Si è aperto stamattina a Ginevra il forum straordinario (finirà domani) indetto dall’Oms per fare il punto insieme alla comunità scientifica internazionale (presenti oltre 400 scienziati) sul nuovo Coronavirus.
Per il Direttore generale
Tedros Adhanom Ghebreyesus quella che fino a due mesi fa era una malattia sconosciuta oggi cattura l’attenzione del mondo, perché se è vero che il 99% dei casi è in Cina, il nuovo coronavirus “è una grave minaccia anche per il resto del Mondo”.
Per questo, ha detto il Dg dell’Oms, questo virus rappresenta una prova di solidarietà politica, finanziaria e scientifica per tutta la comunità internazionale.
Ma sul piano scientifico ad oggi sembrano più le domande che le certezze e dal Forum l’Oms si aspetta risposte o comunque uno scambio approfondito di esperienze, ipotesi, proposte.
A mettere sul tavolo le domande ancora senza risposta è lo stesso Tedros che rivolgendosi alla platea di scienziati provenienti da tutto il Mondo chiede: “Quali sono i bacini idrici? Quali sono le dinamiche di trasmissione? Qual è il periodo di contagiosità? Quali campioni devono essere utilizzati per la diagnosi e il monitoraggio del trattamento? Qual è il modo migliore per gestire i casi di malattia grave? Di quali questioni etiche dobbiamo essere consapevoli nel modo in cui facciamo le nostre ricerche?”.
Tutte questioni a cui bisogna dare una risposta al più presto, come al più presto servirà mettere a punto una cura e un vaccino. Due traguardi per i quali l’Oms ricorda quanto fatto dopo l'epidemia di Ebola nell'Africa occidentale, con l’avvio del progetto R&S dell'OMS, una strategia per lo sviluppo di farmaci e vaccini prima delle epidemie e per accelerare le attività di ricerca e sviluppo durante le epidemie.
Il progetto R&D identifica diversi patogeni noti come priorità per la ricerca, ma include anche scenari per "patogeno x" - un patogeno precedentemente sconosciuto esattamente come quello con cui abbiamo a che fare ora.
“Per sconfiggere questo focolaio – ha detto ancora Tedros - abbiamo bisogno di una condivisione aperta ed equa” delle conoscenze. “Pubblicazioni, brevetti e profitti non sono ciò che conta ora” – ha aggiunto il Dg dell’Oms -. Ciò che conta di più è fermare l'epidemia e salvare vite”.