi in rapporto al tipo di bisogno, alle fasi biologiche del recupero e alle necessità socioambientali;
■ la coerente successione e integrazione dei diversi interventi e tipologie di setting in funzione delle condizioni cliniche familiari e ambientali;
■ l’elaborazione e l’attuazione del Progetto Riabilitativo Individuale;
■ l’erogazione di interventi di validità riconosciuta e con finalità causali più che sintomatiche;
■ la partecipazione attiva e consapevole al percorso di cura al paziente e alla sua famiglia;
■ la formazione del paziente a una corretta autogestione delle proprie problematiche in un’ottica di desanitarizzazione;
■ la realizzazione di un sistema indipendente, imparziale e obiettivo di valutazione dell’efficacia e dell’efficienza delle singole prese in carico.
 
13 dicembre 2011
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