(Reuters) – I leader di 23 paesi e l’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno approvato martedì 30 marzo il progetto di redigere un trattato internazionale per affrontare future emergenze sanitarie, rafforzando le regole sulla condivisione delle informazioni. L’idea di un simile trattato, finalizzato anche a garantire l’accesso universale ed equo a vaccini, medicinali e strumenti diagnostici contro le pandemie, è stata lanciata dal presidente dei leader dell’Unione europea,
Charles Michel, nel corso del vertice del Gruppo delle 20 maggiori potenze economiche mondiali tenuto nello scorso mese di novembre.
Il direttore generale dell’OMS,
Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha approvato la proposta, ma i negoziati formali non sono ancora iniziati. Ghebreyesus ha detto martedì, durante una conferenza stampa, che un trattato del genere potrebbe colmare le lacune messe in evidenza dalla pandemia di COVID-19.
Un primo progetto in questa direzione potrebbe essere presentato ai 194 Stati membri dell’OMS nel corso della riunione annuale che si terrà nel prossimo mese di maggio.
Questo l’elenco dei 23 Paesi che hanno espresso il proprio parere favorevole alla redazione di un trattato internazionale: Fiji, Portogallo, Romania, Gran Bretagna, Ruanda, Kenya, Francia, Germania, Grecia, Corea, Cile, Costa Rica, Albania, Sud Africa, Trinidad e Tobago, Paesi Bassi , Tunisia, Senegal, Spagna, Norvegia, Serbia, Indonesia, Ucraina, e naturalmente OMS.
I leader di Cina e Stati Uniti non hanno firmato la mozione d’intenti, ma Ghebreyesus ha detto che entrambe le potenze hanno reagito positivamente alla proposta.
Il trattato andrebbe a integrare il Regolamento sanitario internazionale dell’OMS, in vigore dal 2005, attraverso una cooperazione nel controllo delle catene di approvvigionamento, della condivisione di campioni di virus e della ricerca e dello sviluppo.
Fonte: Reuters Health News
Staff Reuters
(Versione italiana Quotidiano Sanità)