(Reuters Health) – Da un piccolo studio condotto in USA emerge, un po’ a sorpresa, come nella popolazione anziana la percezione dei rischi legati al COVID non influisca direttamente sullo stato di benessere psicologico, evidenziando di fatto una certa capacità di resilienza.
I ricercatori – guidati da
Amy Knepple Carney della University of Wisconsin – hanno usato annunci pubblicitari su Facebook per reclutare 166 adulti residenti in comunità, con un’età compresa tra i 18 e i 79 anni (età media 35,7 anni). Ai partecipanti sono stati sottoposti questionari online per valutare l’impatto dei disagi prodotti dal COVID-19 sul loro benessere e la loro salute.
Il campione era composto in maggioranza da adulti compresi nella fascia di età 18-24 anni (33,1%), giovani adulti dai 25 ai 29 anni (28,9%), adulti di mezza età dai 40 ai 59 anni (28,3%); solo 13 partecipanti (7,8%) avevano tra i 60 e i 79 anni.
In generale, non è stata osservata alcuna associazione significativa tra età e disagi prodotti dal COVID-19. Nelle persone di età superiore a 60 anni, i punteggi per stress e sentimenti negativi erano simili, a prescindere dal fatto che il COVID-19 avesse prodotto grandi o piccoli disagi nella loro vita, mentre i partecipanti più giovani riferivano elevati livelli di stress e sentimenti negativi.
“Confrontando le stesse condizioni oggettive, emerge chiaramente da parte degli anziani, in alcuni contesti e situazioni, una maggior resilienza emotiva e psicologica rispetto alle persone più giovani”, osserva
Lloyd-Sherlock, della University of East Anglia, non coinvolto nello studio.
Un limite dello studio è rappresentato dal fatto che solo il 7,8% dei partecipanti era anziano, osservano gli stessi ricercatori su The Gerontologist. Questa inchiesta si basa su dati molto limitati e servono studi molto più solidi per chiarire gli aspetti emersi”, continua Lloyd-Sherlock, “anche perché non deve passare il messaggio che gli anziani hanno meno bisogno, rispetto a persone di altre età, di interventi di sostegno psicologico come il counseling”.
Fonte: The Gerontologist
Lisa Rapaport
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)