Con una lettera al
New England Journal of Medicine,
Yulin Hswen e
John S. Brownstein, dell’
Innovation Program, Boston Children’s Hospital di Boston (Usa) aggiornano la casistica americana del cosiddetto ‘polmone da svapo’. A partire dai primi casi segnalati a fine luglio di quest’anno e fino al 20 settembre sono stati segnalati negli Usa 908 casi di questa patologia emergente (495 confermati, 413 sospetti) e 8 decessi (in California, Kansas, Illinois, Indiana, Minnesota, Oregone Missouri).
La patologia, che secondo gli esperti sta acquisendo proporzioni epidemiche, si manifesta nei giovani utilizzatori di sigarette elettroniche (‘svapo’) che si presentano in pronto soccorso per dispnea acuta, tosse, dolore toracico e sintomi gastro-intestinali (nausea, vomito, diarrea e dolori addominali).
Secondo gli esperti il problema è ampiamente sottostimato, perché è un’entità nosologica di recentissima individuazione (il primo caso documentato risale allo scorso luglio).
Le cause del fenomeno non sono note ma dai report acquisiti si ipotizza che possa dipendere dall’aerosolizzazione dei composti contenuti negli aromi dei liquidi per e-cig, dall’adulterazione dei
device utilizzati per fumare olio a base di tetraidrocannabinoli o vitamina E, prodotti da svapo acquisiti sul mercato nero.
Gli autori della lettera lanciano dunque un appello all’intensificazione della sorveglianza per monitorare gli sviluppi del fenomeno e la diffusione di questa ‘epidemia’ di polmone da svapo.
E anche i
National Institutes of Health lanciano l’allarme sull’attrazione degli adolescenti per lo svapo; i risultati del
Monitoring the Future Survey relativi ai teenager, dimostrano un tasso allarmante di impiego delle e-cig rispetto a solo lo scorso anno; la percentuale degli utilizzatori in questa fascia d’età è raddoppiata in due anni. i risultati di questa
survey (finanziata dal
National Institute on Drug Abuse - NIDA) sono stati elaborati dai ricercatori della University of Michigan (Ann Harbor, Usa), autori di un lavoro pubblicato sul
New England Journal of Medicine. I nuovi dati della
survey dimostrano che l’allarme non è ingiustificato. Nel 2019, la prevalenza dello svapo di liquidi a base di nicotina è stata di 1 su 4 tra gli studenti di 16-17 anni, di 1 su 5 tra quelli di 15-16 anni e di 1 su 11 tra quelli di 14 anni.
“Con il 25% dei diciassettenni, il 20% del sedicenni e il 9% dei quattordicenni che dichiarano di aver svapato nicotina nel mese precedente – commenta
Nora D. Volkow, direttore del NIDA – l’uso di questi
device è diventato una crisi di salute pubblica. Questi prodotti introducono i ragazzi e i loro cervelli in fase di sviluppo alla nicotina, che crea moltissima dipendenza; temo che abbiamo appena iniziato a scoprire i possibili rischi per la salute che questo comporta per i ragazzi”. “I genitori dei ragazzi in età scolare dovrebbero cominciare a fare attenzione a questi
device – afferma
Richard Miech, Università del Michigan – e le autorità nazionali dovrebbero assistere in genitori implementando policy e programmi volti prevenire l’uso di questi prodotti da parte degli adolescenti”.
Maria Rita Montebelli