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QS Edizioni - venerdì 22 novembre 2024

Scienza e Farmaci

Cancro. Confermata azione preventiva del pomodoro. Meglio se biologico

immagine 6 aprile - Le piante di pomodoro prodotte biologicamente sono più ricche di minerali, calcio, potassio, fosforo e zinco. Ma quel che più colpisce, della più recente ricerca italiana del Cnr su questo alimento, è la loro azione anti-estrogenica, utile per contrastare la crescita di alcuni tipi di cancro.
Li chiamano ‘cibi funzionali’, sono gli alimenti che secondo la comunità accademica se consumati regolarmente riducono il rischio di malattie cardiovascolari e tumori. Il pomodoro – non c’è ombra di dubbio – è uno di questi. Ma se i pomodori che mangiamo sono anche coltivati biologicamente, funzionano ancora meglio: instaurano insieme ai loro microfunghi una benefica associazione radicale permanente, paragonabile dal punto di vista funzionale al nostro microbioma intestinale, che influenza positivamente le sostanze minerali in esso contenute e potrebbe essere utile per prevenire i tumori. A dirlo è uno studio condotto da un team multidisciplinare dell'Istituto di biologia e biotecnologia agraria del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibba-Cnr) e dell'Università di Pisa, pubblicato su British Journal of Nutrition. 
 
La simbiosi influenzerebbe infatti positivamente la crescita e il contenuto delle piante di pomodoro e ne aumenterebbe il valore nutrizionale e nutraceutico, vale a dire le proprietà positive per l’organismo. "I frutti prodotti da piante micorrizate contengono concentrazioni più elevate di calcio (15%), potassio (11%), fosforo (60%) e zinco (28%) e le modificazioni del metabolismo secondario del pomodoro producono aumenti del 18,5% del livello di licopene”, ha spiegato Cristiana Sbrana dell'Ibba-Cnr.
"I frutti di pomodoro sono una riserva naturale di molecole come acido ascorbico, vitamina E, flavonoidi, composti fenolici e carotenoidi, tra cui il licopene che, oltre a esercitare una forte attività antiossidante, può modulare le vie metaboliche ormonali e del sistema immunitario", ha aggiunto Manuela Giovannetti dell'Università di Pisa, che ha coordinato il lavoro. "Il valore nutrizionale e nutraceutico del pomodoro però è molto influenzato dalle condizioni di coltivazione, in quanto il contenuto di fitochimici può aumentare se la pianta cresce unitamente ai suoi simbionti naturali: microfunghi benefici che vivono nelle radici, assorbono nutrienti dal suolo e li trasportano alle cellule vegetali, appartenenti al gruppo dei Glomeromycota".

“I risultati dello studio – ha commentato Sbrana scendendo più nello specifico – evidenziano che gli estratti di pomodoro provenienti da piante micorrizate, che non avevano effetti genotossici, mostrano un alto potere anti-estrogenico dei frutti, con una forte inibizione del recettore E2 umano". Recentemente i polifenoli e il licopene sono infatti stati proposti "come agenti farmacologici promettenti nella prevenzione del cancro a causa dei loro effetti antiproliferativi e della loro azione inibitoria sui recettori degli estrogeni umani", ha spiegato Giovannetti. "In particolare, i composti antiestrogenici possono agire come antagonisti dei processi estrogeno-dipendenti nei tessuti target, contrastando la crescita dei tipi di cancro estrogeno-correlati. I risultati dello studio suggeriscono che l'assunzione di cibi funzionali, come i pomodori coltivati con i loro simbionti naturali, potrebbe agire positivamente nei confronti degli effetti esercitati da molti contaminanti ambientali e industriali a cui gli esseri umani sono esposti attraverso la catena alimentare".
6 aprile 2012
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