4 marzo - Rispetto a ieri sono 587 i casi in più. Il numero di contagiati (esclusi deceduti e guariti) nelle singole Regioni è il seguente: 1.497 i malati in Lombardia, 516 in Emilia Romagna, 345 in Veneto, 82 in Piemonte, 80 nelle Marche, 31 in Campania, 21 in Liguria, 37 in Toscana, 27 nel Lazio, 18 in Friuli Venezia Giulia, 16 in Sicilia, 7 in Puglia, 7 in Abruzzo, 5 in Trentino, 3 in Molise, 9 in Umbria, uno in provincia di Bolzano, in Calabria, 2 in Sardegna e uno in Basilicata. IL REPORT
I casi di nuovo Coronavirus in Italia sono saliti a 3.089 (+587 rispetto a ieri), tra cui 276 persone guarite e 107 decessi. In tutto ad oggi sono stati effettuati 29.837, dei quali oltre 25mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. A tutt’oggi quindi le persone contagiate sono 2.706 (+443 rispetto a ieri), è quanto annunciato dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli durante il punto stampa delle ore 18.
Il numero di contagiati (esclusi deceduti e guariti) nelle singole Regioni è il seguente: 1.497 i malati in Lombardia, 516 in Emilia Romagna, 345 in Veneto, 82 in Piemonte, 80 nelle Marche, 31 in Campania, 21 in Liguria, 37 in Toscana, 27 nel Lazio, 18 in Friuli Venezia Giulia, 16 in Sicilia, 7 in Puglia, 7 in Abruzzo, 5 in Trentino, 3 in Molise, 9 in Umbria, uno in provincia di Bolzano, in Calabria, 2 in Sardegna e uno in Basilicata. L'unica regione che al momento non ha avuto casi di Coronavirus in Italia resta dunque la Valle d'Aosta. Le vittime sono 73 in Lombardia (18 in più di ieri), 22 in Emilia Romagna (+4), 6 in Veneto (+3), 4 nelle Marche (+2), una in Liguria e Puglia
Le persone attualmente contagiate sono 2.706. I pazienti ricoverati con sintomi sono 1.346, 295 sono in terapia intensiva, mentre 1.065 si trovano in isolamento domiciliare.
“Il numero delle vittime in Italia corrisponde al 3,47% del totale dei contagiati da coronavirus”. Lo ha detto il commissario Angelo Borrelli. La percentuale dei guariti è invece dell'8,49%.
“Il dato positivo – ha evidenziato - è che i sistemi regionali hanno garantito tutta l'assistenza di cui c'era bisogno”. Per quanto riguarda la prospettiva Borreli è cauto: “Dobbiamo vedere gli effetti sulla base della tempistica che avremo davanti e dei dati che riscontreremo. Ma siamo tutti convinti che i dati che abbiamo, non consentono agli scienziati di fare valutazioni realistiche e molto probabili. In questa situazione quello che è consigliabile per le persone più fragili, che hanno un'età adulta, è quella di contenere al massimo le uscite”.
Il capo della Protezione civile ha parlato pure delle nuove raccomandazioni in arrivo dal Governo: “Ci sono una serie di regole di prudenza, dovremo abituarci anche ad avere eventuali misure nuove e diverse da quelle pregresse”.