(Reuters Health) – L’uso del ‘plasma dei convalescenti’ rappresenta un approccio molto valido, ma è importante cogliere i tempi giusti per massimizzare la risposta immunitaria dei pazienti. È quanto ha dichiarato l’esperto di emergenze sanitarie dell’Organizzazione Mondiale della Sanità,
Mike Ryan, a proposito della pratica attuata dai medici di Shanghai di usare globuline iperimmuni dei pazienti guariti dal coronavirus per curare coloro che stanno ancora combattendo l’infezione.
L’uso del cosiddetto ‘plasma dei convalescenti’, secondo quanto dichiarato ieri da
Lu Hongzhou, del Shanghai Public Health Clinical Centre, ha dato finora risultati preliminari incoraggianti.
Le globuline iperimmuni, preparate dal plasma di donatori con elevati titoli anticorpali, si sono dimostrate, in passato, efficaci e salvavita contro altre malattie infettive, tra cui rabbia e difterite. “È un’area molto importante da investigare – ha sottolineato l’esperto -ma la terapia deve essere somministrata al momento giusto e non sempre ha successo”.
A Shanghai sono stati confermati 332 casi di coronavirus, con un morto nelle ultime settimane. Inoltre, secondo Lu Hongzhou, 184 persone sono ancora ricoverate; si tratta di 166 casi lievi e di 18 in gravi condizioni. L’ospedale di Shanghai ha istituito una clinica speciale per somministrare la terapia e sta selezionando pazienti disposti a donare.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)