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QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Scienza e Farmaci

Vaccini Covid. Spallanzani annuncia un proprio studio sull’efficacia del mix di dosi

immagine 16 giugno - Le indicazioni emanate dal ministero tengono conto di quanto già emerso in altri studi europei, “con risultati incoraggianti”, ma l’Istituto italiano vuole valutare con dati propri l’efficacia del mix, anche allo scopo di “creare nel Paese maggiore serenità e maggiore consapevolezza rispetto a una scelta del governo”, commenta il direttore sanitario Francesco Vaia. Lo studio sarà sottoposto nei prossimi giorni all’Aifa e partirà non appena ricevuto l’ok dell’Agenzia.
L’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, d’intesa con la Regione Lazio, è al lavoro per avviare a breve uno studio per verificare efficacia e sicurezza di questa nuova strategia “eterologa” della vaccinazione anti Covid, cioè la somministrazione di una seconda dose con vaccino mRNA a coloro che avevano ricevuto Astrazeneca alla prima dose. Lo rende noto lo Spallanzani, spiegando che i dettagli del progetto sono in corso di definizione ma l’intenzione è di presentarlo nel giro di pochi giorni all’Aifa.

Sulla base di quanto emerso da altri studi europei (in particolare uno inglese e uno spagnolo) nel nostro paese è già stata disposto il richiamo con vaccini mRNA ai cittadini con meno di 60 anni di età vaccinati per la prima dose con Astrazeneca. Ma l’Istituto di riferimento italiano per le malattie infettive vuole vederci chiaro con uno studio proprio, che mira anche a “a creare nel Paese maggiore serenità e maggiore consapevolezza rispetto a una scelta del governo che si condivide", ha detto all'Ansa il direttore dello Spallanzani Francesco Vaia.

I dati degli studi europei sono incoraggianti e lo Spallanzani fa sapere che “anche osservazioni preliminari interne al nostro Istituto sembrano confermare la bontà di questo approccio”.

Lo studio specifico permetter di valutare la capacità dello schema vaccinale eterologo (prima dose AstraZeneca e seconda dose Pfizer o Moderna) di generare una risposta immunitaria adeguata, e un numero di eventi avversi comparabile con i migliori dati degli schemi vaccinali omologhi tradizionali. Appena ricevuto l’ok dell’Aifa, i ricercatori saranno pronti a partire.
16 giugno 2021
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