L'Ema sta valutando una domanda per l'uso di una dose di richiamo del vaccino contro il Covid di Pfizer da somministrare almeno 6 mesi dopo la seconda dose nelle persone di età superiore a 16 anni. Il parere è previsto per l'inizio di ottobre. Tuttavia, l'agenzia sottolinea come attualmente tutti i vaccini approvati forniscano una "forte protezione contro il ricovero in ospedale e la morte" per Covid . La priorità rimane dunque quella di assicurarsi che il maggior numero possibile di persone sia completamente vaccinato.
Sappiamo però che in molti paesi, come la stessa Italia, si è già avviata la somministrazione delle terze dosi per i più fragili. E la stessa Ema ha infatti oggi sottolineato come gli studi su persone immunocompromesse "mostrano che una dose aggiuntiva di vaccini mRna può aumentare il livello di protezione. I dati sia per Comirnaty (Pfizer) che per Spikevax (Moderna) sono attualmente in fase di revisione".
Quanto ai più piccoli, "ad oggi non è ancora pervenuta nessuna richiesta di estensione". L'Ema prevede che Pfizer presenterà i dati sui bambini di età compresa tra 5 e 11 anni all'inizio di ottobre e che i dati di Moderna saranno ricevuti all'inizio di novembre.
Ma non ci sono solo i vaccini. L'ente regolatorio europeo ha ricordato che resta alta l'attenzione anche sulla necessità di cure, sono infatti in valutazione 4 nuovi anticorpi monoclonali antivirali e 3 agenti immunomodulatori. Inoltre, "esiste una pipeline attiva di trattamenti, comprese antivirali che potrebbero essere utilizzati dalle persone a casa", conclude l'Ema.