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Decreto legge per il potenziamento del Ssn pubblicato in Gazzetta Ufficiale, in risposta all'emergenza coronavirus Un provvedimento che stanzia 845 milioni per il 2020 (di cui 660 per il personale e 185 per acquisto di apparecchiature per la terapia intensiva) per rendere immediatamente attuative una serie di misure straordinarie sul personale, sulle apparecchiature e sull'assistenza.
Di seguito i commenti:
Filippo Anelli, presidente Fnomceo: “Bene Governo che mette in sicurezza cittadini e Ssn”
“Apprezziamo e sosteniamo il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, pubblicato ieri sera in Gazzetta Ufficiale, che dichiara tutta l’Italia “zona protetta”, estendendo le misure urgenti per contenere la diffusione dell’epidemia di Covid-19 all’intero territorio nazionale. Come affermato ancora ieri sera dal Ministro della Salute Roberto Speranza, insieme ce la faremo – continua Anelli –. I sacrifici, le limitazioni alle normali attività che il Governo ci richiede hanno un obiettivo più alto e grande, la tutela della nostra salute. È necessario ora che tutti siamo responsabili e forniamo il nostro contributo. Ci piace questo atteggiamento del Governo che mette in sicurezza i cittadini, richiamandoli appunto alla responsabilità che ognuno di essi ha nella tutela della salute collettiva come strumento di protezione anche della salute individuale. Non lo avremmo certo auspicato, ma il diffondersi del Covid-19 ci ha messo nelle condizioni di applicare nel senso più elevato e pieno l’articolo 32 della Costituzione”.
“Nel contempo, con il Decreto Legge pubblicato anch’esso ieri in Gazzetta Ufficiale, il Governo ha voluto mettere in sicurezza il nostro Servizio Sanitario Nazionale. Un provvedimento sicuramente importante, perfettibile e integrabile in alcuni punti, ma che dimostra la volontà del Governo di investire sulla Salute”.
“Ora è il momento che ogni cittadino faccia la sua parte, restando per quanto possibile a casa, limitando i contatti, gli spostamenti, lavandosi le mani nella maniera corretta e seguendo le indicazioni diffuse dalla Presidenza del Consiglio dal Ministero della Salute, dall’Istituto Superiore di Sanità, dalla Protezione civile – conclude -. Se riusciremo a contenere la diffusione dei contagi e quindi la circolazione del virus, tutti insieme riusciremo a sconfiggerlo, dando alla ricerca il tempo per trovare farmaci e vaccini”.
Cgil e Fp Cgil: “Prime risposte per Ssn. Per curare i pazienti serve sicurezza per operatori”
“Un decreto atteso e necessario per dare risposte urgenti al rafforzamento del nostro sistema sanitario, a partire dalle necessarie assunzioni di personale, ma a cui dovranno seguire ulteriori provvedimenti per fronteggiare l’emergenza e rafforzare il sistema dei servizi essenziali, in particolare la Sanità. Contiene quindi importanti misure che vanno nella direzione di dare risposte emergenziali, in particolar modo sulle assunzioni e sulle forniture per il Servizio sanitario nazionale, ma anche misure che ci preoccupano e che andrebbero radicalmente modificate”.
Tra queste, osserva il sindacato “quella prevista all’articolo 7 del decreto 14 del 9 marzo 2020 in cui si prevede che la quarantena non si applica agli operatori sanitari e a quelli dei servizi pubblici essenziali, che dovranno sospendere l’attività solo nel caso di sintomatologia respiratoria e esito positivo per Covid-19”.
Tale previsione, secondo Cgil e Fp Cgil, “oltre a non chiarire a quale perimetro di servizi essenziali si riferisce, innestando per questa ragione molte richieste di chiarimenti, non può di certo essere la normale prassi di gestione delle misure precauzionali e di controllo. Al personale sanitario, che deve essere anzitutto dotato di tutti i dispositivi di prevenzione utili a tutelare la propria salute e quella dei pazienti solo in caso straordinari e di assenza di sostituzioni, può essere richiesto il ricorso a specifiche deroghe. Crediamo quindi che la norma vada superata da misure che hanno carattere straordinario di gestione dell’emergenza che non rischino di ingenerare condizioni per le quali chi lavora nel Ssn sia più esposto in termini di salute perché mancano le misure di prevenzione e sicurezza. In emergenza prima si curano i pazienti ma per farlo gli operatori devono farlo in sicurezza”.
Paolo Biasci, Presidente Fimp: “Ora gli specializzandi possono fare sostituzioni anche nei nostri studi medici”
“Un plauso al Ministro Speranza, con l’augurio che questa norma emergenziale presente nell’ultimo decreto legge venga recepita in maniera permanente quando torneremo alla normalità. Colmato un gap: da oggi abbiamo le stesse opportunità dei medici di medicina generale. Accogliamo con sollievo e gratitudine le misure approntate dal Governo per consentire agli specializzandi in pediatria di assumere incarichi provvisori o di sostituzione di pediatri di famiglia. Ringraziamo il Presidente del Consiglio Conte e il Ministro della Salute Speranza per aver pensato al potenziamento della rete di assistenza pediatrica e confidiamo che il tema della sostenibilità dell’intero sistema delle cure primarie resti anche quando l’emergenza Coronavirus sarà superata”.
“L’assunzione dei medici specializzandi a partire dal 3° anno di formazione specialistica era sinora prevista solo negli ospedali. Lo scenario è cambiato e ora possiamo almeno cercare di garantire i livelli assistenziali, con maggiore equilibrio tra le cure territoriali e quelle ospedaliere. L’inserimento anticipato degli specializzandi per incarichi temporanei e sostituzioni deve essere previsto stabilmente in futuro, con analoghe modalità sia per l’ospedale che per il territorio, sia per i medici di medicina generale (come già avviene), che per i pediatri di libera scelta. Tutto questo anche per evitare squilibri in termini di avvicendamento e ricambio generazionale. Dobbiamo difendere l’universalità del nostro Ssn dal rischio di gravi carenze assistenziali, soprattutto in quelle aree periferiche e disagiate dove rappresentiamo il primo e spesso l’unico riferimento per la salute dei bambini e delle loro famiglie.
Ricordo infine che anche in questo decreto sull’emergenza nuovo Coronavirus si fa riferimento al ruolo centrale che anche i pediatri di famiglia hanno nel triage telefonico e nella presa in carico di un paziente con sospetta Covid-19. Nonostante le cure primarie continuino a essere sottoposte a un’enorme pressione, segnalo le permanenti difficoltà sul fronte della distribuzione di dispositivi di protezione individuale. Purtroppo manca ancora un’omogeneità regionale e, in alcuni casi, anche intra-regionale. Proteggere un pediatra vuol dire evitare che si ammali, che contagi i propri pazienti e i loro accompagnatori (genitori e/o nonni), che debba curarsi o auto-isolarsi, non potendo più prendersi cura dei bambini. Nessuno può permetterselo”.
Comitato centrale della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica (Fnopo): “Indispensabile per non far collassare il sistema”
“La firma del decreto per il reclutamento di nuovo personale sanitario da parte delle aziende e degli enti del Ssn, fino al perdurare dello stato di emergenza sanitaria, rappresenta una vera boccata d’ossigeno per tutti i professionisti che quotidianamente stanno combattendo una difficile battaglia.
La chiamata di nuove risorse professionali, tra le quali le ostetriche, rappresenta una fondamentale misura per contrastare e contenere il contagio da COVID-19 ed evitare che il sistema vada definitivamente al collasso”.
“Il provvedimento adottato ormai diventato indifferibile, serve a rinforzare un organico che, mai come prima nella storia della Repubblica, è in grave affanno, sofferenza e in alcune strutture al collasso. Al Governo e alle istituzioni tutte va quindi il ringraziamento per quanto si sta facendo, con l’adozione di tutti i provvedimenti necessari e indispensabili per proteggere la salute di tutti i cittadini e, al contempo, aiutare i professionisti che operano in sanità, senza alcuna distinzione”.
“Per l’area materno-infantile disporre nell’immediato di personale ostetrico è fondamentale perché consente di offrire maggiore assistenza, anche a domicilio, alle donne in gravidanza e alle puerpere che devono rimanere in ospedale il meno possibile e prevenire il contagio. Come testimonia la cronaca, l’emergenza continua e i numeri dei contagi purtroppo iniziano a essere problematici colpendo anche il personale ostetrico che in taluni casi è risultato ammalato o costretto in isolamento. Non si poteva, e non si può rischiare, di vedere l’area materno–infantile privata della necessaria assistenza sanitaria, e quindi senza professionisti che prendono in carico la salute le donne e dei loro neonati, soprattutto, in una fase così delicata della loro vita”.
“Si raccomanda peraltro, alle donne in gravidanza di continuare a fare i controlli previsti per ciascuna fase del processo perinatale. Controlli indifferibili per i quali è necessario presentarsi con fiducia agli appuntamenti programmati, ovviamente prendendo tutte le precauzioni utili e attenendosi alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute nell’attuale situazione epidemiologica. Ad accogliere le donne, infatti, come sempre, ci sono le ostetriche: professioniste adeguatamente preparate, formate in grado di assisterle al meglio perché aggiornate sulle raccomandazioni fornite dalle istituzioni preposte. Alle ostetriche e ai ginecologi va il plauso e il ringraziamento della Federazione, nella consapevolezza che sono professionisti che quotidianamente spendono le loro energie al servizio e al fianco delle donne”.
“Infine un appello ai cittadini affinché si attengano scrupolosamente alle indicazioni del governo e degli specialisti perché abbiano buon senso e si adattino ai piccoli disagi cui si è chiamati, poiché sono indispensabili per tutelare la salute di tutti. Ciascuno deve fare la sua parte, solo uniti infatti si potrà andare lontano e uscire da questa difficile situazione”.
David Lazzari, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (Cnop): “In campo per assistenza”
“Con il decreto legge del 9 marzo 2020 n.14, il governo ha dato il via libera all’assunzione di professionisti sanitari per l’emergenza, facendo esplicito riferimento anche alla professione dello psicologo. Questo sottolinea la centralità della nostra professione in una difficile fase che coinvolge tutto il Paese. Il lavoro degli psicologi sarà diretto all’utenza ma sarà utile anche contro stress e burnout degli altri operatori sanitari impegnati in prima linea. Allo stesso tempo, portiamo avanti iniziative di comunicazione sui temi della sicurezza e quant’altro necessario per affrontare questa emergenza”.
“Il Cnop e tutti gli psicologi italiani sono impegnati al massimo nella mobilitazione contro i Covid-19. Debbo ringraziare il Governo per aver riconosciuto il nostro ruolo e i nostri sforzi recependo le nostre istanze. Ora diviene importante seguire la fase applicativa. Cnop farà la sua parte ma è fondamentale la sinergia con il sindacato e il ruolo degli Ordini territoriali perché l’applicazione viene fatta a livello regionale e di singola azienda sanitaria. Dal decreto sono state purtroppo stralciate le norme relative alle Casse di Previdenza e Assistenza oltre a quelle per il sostegno dei professionisti colpiti, che saranno, a quanto sembra , oggetto di specifico provvedimento. Il Cnop seguirà questo aspetto fondamentale in collaborazione con Enpam per quanto di competenza”.
OnB: "Anche i Biologi nel decreto assunzioni del governo. Grazie a ministro Speranza per sensibilità mostrata verso nostra categoria"
“C'è spazio anche per i Biologi nel decreto assunzioni (n. 14 del 9 marzo 2020) del governo recante le disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale in relazione all'emergenza COVID-19". Lo dichiara, in una nota, il presidente dell'Ordine nazionale dei Biologi,
Vincenzo D'Anna, spiegando come il nuovo Dpcm imponga "alle Regioni di rideterminare i piani di fabbisogno del personale delle aziende e degli enti del SSN". Giova evidenziare, prosegue ancora il presidente dell'Onb, che "la prima stesura del decreto limitava il provvedimento solo ad alcune figure come medici, infermieri e tecnici sanitari".
"Ringraziamo il ministro della Salute Roberto Speranza - aggiunge D'Anna - per la sensibilità mostrata nei confronti di una categoria, quella dei Biologi, che vanta non pochi meriti in questi delicati frangenti nei quali la Nazione è chiamata a fronteggiare un'epidemia virale di portata mondiale". "Il pensiero, in questa fase, va ai tanti nostri colleghi Biologi precari che, pur operando in condizioni di estrema difficoltà, stanno dando prova di grande affidabilità, professionalità ed abnegazione nella lotta contro il coronavirus" conclude.