Coronavirus. L’anestesista Fumagalli del Niguarda: “Non è vero che lasciamo morire i pazienti e che scegliamo chi curare in base all’età. Basta con le fake news”
11 marzo - In un video messaggio il Direttore delle Rianimazioni di Niguarda risponde ai messaggi circolati sui social e in audio su WhatsApp che descrivevano scenari allarmanti in alcuni ospedali lombardi dove si curano i pazienti affetti da coronavirus: “Non è vero che non intubiamo i pazienti anziani” e poi lancia un messaggio: “Se volete fare la vostra parte attenetevi alle raccomandazioni anti-contagio e non diffondete le fake”
“Nei giorni scorsi sono circolati messaggi social e audio allarmanti che descrivevano scenari non corrispondenti al vero in merito alle situazioni nelle Rianimazioni di alcuni ospedali lombardi dove si curano i pazienti affetti da coronavirus. Non è vero che lasciamo morire i pazienti, non è vero che non intubiamo i pazienti anziani, non è vero che scegliamo chi curare in base all’età. E non è vero che le terapie intensive sono piene di giovani. La percentuale è bassa. Vi chiedo quindi di non diffondere questi messaggi ma affidarli solo all’informazione qualificata”.
A parlare è Roberto Fumagalli Direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione di Niguarda che in un video messaggio ha voluto fare chiarezza sulla situazione nei reparti.
“Stiamo combattendo una battaglia importante per cercare di vincere la malattia - ha sottolineato - e lo facciamo dal 14 febbraio, sette giorni su sette, 24 ore su 24. Stiamo continuamente rimodulando la nostra attività fino a che i pazienti più gravi vengono ricoverati in terapia intensiva. Abbiamo formato una rete con gli altri ospedali per fornire il massimo delle cure. Ogni giorno medici infermieri, operatori sanitari e tecnici curano i malati con passione e serietà. Nelle loro facce c’è voglia di superare la malattia. Se volete fare la vostra parte attenetevi alle raccomandazioni anti-contagio e non diffondete le fake”.
Il direttore generale del Niguarda ha quindi deciso di depositare una denuncia/querela in cui si segnala la circolazione, tramite i social network, di due messaggi audio falsi riferiti all'emergenza sanitaria Covid-19. La denuncia è stata quindi trasmessa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Milano.