5 marzo - Rispetto a ieri i casi sono saliti di 769. Il numero di contagiati (esclusi deceduti e guariti) nelle singole Regioni è il seguente: 1.777 i malati in Lombardia, 658 in Emilia Romagna, 380 in Veneto, 106 in Piemonte, 120 nelle Marche, 45 in Campania, 21 in Liguria, 60 in Toscana, 41 nel Lazio, 21 in Friuli Venezia Giulia, 16 in Sicilia, 12 in Puglia, 8 in Abruzzo, 7 nella Pa di Trento, 7 in Molise, 9 in Umbria, uno in provincia di Bolzano, 2 in Calabria, 2 in Sardegna, 2 in Valle d’Aosta e uno in Basilicata. IL REPORT
I casi di nuovo Coronavirus in Italia sono saliti a 3.858 (+769 rispetto a ieri), tra cui 414 persone guarite e 148 decessi (fascia di età tra i 66 anni ai 94 anni con diverse patologie). In tutto ad oggi sono stati effettuati 32.362 tamponi, dei quali oltre 25mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. A tutt’oggi quindi le persone contagiate sono 3.296 (+590 rispetto a ieri), è quanto annunciato dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli durante il punto stampa delle ore 18.
Il numero di contagiati (esclusi deceduti e guariti) nelle singole Regioni è il seguente: 1.777 i malati in Lombardia, 658 in Emilia Romagna, 380 in Veneto, 106 in Piemonte, 120 nelle Marche, 45 in Campania, 21 in Liguria, 60 in Toscana, 41 nel Lazio, 21 in Friuli Venezia Giulia, 16 in Sicilia, 12 in Puglia, 8 in Abruzzo, 7 nella Pa di Trento, 7 in Molise, 9 in Umbria, uno in provincia di Bolzano, 2 in Calabria, 2 in Sardegna, 2 in Valle d’Aosta e uno in Basilicata.
Le vittime sono 98 in Lombardia (25 in più di ieri), 30 in Emilia Romagna (+8), 10 in Veneto (+4), 4 nelle Marche, 3 in Liguria (+2) e 1 in Puglia.
Le persone attualmente contagiate sono 3.296. I pazienti ricoverati con sintomi sono 1.790, 351 sono in terapia intensiva, mentre 1.155 si trovano in isolamento domiciliare.
“Fino ad ora i guariti sono il 10,73% rispetto al totale delle persone colpite da Coronavirus, mentre i deceduti rappresentano il 3,84%”. Ha detto il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, nel corso di una conferenza stampa per fare il punto sull'emergenza coronavirus.
“Non sono state registrate criticità nei nostri ospedali – ha precisato -, anche quelli della Lombardia che sono oberati di lavoro ed è in atto quel piano di potenziamento delle terapie intensive e delle attrezzature”.
La durata media della permanenza in terapia intensiva per i pazienti colpiti da Covid-19 “è di circa due settimane”, anche se “cominceremo ad avere dati la prossima settimana, perché siamo in fase di chiusura delle prime due settimane”. Ha dichiarato in conferenza stampa il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro.
“I dati in letteratura - ha spiegato Brusaferro - dimostrano che la grande maggioranza, a parte i deceduti, supera la terapia intensiva e si avvia a un percorso di guarigione che poi si conclude con la negativizzazione del virus. Va però sottolineato che questo dipende molto dall'età media del paziente, nel senso che le persone anziane tendono ad avere una permanenza un po' più lunga. E noi abbiamo una popolazione abbastanza anziana”, ha concluso.
“Siamo partiti da una fase epidemica localizzata – ha precisato Brusaferro - in due aree distrette che erano Lombardia e Veneto. La mobilità dei cittadini ha portato in molte altre regioni ad avere piccoli focolai nati da contatti con le zone lombarde e venete. Le misure di contenimento sono necessarie ma è altrettanto importante come ci comportiamo. E' importante che nessuno si senta immune e ognuno si senta coinvolto nell'adottare misure che aiutino a contenere i contagi. Bisogna adottare queste misure come standard. L'attenzione verso queste misure è molto importante”