Via libera in serata alla Camera alla prima lettura del disegno di legge di conversione del decreto legge approvato lo scorso sabato dal Consiglio dei Ministri contenente le prime misure per affrontare l'emergenza coronavirus. Il testo è stato approvato con pochi
emendamenti del relatore
Maria Lucia Lorefice (M5S). In tutto cinque proposte emendative volte, in generale, ad apportare correzioni al testo del decreto-legge.
Solo l'emendamento 3.17 contiene una modifica sostanziale, corrispondente ad un'istanza condivisa, concernente il personale militare delle
Forze armate impiegato con provvedimento dei Prefetti territorialmente competenti per assicurare l'attuazione delle misure di contenimento dell'emergenza epidemiologica. A questo verrà riconosciuto lo
status di agente di pubblica sicurezza.
Per quanto invece riguarda la sanità, come spiegato da fonti parlamentari di M5S e PD, si è preferito non intervenire poiché il decreto-legge rappresenta una cornice giuridica che stabilisce i casi in cui possono trovare applicazione determinate misure che saranno poi declinate negli appositi provvedimenti che saranno adottati con riferimento alle situazioni concrete. Saranno quindi successivi decreti ed ordinanze ad intervenire più nel dettaglio a seconda delle esigenze concrete che verranno rilevate.
Una linea, questa, non condivisa però dall'opposizione. Andrea Mandelli (FI), presentatore di emendamenti, come l'1.3 ed il 2.7, sulla fornitura di dispositivi di protezione individuali a tutela della salute e della sicurezza dei farmacisti che operano nelle aree a rischio, ha sottolineato l'importanza di veder approvate urgentemente queste misure per tutelare quel "pezzo di organizzazione sanitaria che lavora in prima linea per la cittadinanza".
"Perché tutelare i professionisti vuol dire garantire la sicurezza e la tenuta del sistema. Non parlo per interesse corporativo ma per preservare la salute dei farmacisti e nell'interesse degli stessi cittadini. Cosa accadrebbe in caso di contagi e quarantene? Come verrebbe garantita in quelle zone la distribuzione dei farmaci? Queste domande necessitano di risposte concrete e urgenti", ha spiegato Mandelli, annunciando poi il ritiro del suo emendamento perché, ha detto, "sarrebbe una brutta pagina per il Parlamento un voto contrario a questa proposta", e chiedendo contestualmente un impegno formale del Governo ad affrontare e rislvere il problema.
Da qui la presentazione di un ordine del giorno, poi approvato dall'Aula, che impegna il Governo, "a porre in essere ogni strumento idoneo ad assicurare la fornitura di dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari maggiormente esposti, come farmacisti, infermieri e medici, anche nella prospettiva di contenimento dell’epidemia".
Giovanni Rodriquez