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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Scienza e Farmaci

Covid: risultati promettenti dallo studio su anakinra. Il farmaco riduce la mortalità del 55%

di C.d.F.
immagine 28 settembre - Pubblicati su Nature i risultati di uno studio internazionale sul farmaco anakinra testato su pazienti affetti da Covid-19 grave a rischio di progressione verso l’insufficienza respiratoria. Il trattamento ha portato a una riduzione della mortalità e del ricovero in terapia intensiva
Uno studio condotto da centri in Italia e in Grecia apre nuove prospettive per la prevenzione dell’insufficienza respiratoria grave nei pazienti colpiti da Covid-19. Il farmaco anakinra, (che tra l'altro proprio oggi è stato posto a carico del nostro Ssn per il trattamento del Covid) un antagonista del recettore dell’IL-1 (interleuchina-1) ricombinante che blocca l'attività sia dell'IL-1α che dell’IL-1β, finora usato soprattutto per la cura dell’artrite reumatoide, si è dimostrato efficace nel ridurre il ricovero in terapia intensiva e i decessi.
 
I risultati del trial randomizzato, in doppio cieco, di fase III, SAVE MORE sono stati pubblicati dalla rivista Nature Medicine. Sulla base di questi dati l’Ema (Agenzia europea per i medicinali) ha iniziato il procedimento di valutazione per estendere le indicazioni dell’anakinra al Covid-19.

Lo studio
I medici hanno valutato l’efficacia e la sicurezza di anakinra in soggetti ricoverati per polmonite a rischio di progressione verso insufficienza respiratoria. Lo studio è stato condotto in  37 ospedali (di cui 8 italiani coordinati dall’Istituto Spallanzani di Roma) e ha coinvolto in totale 594 pazienti.

Le persone a rischio di sviluppare insufficienza respiratoria sono state identificate valutando un aumento precoce dei livelli sferici del recettore dell’attivatore del plasminogeno urinario, un parametro che indica il rischio di una progressione della malattia verso l’insufficienza respiratoria. I pazienti sono stati randomizzati 1:2 a ricevere trattamento con placebo o anakinra. Ad entrambi i bracci è stato somministrato lo standard terapeutico tradizionale: cortisone, eparina e supporto respiratorio.  

L’uso del farmaco ha portato ad un beneficio clinico evidente dal giorno 14. Questo dato, scrivono gli autori, “è clinicamente importante perché i primi 14 giorni rappresentano il periodo durante il quale si prevede che un paziente peggiori”. Il beneficio di anakinra è stato mantenuto fino al giorno 28.

La maggior parte della popolazione dello studio era affetto da una forma grave di Covid-19 al basale e l'85,9% stava ricevendo un trattamento standard con desametasone. La percentuale di pazienti che si sono completamente ripresi ha superato il 50%. La diminuzione relativa della mortalità è stata del 55% e ha raggiunto l'80% per i pazienti che probabilmente avevano una tempesta citochinica. L'incidenza di gravi eventi avversi emergenti dal trattamento (TEAE), principalmente di infezioni, è stata inferiore nei pazienti trattati con anakinra.

“Lo studio ha dimostrato che la somministrazione precoce dell’anakinra riduce del 55% la mortalità e del 64% il rischio di morte o la necessità di ricovero in terapia intensiva per la progressione della polmonite in insufficienza respiratoria grave valutati al 28mo giorno”, spiega Andrea Angheben, responsabile del reparto del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali di Negrar e responsabile locale del trial. “Mi sento di dire che sono risultati particolarmente esaltanti: pur essendo all’oscuro su chi riceveva il farmaco rispetto al placebo ho potuto constatare di persona che alcuni pazienti clinicamente destinati alla terapia intensiva mostravano un rapido ed inaspettato miglioramento a poche ore dalla somministrazione del farmaco sperimentale”.

“Sappiamo che i danni maggiori causati dal Covid-19 sono dovuti all’infiammazione (la tempesta citochinica) che il sistema immunitario provoca reagendo in maniera incontrollata al virus”, continua Angheben . “L’infiammazione è un processo mediato dalle interleuchine. Infatti fin dall’esordio del Covid-19 sono nate molte ricerche su farmaci inibitori dell’infiammazione, come il tocilizumab attualmente indicato nel trattamento del Covid-19. Anakinra agisce su l’’interleuchina1-alfa e 1-beta, bloccandola e quindi arrestando la cascata infiammatoria. Agisce velocemente e la durata di azione è legata al suo utilizzo con conseguente minimo impatto sulla competenza immunitaria del paziente”.
 
C.d.F.
28 settembre 2021
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