Sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico di qualsiasi natura. Chiusura dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché dei corsi di formazione professionale. Stop alle gite scolastiche. Chiusi anche i musei e le biblioteche. Sospesi i concorsi pubblici, “fatti salvi quelli relative alle professioni sanitarie”. E obbligo per tutti i cittadini che siano stati in aree a rischio sia nazionali che internazionali di autodenunciarsi al 112 o il 118 per essere monitorati. Sono queste le principali misure contenute nell’Ordinanza emanata ieri dalla Regione Liguria.
Le disposizioni contenute nell'ordinanza sono state illustrate anche oggi nel corso di una conferenza stampa di aggiornamento al termine della riunione operativa della task force di Alisa a cui hanno preso parte, tra gli altri, l’infettivologo
Filippo Ansaldi, il presidente di Regione Liguria
Giovanni Toti, la vicepresidente e assessore alla salut
e Sonia Viale, l’assessore regionale ai Trasporti
Gianni Berrino, l’assessore regionale alla Scuola
Ilaria Cavo, il commissario di Alesa
Walter Locatelli.
“Da ieri – sono state le parole di Toti, rilanciate in una nota della Regione – vi è l’obbligo dell’autodenuncia da parte dei cittadini che accusano sintomi e sono transitati in aree a rischio ed è obbligo per i sindaci di utilizzare i loro poteri coercitivi. E’ evidente che l’ordinanza, in una regione dove al momento non ci sono casi conclamati, vuole prevedere una serie di restrizioni e una rarefazione dei contatti sociali cercando al contempo di evitare la paralisi regionale”. “Per questo – prosegue il governatore – stiamo cercando di rispondere a tutte le domande anche in arrivo dai Comuni, tenuto conto che l’ordinanza può essere applicata immediatamente: sicuramente per noi i mercati rionali devono restare aperti, ma non le fiere occasionali che prevedono anche l’arrivo di persone da altre regioni. La stessa cosa vale per i cinema che rimangono aperti perché la frequenza della sala non prevede spostamenti di persone da altri territori. Diverso invece per gli spettacoli teatrali che sono un unicum. L’obiettivo è comunque sempre la ricerca di un equilibrio nella nostra regione e della giusta via per poter evitare contagi e tracciare i pazienti zero, mitigando il più possibile il disagio per le popolazioni”.
Nella nota regionale si comunica che i sindaci sono “liberi, se vogliono, di inasprire l’ordinanza”.
La vicepresidente e assessore alla salute Sonia Viale ha comunicato che nel pomeriggio si sarebbe svolta la riunione della task force di Alisa e anche della Cabina di Regia che è stata istituita proprio ieri. “Stamani – spiega – abbiamo avuto un incontro con gli Enti Gestori per la regolamentazione degli accessi negli ospedali e nelle RSA, per far loro capire l’importanza di questa misura che è stata comunque accolta bene.
Nel frattempo è in corso di allestimento presso l’ospedale Policlinico San Martino la tenda per il triage alle persone che si autopresenteranno al pronto soccorso, manifestando febbre o sintomi respiratori. La seconda tenda sarà allestita nelle prossime settimane nei pressi del pronto soccorso dell’Istituto Gaslini”.
Ecco una sintesi fornita dalla Regione sugli ultimi aggiornamenti sul coronavirus in Liguria.
La Task Force. Proprio questa mattina si sono svolti gli incontri programmati con le direzioni sanitarie delle aziende e degli ospedali della Liguria e la Medicina territoriale per la migliore applicazione dell’ordinanza. La task force dovrà svolgere attività di prevenzione e informazione al personale sanitario, coordinare le azioni con la Medicina territoriale, provvedere al monitoraggio delle misure previste, verificare l’appropriatezza della comunicazione istituzionale in materia di COVID – 19, governare i percorsi nei casi sospetti o confermati di coronavirus e regolamentare gli accessi per i visitatori alle aree di degenza negli ospedali e nelle RSA.
Chi deve autodenunciarsi. E’ obbligatorio per tutti coloro che negli ultimi 14 giorni abbiano fatto ingresso in Liguria dalle aree oggetto di provvedimenti restrittivi: dalla Cina, dai Comuni della provincia di Lodi e dal Comune di Vo’ Euganeo (Padova). Chi è stato in zona a rischio dovrà chiamare il 112 o contattare i dipartimenti di prevenzione delle proprie ASL.
E’ un caso sospetto chi ha un’infezione respiratoria ed è stato negli ultimi 14 giorni nelle aree a rischio in Cina, del mondo e delle regioni italiane. Oggetto di provvedimenti restrittivi anche gli operatori sanitari che prestano cura a casi sospetti e tutti coloro che manifestano sindrome respiratoria e hanno avuto contatti con casi sospetti o confermati.
Trasporti. Il servizio è regolare per i treni e per i bus. Trenitalia si è dotata di un suo codice di protezione per i viaggiatori e il personale interno. Ieri sera l’assessorato ai trasporti di Regione Liguria ha scritto ai presidenti delle Province invitandoli a effettuare pulizie straordinarie dei mezzi, in particolare nelle aree di maggior contatto come ad esempio le maniglie. Si stanno inoltre studiando forme di telelavoro per i dipendenti regionali che convergano su Genova dal Piemonte e dalla Lombardia.
Scuole. Non è consentito l’accesso alle mense universitarie tranne per gli studenti che risiedono negli studentati.
Impianti Sportivi. Le palestre sono aperte, le attività sportive sono possibili, ma non sono previste manifestazioni pubbliche.
Chiesa. Misure restrittive anche per le attività religiose sono state comunicate dal direttore del “Cittadino” Don Silvio Grilli. Le chiese rimarranno aperte, ma è prevista la sospensione delle celebrazioni eucaristiche, cioè delle messe sia nei giorni feriali che festivi fino al 1 marzo. Cancellati anche gli incontri nei saloni parrocchiali. Funerali e matrimoni possono essere celebrati solo con i parenti stretti.