“Ipilimumab è un farmaco realmente innovativo approvato in Europa 8 mesi fa, ma non ancora rimborsato in Italia. I pazienti non possono più aspettare”. Questo l’appello di
Paolo Ascierto, dirigente medico dell’Unità di Oncologia Medica e Terapie Innovative del ‘Pascale’ di Napoli e presidente della Fondazione Melanoma. “Il farmaco contro il melanoma è stato approvato in Europa nel luglio 2011, ma non è ancora disponibile nel nostro paese: sono inaccettabili ulteriori ritardi, in particolare per un trattamento che ha cambiato la storia naturale del melanoma metastatico, migliorando significativamente la sopravvivenza”.
Ipilimumab è un farmaco basato su un anticorpo monoclonale umano che viene usato per attivare il sistema immunitario contro vari tipi di neoplasie, e in particolare contro il melanoma metastatico. Il medicinale è stato approvato dall’FDA americano e dall’Ema nel 2011, ma non è ancora rimborsato dal Sistema sanitario nazionale italiano, nonostante la comunità medica lo consideri uno dei nuovi possibili approcci per trattare i pazienti affetti da questa neoplasia. “Per la prima volta dopo 30 anni assistiamo a una svolta nella lotta contro questa forma di cancro della pelle grazie a questo farmaco, capace di stimolare il sistema immunitario a riconoscere e distruggere il tumore”, ha spiegato Ascierto. “Bisogna consentire quanto prima l’accesso anche in Italia al trattamento innovativo per i pazienti colpiti da questa grave malattia, perché il farmaco può effettivamente migliorare la sopravvivenza. Questo vale anche per le terapie che si stanno affacciando nella lotta a questa patologia. Chiediamo che i clinici e i pazienti possano beneficiare quanto prima di questi trattamenti innovativi”.
Ogni anno nel nostro Paese muoiono 1500 pazienti colpiti dalla malattia nella fase avanzata. Il melanoma metastatico ha un tempo medio di sopravvivenza dopo la diagnosi di 6-9 mesi e questi malati non hanno prospettive. Ecco forse perché la richiesta avanzata dal medico non vede mezzi termini. “Siamo di fronte a un sistema che, a causa dei tempi di latenza, rischia di creare discrepanze tra i nostri pazienti e quelli degli altri Paesi europei. E non si può parlare di un problema di costi, che non si discostano da quelli di altre terapie oncologiche nell’impatto sul sistema sanitario. Inoltre si potrebbero offrire benefici a malati con poche speranze”.
Il presidente della Fondazione Melanoma ha lanciato questoappello nel corso della presentazione del primo fumetto dark mai realizzato in Italia per insegnare le regole della prevenzione contro il melanoma. “Le avventure di Neo”, è infatti stato realizzato proprio dall’associazione in collaborazione la Scuola Italiana di Comix e verrà distribuito ad aprile nelle scuole medie e superiori della Campania, con lo scopo di sensibilizzare i giovani sull’importanza della prevenzione.