“La pandemia da COVID-19 ha comportato direttive stringenti per cittadini e operatori sanitari, con l’obiettivo di garantire la salute di tutti, attraverso un efficace contenimento dell’infezione. Per tale motivo vi è l’assoluta necessità di rimanere presso il proprio domicilio. Sono circa 20 mila i bambini e gli adolescenti diabetici in Italia. L’infezione da COVID-19 (come peraltro avviene per altre malattie infettive) può alterare il loro equilibrio metabolico, rendendo ancora più stringente l’esigenza di prevenzione”, è quanto evidenziano Sip e Siedp in una nota congiunta.
“Questo - dice
Claudio Maffeis Presidente della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP) - comporta la necessità di rimandare le visite di controllo, salvo urgenze, dei bambini e adolescenti con diabete”. Tuttavia, al fine di offrire comunque assistenza ai pazienti, la SIEDP (Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) e la SIP (Società Italiana di Pediatria) chiedono agli Assessorati alla Salute delle Regioni di autorizzare e formalizzare per tutti i Servizi di Diabetologia Pediatrica presenti sul territorio italiano, la teleassistenza, il tele monitoraggio ed il teleconsulto a favore di questi bambini e adolescenti e delle loro famiglie. “Questa modalità assistenziale -aggiunge Maffeis - si rende facilmente realizzabile nei pazienti e nelle famiglie che utilizzano sistemi ad elevata tecnologia per il trattamento del Diabete di Tipo 1 (Sistemi di Monitoraggio Falsh e Continuo del Glucosio e sistemi semi-automatici di erogazione insulinica), che costituiscono circa il 70% dell’utenza diabetologica pediatrica italiana. Tali prestazioni vengono spesso svolte in autonomia dai professionisti e non hanno ottenuto una regolamentazione ed una organizzazione standardizzata ed istituzionale”.
“Al momento - afferma
Riccardo Schiaffini, coordinatore del Gruppo di Studio di Diabetologia della SIEDP - sono prontamente attivabili le seguenti prestazioni:
1. Tele-monitoraggio delle glicemie domiciliari;
2. Tele-consulto per adeguamento della terapia insulinica e per interventi sui comportamenti;
3. Tele-assistenza in caso di emergenze acute che non richiedano accesso al pronto soccorso, come ipoglicemie e iperglicemie severe;
4. Tele-educazione nutrizionale ed infermieristica nel caso di pazienti con criticità gestionali”.
“Inoltre -aggiunge Maffeis - anche in questo periodo così difficile, in cui la massima attenzione è giustamente diretta al COVID-19, vi sono casi di esordio di diabete. Purtroppo, in questi ultimi giorni sono stati segnalati casi di chetoacidosi grave in bambini e adolescenti con diabete all’esordio. Si raccomanda quindi di prestare attenzione se il bambino o l’adolescente beve molto e fa molta pipi. Parlarne con il pediatra o il medico di famiglia è fondamentale per una diagnosi rapida e una cura tempestiva. La causa più probabile di questi sintomi è infatti il diabete”.