Il Comitato etico unico nazionale per la valutazione delle sperimentazioni cliniche dei medicinali per uso umano e dei dispositivi medici per pazienti con Covid-19 ha dato il via libera a tre nuove sperimentazioni di farmaci: si tratta del farmaco anti artrite
sarilumab, dell’anticorpo monoclonale
emapalumab e di
anakinra, un antagonista del recettore per la interleuchina-1.
Per quanto riguarda il
sarilumab si tratta di uno studio adattativo di fase 2/3, randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, per valutare l’efficacia e la sicurezza di
sarilumab su 300 pazienti ospedalizzati affetti da COVID-19.
Il
sarilumab è un anticorpo monoclonale completamente umano che inibisce (come il tocilizumab) l’interleuchina-6 (Il-6) e potrebbe quindi essere in grado di modulare la risposta infiammatoria iperattiva nei polmoni dei pazienti colpiti dal nuovo coronavirus.
Al via anche lo studio clinico per valutare l’efficacia e la sicurezza di anakinra ed emapalumab nel trattamento delle complicanze da COVID-19. Si tratta di uno studio di Fase 2/3, randomizzato, in aperto e multicentrico, che è stato richiesto dal Consiglio Superiore di Sanità e dall'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, sito di coordinamento per l'epidemia di SARS-CoV-2 in Italia. Gli altri ospedali coinvolti sono il Policlinico di Milano, gli Spedali Civili di Brescia e l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma.
Dati clinici recenti suggeriscono che uno dei fattori prognostici negativi nei pazienti con COVID-19 grave potrebbe essere una risposta sproporzionata del sistema immunitario alla presenza del virus SARS-CoV-2 con tempesta di citochine associata e iper-infiammazione. Pertanto, si è ritenuto utile testare un possibile effetto sulla malattia di anakinra ed emapalumab che bloccano, rispettivamente, le citochine IL-1 e IFN-g.
L’endpoint primario dello studio è la riduzione dell’iper-infiammazione e del distress respiratorio nei pazienti con infezione da COVID-19. Lo studio coinvolgerà 54 pazienti e durerà due settimane, a cui ne seguiranno otto di osservazione.