Sul nuovo coronavirus scende in campo il Cnr e lo fa con una nota stampa diramata oggi all’indomani dei focolai di infezione in Lombardia e Veneto. Per il Cnr sono “due i problemi che il sistema di sorveglianza in queste ore sta affrontando con estrema rapidità ed efficienza: identificare la fonte dell'infezione e limitare la diffusione del virus”.
“Per evitare eccessivo allarmismo – sottolinea - è bene ricordare innanzitutto che 19 casi su una popolazione di 60 milioni di abitanti rendono comunque il rischio di infezione molto basso. Solo nelle zone attualmente interessate dalla circolazione il rischio è superiore e i cittadini devono seguire le indicazioni delle autorità sanitarie. Al di fuori di queste, la situazione rimane come nelle scorse settimane”.
“L'infezione, dai dati epidemiologici oggi disponibili su decine di migliaia di casi, causa sintomi lievi/moderati (una specie di influenza) nell'80-90% dei casi. Nel 10-15% può svilupparsi una polmonite, il cui decorso è però benigno in assoluta maggioranza. Si calcola che solo il 4% dei pazienti richieda ricovero in terapia intensiva”, scrive ancora il Cnr.
“Il rischio di gravi complicanze aumenta con l'età, e le persone sopra 65 anni e/o con patologie preesistenti o immunodepresse sono ovviamente più a rischio, così come lo sarebbero per l'influenza”.
Per il Cnr, “non serve correre al pronto soccorso né chiudersi in casa. Ricordiamo che al momento parliamo di un gruppo (cluster) di pochi casi localizzati e i cui contatti sono tracciati attivamente”.
Situazioni simili a quelle già verificatesi in Inghilterra, Germania, Francia che – spiega il Cnr – “hanno avuto episodi simili senza conseguenze. Non c'è un'epidemia di SARS-CoV2 in Italia”.
“Il quadro potrebbe cambiare ovviamente nei prossimi giorni, ma – osserva ancora il Consiglio nazionale delle ricerche - il nostro sistema sanitario è in stato di massima allerta e capace di gestire efficacemente anche la eventuale comparsa di altri piccoli focolai come quello attuale”.
“Quindi, ribadiamo, al di fuori dell'area limitata in cui si sono verificati i casi, il cittadino può continuare a condurre una vita assolutamente normale. Seguendo le elementari norme di igiene, soprattutto lavandosi le mani se ha frequentato luoghi affollati, ed evitando di portarsi alla bocca o agli occhi le mani non lavate”, conclude il Cnr.