La mancanza di luce naturale, troppo tempo passato davanti agli schermi di pc, tv, tablet, smartphone e consolle durante il lockdown, sono la causa di un ulteriore aumento della miopia nei bimbi e ragazzi tra i 6 i 16 anni.
L’allarme lanciato da uno studio cinese appena pubblicato su
Jama Ophthalmology che ha analizzato oltre 120mila bambini di dieci scuole, registrando un aumento della miopia superiore nel 2020, rispetto agli anni precedenti soprattutto nei bimbi più piccoli, è stato confermato da
Roberto Caputo, Direttore dell’Oftalmologia Pediatrica all’Ospedale Meyer di Firenze: “Pur non avendo dati epidemiologici, il peggioramento della miopia nei ragazzi è diffuso e divenuto molto importante. Nella nostra Regione la miopia riguarda oltre settantamila tra bimbi e ragazzi che hanno visto peggiorare la visione da lontano perché a casa con il pc sempre acceso per la didattica a distanza ma anche per svagarsi guardando video o giocando a videogiochi. Il maggior tempo trascorso in attività ravvicinate – prosegue l’esperto – come è noto, soprattutto quando associato ad una riduzione delle attività all’aperto, porta ad un continuo sforzo di accomodazione della vista con conseguente aumento della miopia e difficoltà nella visione da lontano”.
L’aumento della miopia, ricorda una nota, può essere un problema serio che può portare nel tempo a problematiche come maggiore fragilità della retina, rischio di maculopatia e maggiore predisposizione al glaucoma e al distacco della retina.
Per aiutare la vista dei bambini messa a dura prova dal lockdown, sono da oggi disponibili lenti intelligenti a ‘defocus periferico’ in grado di rallentare il peggioramento della miopia. “Questo tipo di lenti – aggiunge Caputo – risulta più efficace nel controllo della miopia, generata dall’allungamento del bulbo oculare, perché ‘inganna’ il cervello facendogli credere che l’occhio è già cresciuto abbastanza. Uno studio clinico pubblicato sul
British Journal of Ophthalmology nel 2020 ha mostrato una riduzione in media del 50-60% della progressione della miopia. Ad oggi non abbiamo ancora dati di efficacia nel lungo termine, ma la ricerca pubblicata, che ha un follow up di 2 anni, è veramente promettente e ci fa ben sperare”.
L’oculista però consiglia di prendersi cura della vista dei giovanissimi anche con l’aiuto di buone abitudini: “Sappiamo che a determinare la miopia entrano in gioco fattori genetici ma anche ambientali. Il consiglio è cercare di stare all’aria aperta per quanto possibile con i divieti, in quanto i raggi ultravioletti aiutano a produrre dopamina, mediatore chimico molto utile a contenere l’allungamento dell’occhio, fattore chiave che sta alla base della crescita miopica. Dopo ogni ora di DAD – conclude Caputo – bisognerebbe fare una pausa di almeno 5 minuti affacciandosi alla finestra per guardare l’orizzonte perché per far riposare l’occhio serve una distanza di almeno dieci metri”.