Il Governo si muove per ampliare la disponibilità di posti letto e garantire le prestazioni sanitarie, in modo da non farsi trovare impreparato di fronte ad un possibile aumento del numero di ricoverati a causa dell'epidemia di coronavirus. Pronto un emendamento al decreto contenente le misure economiche per affrontare l'emergenza, attualmente all'esame della Commissione Bilancio del Senato, che punta a far sì che le Regioni possano
acquistare prestazioni sanitarie anche da soggetti privati accreditati e, se necessario, non accreditati, in deroga all'attuale limiti.
Nella relazione tecnica si spiega che, per "preparare una risposta adeguata e immediata per far fronte a un possibile aumento del numero dei ricoverati, sulla scorta delle indicazioni del Comitato Tecnico scientifico del Dipartimento della Protezione civile, il Ministero della salute con
circolare del 1 marzo 2020 ha richiesto alle Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano di predisporre, con urgenza, un Piano finalizzato ad
aumentare a livello regionale il numero dei posti letto in terapia intensiva nonché dei posti letto in unità operative di pneumologia e di malattie infettive, per fronteggiare situazioni di emergenza dovute alla diffusione del Sars-CoV2".
Al fine di consentire l'incremento delle attività assistenziali conseguenti alle ulteriori disponibilità di posti letto, il comma 1 dell'emendamento consente alle regioni e alle aziende sanitarie di
stipulare contratti con le strutture private accreditateper l'acquisto di prestazioni sanitarie, in deroga ai limiti vigenti.
Nel caso in cui le strutture pubbliche e quelle private accreditate previste dal Piano regionale non siano in grado di soddisfare il fabbisogno, il successivo comma 2 autorizza le regioni, in deroga alle disposizioni vigenti, di sottoscrivere contratti con strutture private non accreditate, purché autorizzate (quindi in possesso dei requisiti minimi, strutturali, tecnologici e organizzativi).
Giovanni Rodriquez